CARTA CALDA - CON UNA JUVE NEI PASTICCI E UNA MADRE CHE BATTE CASSA, JOHN ELKANN NON HA NESSUNA INTENZIONE DI CEDERE “LA REPUBBLICA”. MAGARI METTERÀ GIANNINI AL POSTO DI MOLINARI, CON ALDO CAZZULLO ALLA “STAMPA”. E SI CONTINUA A SBOLOGNARE I GIORNALI LOCALI. ORA TOCCA ALLE TESTATE DEL NORD EST, CHE FANNO GOLA A ZAIA E MARCHI. E QUI VIENE IL BELLO. PERCHÉ GEDI HA DATO MANDATO A VENDERE I GIORNALI LOCALI A FRANCESCO DINI, EX LOBBISTA DI CDB, CHE HA UN’ALTRA IDEA LEGATA AD ALBERTO LEONARDIS E A TOMMASO CERNO…

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MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN

DAGOREPORT

Con una Juventus nei pasticci e una madre che batte cassa, John Elkann non ha nessuna intenzione, come si è più volte scritto, di cedere “La Repubblica” a un Danilo Iervolino qualsiasi (basta l’”Espresso”). Magari cambierà il direttore, con Massimo Giannini al posto di Molinari, con Aldo Cazzullo che torna nella sua Torino a coronare finalmente il suo sogno: diventare direttore di un quotidiano blasonato come “La Stampa”.

massimo giannini foto di bacco (2)

 

In compenso la Gedi di Elkann, sotto la guida dell’ad Scanavino, sta vendendo un’altra parte dell’Azienda, quella dei giornali locali, per decenni nerbo del gruppo Espresso. Dopo aver sbolognato alla Sae di Alberto Leonardis ‘’Tirreno’’, ‘’Gazzetta di Modena’’, ‘’Gazzetta di Reggio’’, ‘’Nuova Ferrara’’ e poi ‘’La Nuova Sardegna’’, ora tocca alle testate del Nord Est: ‘’Il Mattino di Padova’’, ‘’La Nuova Venezia’’, ‘’La Tribuna di Treviso’’, ‘’Il Corriere delle Alpi’’, ‘’Il Messaggero Veneto’’ e ‘’Il Piccolo di Trieste’’. 

aldo cazzullo foto di bacco (1)

 

Quotidiani che fanno gola a una cordata di imprenditori tra i più influenti dell’economia veneta guidata da Enrico Marchi, a capo del Gruppo Save, attivo nel mondo aeronautico e aeroportuale nel Nord Est (aeroporto di Venezia) e sponsorizzata dal governatore veneto Luca Zaia. 

 

Francesco Dini Carlo De Benedetti

E qui viene il bello. Perché la Gedi ha dato mandato a vendere i giornali locali nelle mani di Francesco Dini, già direttore Affari generali di Cir, in sostanza il lobbista di Carlo De Benedetti nel Palazzo, che oggi è a capo della Dini Romiti Consulting. Ebbene, pare che Dini preferirebbe sbolognare anche i giornali del nord-est alla Sae di Alberto Leonardis. Cosa che sta facendo venire gli stranguglioni a Zaia. Aggiungere al rapporto Dini-Leonardis, la presenza del vagolante Tommaso Cerno, oggi alla guida del quotidiano clandestino “L’Identità”, che sogna nuovi orizzonti di gloria cartacea.

enrico marchi
luca zaia a che tempo che fa 3
TOMMASO CERNO
alberto leonardis

francesco dini