A CERTE CONDIZIONI, ANCHE I TEDESCHI SI INCAZZANO – CLAMOROSO: LUFTHANSA RESPINGE IL PIANO DI SALVATAGGIO DA 9 MILIARDI DEL GOVERNO. IL MOTIVO? LE CONDIZIONI TROPPO DURE IMPOSTE DALLA COMMISSIONE EUROPEA – BRUXELLES CHIEDE DI CEDERE ALCUNI SLOT A FRANCOFORTE E MONACO (DUE SU TRECENTO) E LA COMPAGNIA DICE CHE NON LE CONVIENE – IN REALTÀ I VERTICI STANNO BLUFFANDO PER OTTENERE IL MASSIMO DALLA TRATTATIVA
-
1 - LUFTHANSA CONTRO BRUXELLES "PONE CONDIZIONI PESANTI" ORA IL SALVATAGGIO È A RISCHIO
Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
I vertici di Lufthansa respingono clamorosamente il piano di salvataggio del governo Merkel. Ma la decisione del consiglio di sorveglianza non ha nulla a che fare con le condizioni della rinazionalizzazione della compagnia aerea - lo Stato si dovrebbe prendere il 20 per cento dell' azienda garantendo 9 miliardi di prestiti - concordata nei giorni scorsi. Il rifiuto è legato ai paletti posti dalla Commissione europea per dare il via libera al prestito e all' ingresso nel capitale da parte dello Stato.
Il negoziato scaturito dalla richiesta di Bruxelles di cedere degli slot nei due fondamentali hub aeroportuali tedeschi, Francoforte e Monaco, hanno indotto i vertici allo stop. «Le conseguenze economiche che ne deriverebbero» devono essere «analizzate approfonditamente », si legge in un comunicato del colosso dei cieli. Lufthansa intende rivedere, insomma, l' intero pacchetto di aiuti proposto dal governo per evitare di ritrovarsi vincoli troppo penalizzati dall' Antitrust europeo.
Secondo fonti citate dall' Handelsblatt , la dura reazione degli uffici di Margrethe Vestager avrebbe sorpreso e irritato anche Berlino. Angela Merkel avrebbe annunciato una "dura battaglia" sui paletti posti da Bruxelles. E il dirigente del ministero dell' Economia che ha negoziato i dettagli, Philipp Steinberg, ha ricordato pubblicamente, ossia via twitter, che i dettagli del salvataggio statale non erano stati concordati solo con l' azienda, ma «erano stati negoziati con la Commissione Ue».
In alcune telefonate con i due ministri dell' Economia e delle Finanze, Peter Altmaier e Olaf Scholz, la capa dell' Antitrust avrebbe espresso preoccupazione per il rischio che con i generosi aiuti statali Lufthansa possa diventare troppo dominante e schiacciare la concorrenza. Un' accusa che era arrivata nelle settimane scorse anche da competitor come Ryanair. La concorrenza è anche una forma di tutela «per i consumatori e le aziende» ha sottolineato una portavoce dell' Autorità europea.
Secondo indiscrezioni, Lufthansa avrebbe accettato la cessione di slot a Francoforte e Monaco chiesta da Bruxelles, ma avrebbe posto a sua volta condizioni. Anzitutto, che l' ingresso dei concorrenti fosse limitato nel tempo, dunque fino al rientro dall' emergenza e alla restituzione dei prestiti. Ma Bruxelles avrebbe alzato l' asticella. Fino a costringere Lufthansa alla decisione di respingere, tout court, il piano di salvataggio.
2 - TROPPE CONDIZIONI DA STATO E UE LUFTHANSA DICE NO A NOVE MILIARDI
Estratto dell’articolo di Walter Rauhe per “la Stampa”
(…) Dall' ammodernamento della flotta per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell' atmosfera, fino al divieto di pagare dividendi agli azionisti. Il governo inoltre avrebbe voluto nel consiglio di sorveglianza della Lufthansa due suoi rappresentanti e sarebbe entrato con una quota del 20% (innalzabile di un altro 5% + un' azione) nell' azionariato della società. Condizioni pesanti i per i vertici della seconda compagnia aerea europea, che però alla fine sembrava essere disponibile ad approvare inghiottendo il rospo.
Ma la vera insidia doveva ancora arrivare. Per l' esattezza da Bruxelles che quando si tratta di sovvenzioni, aiuti o crediti di salvataggio a compagnie aerea (e non solo) ha ovviamente voce in capitolo. In questo caso ha messo come condizione «sine qua non» per dare via libera ai generosi aiuti pubblici la cessione da parte della Lufthansa di alcune rotte nei sui hub storici di Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera.
Una richiesta a dire il vero nemmeno troppo sfrontata, come definita invece dai vertici della compagnia. Si tratterebbe di cedere sei dei 300 slot. Ma secondo la Lufthansa ugualmente troppi e già sufficienti per «indebolire la competitività della compagnia, già provata economicamente dalla crisi epidemica degli ultimi mesi», come si legge in una nota diffusa dal consiglio di sorveglianza.
In questo poker che dura ormai da diverse settimane, i vertici della compagnia aerea tedesca sembrano dunque voler giocare il tutto per tutto e puntano alto. O forse giocano solo al bluff. Nove miliardi di aiuti pubblici non sono in fondo poca cosa e il fatto che governo federale e Commissione europea pongano alcuni paletti e condizioni all' operazione appare cosa piuttosto scontata se non sacrosanta. (…)