LA CASA DI MUSK È DI VETRO MA NON È TRASPARENTE – COME MAI LE AUTORITÀ STATUNITENSI HANNO MESSO NEL MIRINO IL PROGETTO DELLA SUPER VILLA DEL PROPRIETARIO DI TWITTER, IN TEXAS? QUEL PARA-GURU DI ELON STAREBBE UTILIZZANDO FONDI DI TESLA PER REALIZZARE IN GRAN SEGRETO LA MAGIONE. CHE IN REALTÀ È MOLTO PIÙ CHE UN'ABITAZIONE: IL “PROJECT 42” DIVENTEREBBE UNA SPECIE DI GIGANTESCO CAMPUS PER I DIPENDENTI DELLE SUE MOLTE AZIENDE…
-Estratto dell’articolo di Marco Valsania per “il Sole 24 Ore”
Una casa di vetro, ma non proprio trasparente. Almeno non abbastanza per le autorità degli Stati Uniti. Gli avveniristici piani di Elon Musk di costruire una super villa segreta nella regione di Austin in Texas, […] sono nel mirino della giustizia americana: Tesla è sotto indagine da parte della procura federale di New York, oltre che della Securities and Exchange Commission.
Hanno chiesto informazioni su fondi dell’azienda che in realtà sarebbero stati destinati a dar vita a un particolare progetto, finora rimasto top secret e noto agli addetti ai lavori solo come «Project 42»: una nuova residenza hi tech e personale per il 52enne magnate e chief executive officer del protagonista dell'auto elettrica.
Il progetto, stando a indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal citando documenti interni dell’azienda, prenderebbe spunto dalla struttura costruita dalla Apple ad uso commerciale sulla Quinta Avenue a Manhattan. Lo stato dei piani di Musk rimane lontano da occhi indiscreti. Potrebbe però alla fine avere una forma esagonale irregolare, sorgere su terreni con vista e, alle spalle, avere il grande stabilimento e quartier generale texano di Tesla.
[…] Il progetto sarebbe stato portato anche all’attenzione dei legali e del board dell’azienda dopo che alcuni dipendenti hanno sollevato perplessità sull’utilizzo di milioni di dollari in vetro commissionati. E potrebbe far parte di un più ampio disegno di Musk: da quanto si è appreso ha da tempo in mente la nascita di una sorta di «utopia texana», un gigantesco campus per vita e lavoro attorno alle sedi delle sue imprese manifatturiere di tecnologia avanzata, che oltre a Tesla comprendono SpaceX nell'aerospazio e Boring nei tunnel.
Le nuove sfide legali per il patron di Tesla non si fermano qui e riguardano anche i suoi prodotti di punta. Tra le ultime anche l'impegno dei procuratori federali di Manhattan a far luce su potenziali false dichiarazioni legate alla performance delle batterie dei suoi veicoli elettrici leader. Una mistificazione sospettata sia nel promuovere i modelli che nei touch screen delle vetture stesse, che mostrano il chilometraggio restante con la carica.
[…] Al centro dell'attenzione, in questa istanza, sono in particolare i sistemi di pilota automatico e assistenza alla guida, sui quali le autorità di sicurezza stradale stanno completando un'inchiesta. Nel 2018 la Sec si era mossa contro Musk e Tesla con accuse di truffa per tweet nei quali il Ceo aveva proclamato di aver raccolto sufficienti risorse finanziarie per togliere l'azienda da Wall Street.
Un ricorso civile si era concluso con un accordo che prevedeva che Musk lasciasse temporaneamente la poltrona di chairman e acconsentisse alla supervisione dei suoi tweet da parte di legali di Tesla. Le nuove mosse delle authority, se avranno seguito, arrivano tuttavia in un nuovo momento delicato per il patron di Tesla.
Nella bufera è anche la sua acquisizione di Twitter, ora ribattezzato X, pagata 44 miliardi e tolta dalla Borsa ma che rimane in affanno, tra fughe di inserzionisti e utenti. Fa discutere la sua apertura a politici ultra-conservatori. E le continue iniziative per rilanciare X, che oggi ha quale neo-Ceo la veterana dei media Linda Yaccarino. Ultima l'ipotesi di raccogliere dati biometrici e maggiori informazioni personali sui consumatori.