A CHE SERVE FARE TESTAMENTO? – LE ULTIME VOLONTÀ DI LEONARDO DEL VECCHIO SONO FINITE NEL CESTINO: GLI OTTO EREDI, TITOLARI CIASCUNO DEL 12,5% DEL CAPITALE DELLA DELFIN, VERSO L’INTESA PER MONETIZZARE IL LORO PACCHETTO AZIONARIO – LA DURATA DEL MANDATO DEL CDA RIDOTTA A QUATTRO ANNI (OGGI IL BOARD È A VITA, COMPOSTO DA CINQUE PERSONE GUIDATE DA FRANCESCO MILLERI) – LA FAME DI SOLDI DEGLI EREDI DEL PAPERONE DI LUXOTTICA DEVE ESSERE TANTA: ANZICHÉ IL 10%, VOGLIONO PORTARE LA PERCENTUALE MINIMA DI UTILI DISTRIBUIBILI INTORNO AL 30%…
-Estratto dell’articolo di Marigia Mangano per https://24plus.ilsole24ore.com/
Il grande accordo sull’eredità di Leonardo Del Vecchio potrebbe aprire la strada a un riassetto proprietario di Delfin attraverso la liquidazione di alcune quote azionarie. Mentre sembra oramai definito lo schema di intesa sulla governance della società lussemburghese, passaggio funzionale all’accettazione definitiva del testamento, […] alcuni eredi avrebbero richiesto di disciplinare in modo puntuale nello statuto il processo di liquidazione della quota da parte degli azionisti. La previsione […] potrebbe dunque agevolare un processo di trasformazione più profondo di Delfin, dove pesi ed equilibri in capo alla holding potrebbero cambiare.
1 Verso il patto sull’eredità
[…] nelle ultime ore sarebbe stata trovata una intesa di massima su governance e successione nel cuore dell’impero costruito dall’imprenditore di Agordo. Questo dopo un lungo confronto tra gli otto eredi, i figli Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente e la moglie Nicoletta Zampillo insieme al primo figlio di lei, Rocco Basilico.
L’intesa, che modificherebbe il sistema di governance delineato da Leonardo Del Vecchio nel testamento, avrebbe alla fine convinto anche Marisa, la più fedele all’idea di rispettare le volontà del padre e la più restia a mettere mano allo statuto.
Il raggiungimento dell’accordo sull’eredità continua infatti a essere un percorso assai complesso da gestire. […] Degli sviluppi importanti si sarebbero registrati nelle ultime ore, tant’è che secondo alcune fonti ci sarebbe ora fiducia di completare l’intero iter prima dell’assemblea di fine aprile di Essilor Luxottica. Con uno schema condiviso che punterebbe a modificare punti chiave dello statuto di Delfin.
2 L’opzione liquidazione
In proposito, […] sarebbe allo studio l’inserimento nello statuto della previsione da parte dei soci di poter liquidare parzialmente o completamente il loro pacchetto azionario secondo una tempistica e modalità disciplinate in modo puntuale. […] Secondo alcune fonti, la proposta sarebbe stata avanzata da Rocco Basilico.
Altre fonti, invece, riferiscono che la proposta sarebbe stata condivisa da più eredi. Di fatto però la previsione di questa opzione potrebbe aprire la strada a un processo che, in futuro, potrebbe restituire alla finanziaria una compattezza di fondo che finora a fatica si è riusciti a trovare.
L’inserimento della “clausola” liquidazione […] avrebbe sicuramente il vantaggio di ricostruire una struttura proprietaria più allineata in partenza, scongiurando dunque i continui stop & go che hanno caratterizzato il dopo Leonardo Del Vecchio. E soprattutto permetterebbe ai soci della finanziaria, titolari del 12,5% del capitale ciascuno, di monetizzare un pacchetto azionario che oggi ha raggiunto un valore superiore ai 4 miliardi di euro.
3 Lo statuto e gli utili
Più in generale, l’accordo sull’eredità avrebbe uno schema di massima che oltre alla disciplina della liquidazione, punta a rivedere un punto cardine dello statuto di Delfin, ovvero la durata del mandato del consiglio di amministrazione della finanziaria a capo di EssilorLuxottica (32%), Mediobanca (20%) e Generali (10%).
L’attuale governance […] prevede […] che il consiglio di amministrazione abbia una completa autonomia e indipendenza dalla proprietà di Delfin. Composto da cinque persone guidate da Francesco Milleri il board è a vita e una modifica a questa clausola potrebbe avvenire solo con l’unanimità degli otto eredi.
La modifica su cui si starebbe lavorando andrebbe di fatto a far cadere questa sovranità assoluta del consiglio di amministrazione, individuando una durata del mandato al cda che dovrebbe essere di quattro anni. […] la modifica dello statuto andrebbe di pari passo con un mandato di tre o quattro anni allo stesso Milleri, che verrebbe così confermato contemporaneamente alla guida di Delfin e di Essilor Luxottica.
Tra le altre misure allo studio, compare anche la politica sui dividendi. L’attuale governance stabilisce che sia necessaria una maggioranza qualificata per alzare l’asticella degli utili distribuibili, il cui ammontare minimo è fissato nel 10%. La volontà sarebbe quella di portare la percentuale minima di profitti distribuibili intorno al 30%.