COM’È CROLLATA LA FORTEZZA BASTIANINI - L’EX AD GRILLINO DI MPS NON È MAI STATO IN BUONI RAPPORTI CON DRAGHI E FRANCO, E SOPRATTUTTO CON IL DIR. GEN. DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA - ADDIRITTURA, A UN CERTO PUNTO HA FATTO GHOSTING: A FINE GENNAIO, RIVERA E IL CAPO DI GABINETTO CHINÉ GLI CHIESERO DI FARE UN PASSO INDIETRO. LUI RISPOSE CHE VOLEVA PRENDERSI QUALCHE ORA PER RIFLETTERCI, SALVO POI SPARIRE E NON RISPONDERE ALLE CHIAMATE (COMUNQUE, AL MEF CHE HA IN TASCA IL 67% DI MPS BASTAVA POCO PER SFIDUCIARLO MESI FA…)

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Estratto dell’articolo di Francesco Guerrera per "la Repubblica"

 

LUIGI LOVAGLIO

(…) A dire, il vero, il feeling tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze dell'amministrazione Draghi e Bastianini, nominato dal governo Conte nel 2020 su indicazione del Movimento 5 Stelle, non c'è mai stato.

 

GUIDO BASTIANINI

Ma il casus belli che ha portato al divorzio di ieri è stato l'incontro di fine gennaio tra l'alto dirigente e i vertici del Tesoro, tra cui il direttore generale Alessandro Rivera e il capo di gabinetto Giuseppe Chinè. Alla richiesta di fare un passo indietro, Bastianini rispose che voleva prendersi qualche ora per rifletterci salvo poi, secondo fonti attendibili, inabissarsi e non rispondere più alle chiamate del suo azionista di riferimento.

ALESSANDRO RIVERA

 

Problemi di comunicazione, appunto. Una politica del silenzio, quella dell'ad, che ha esacerbato tensioni già esistenti sia sul fronte personale sia su quello strategico. Sul fronte personale, in ambienti ministeriali si rimprovera al manager maremmano un'eccessiva rilassatezza che, a detta dei suoi detrattori, si è spesso trasformata in inerzia. Una mancanza d'energia propositiva che è parsa evidente anche agli importantissimi interlocutori europei di Mps.

 

daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra

Chi ha partecipato alle riunioni tra i vertici dell'istituto senese e i rappresentanti dell'Unione Europea (…) racconta di un ad che diceva poco o nulla, costringendo proprio gli emissari del Mef a riempire il vuoto. Come se non bastasse, le voci di corridoio dicono che anche in consiglio d'amministrazione, l'ex capo di Carige non si facesse sentire molto, confermando i timori sulla debolezza di questa gestione.

 

ALESSANDRO RIVERA

Se l'ad pensava di far parlare i risultati, anche qui la sua strategia non è andata a buon fine. (…) Rimane il dubbio che Bastianini abbia sottovalutato la portata dell'insoddisfazione nei suoi confronti o che abbia pensato che i "tecnici" del ministero non avessero la copertura politica per farlo saltare. (…) Quel che resta da decidere (…) è cosa spetterà a Bastianini in uscita - questione da negoziare con il cda guidato dal suo successore Luigi Lovaglio - e, tema correlato, eventuali strascichi giuridici se e quando il manager deciderà di adire le vie legali. (…)

alessandro rivera
GUIDO BASTIANINI
guido Bastianini
luigi lovaglio 2
luigi lovaglio 1
luigi lovaglio