CASTAGNA SUL FUOCO – IL BANCO BPM, GUIDATO DA GIUSEPPE CASTAGNA, CONTINUA A DIRE DI NON ESSERE INTERESSATO DALL’ACQUISIZIONE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA – IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO MILANESE, MASSIMO TONONI (EX MPS), RIBADISCE: “NON ABBIAMO INTENZIONE DI PERSEGUIRE UN PROGETTO DI AGGREGAZIONE” – L’ISTITUTO SENESE È ANCORA VISTO COME UN BUBBONE AMARO DA INGOIARE, MA SENZA FUSIONI, BPM RISCHIA DI FINIRE INGHIOTTITO DA UNICREDIT…
-Estratto da “il Giornale”
Mps continua a scalpitare in Borsa dopo le dichiarazioni dell’ad Luigi Lovaglio, che ha candidato Siena all’edificazione del terzo polo bancario e ha confermato i progressi del Monte sul fronte della redditività. Il titolo, da due sedute controcorrente, è salito dell’1,8% a 2,1 euro, indifferente alla chiusura in profondo rosso di Piazza Affari.
«Credo che […] Mps debba e possa partecipare con un ruolo importante alla costruzione di quel terzo polo bancario italiano […]», le parole di Lovaglio, che ha definito «replicabili» e «sostenibili» i risultati del primo trimestre […].
Chi debba prendere in sposa Siena non è però ancora chiaro. Il candidato ideale, Banco Bpm, ripete un giorno sì e l’altro pure di non essere interessato a fusioni: men che meno con Mps che, complici oltre 23 miliardi di perdite in un decennio e 4,1 miliardi di richieste risarcitorie, ancora deve riconquistare appieno la fiducia degli investitori […].
«Ribadisco che non abbiamo alcuna intenzione di perseguire un progetto di aggregazione con Mps. Abbiamo una strategia stand alone che ha consentito di conseguire risultati davvero positivi e soprattutto con la quale vogliamo creare ancora molto valore per i nostri azionisti in futuro», ha ripetuto il presidente del Banco, Massimo Tononi […].
L’istituto guidato da Giuseppe Castagna non ha intenzione di imbarcarsi in una nuova fusione dopo aver faticosamente digerito quella tra Bpm e Banco Popolare e aver imboccato finalmente a pieni giri la strada della redditività. E men che meno ce l’hanno i suoi azionisti, che dopo anni di magra vedono finalmente piovere dividendi e, semmai, preferirebbero vedersi riconoscere un premio da Unicredit. E l’altra candidata, Bper, è attualmente impegnata a integrare Carige, dopo aver rilevato negli ultimi anni Unipol Banca e gli sportelli di Ubi.
ARTICOLI CORRELATI