CAMBIO DELLA GUARDIA IN OPEN FIBER: L’AD MARIO ROSSETTI LASCIA L’INCARICO IN VISTA DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE - LA SOCIETÀ CONTROLLATA AL 60% DA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E PARTECIPATA AL 40% DA MACQUARIE PREPARA UN CAMBIO DELLA GUARDIA AI PIANI ALTI IN VISTA DELLA FUSIONE CON NETCO, LA SOCIETÀ NATA DALLO SCORPORO DEGLI ASSET DI RETE DI TIM - IL NUOVO PIANO DOVREBBE ARRIVARE ENTRO NOVEMBRE…
-Estratto dell’articolo di Manuel Folli per “la Stampa”
Si prepara un cambio al vertice in Open Fiber, la società controllata al 60% da Cassa Depositi e Prestiti e partecipata al 40% da Macquarie. […] l'amministratore delegato, Mario Rossetti, attualmente in carica, potrebbe annunciare a breve un passo indietro e preparare così un cambio di guardia ai piani alti della società che si occupa di fibra ottica. Un avvicendamento che avrà ovviamente un impatto rilevante sui piani di posa della fibra visto che il gruppo si è aggiudicato tutte le gare per la copertura delle aree bianche (quelle rurali del Paese), ma anche la metà di quelle riguardanti le aree grigie, collegate al Pnrr.
Non solo, ma Open Fiber è al centro del rischio delle infrastrutture tlc italiane, visto che la cessione della rete di Tim a Kkr (in cordata con Mef ed F2i) dovrebbe essere solo un primo passo propedeutico alla successiva fusione proprio con Open Fiber, per dare vita alla cosiddetta rete unica. Proprio ieri, Kkr ha comunicato a Tim l'attesa richiesta di una proroga di due settimane del periodo di esclusiva per presentare l'offerta per Netco. Il termine ultimo per ricevere la proposta per gli asset infrastrutturali di Telecom Italia è quindi spostato al 15 ottobre, richiesta che verrà valutata nel consiglio di Tim già convocato per mercoledì 27 settembre.
Tornando a Open Fiber, il passo indietro di Rossetti va letto in parallelo con l'ultima sfida della società, alle prese con la definizione di un nuovo piano industriale che dovrà guidare gli investimenti dei prossimi anni in un settore cruciale come quello delle infrastrutture digitali. Il nuovo piano, salvo sorprese, dovrebbe vedere la luce entro novembre e per quei dati l'obiettivo degli azionisti sarebbe quello di passare il testimone a un nuovo amministratore delegato che gestisca la seconda fase di sviluppo della società. Una fase che, questo almeno è l'auspicio anche del governo, dovrebbe portare anche alla citata fusione tra Open Fiber e Netco, la società nata dallo scorporo degli asset di rete di Tim. […]