COME ANDRÀ A FINIRE CON LA RETE DI TIM? IL FONDO MACQUARIE È PRONTO A METTERSI DI TRAVERSO ALL'IPOTESI CHE LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI, DOPO AVER PERSO LA GARA PER LA RETE DI TIM, PASSI AL CAMPO AVVERSO, OVVERO AL FIANCO DI KKR. IL FONDO AUSTRIALIANO E CDP SONO ANCHE CONSOCI DI OPEN FIBER. LA VIA D’USCITA PROPOSTA DA MACQUARIE (ANCHE PER EVITARE LO SCOGLIO ANTITRUST) E’ QUELLA DI PRENDERSI LE “AREE NERE“, QUELLE PIÙ PROFITTEVOLI, DI OPENFIBER MA…

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Estratto dell'articolo di Francesco Spini per la Stampa

 

Shemara Wikramanayake MACQUARIE

 Il fondo Macquarie è pronto a mettersi di traverso all'ipotesi che la Cassa depositi e prestiti, dopo aver perso la gara per la rete di Tim, passi al campo avverso, ovvero al fianco di Kkr, che da giovedì è entrato in trattative esclusive per rilevare l'infrastruttura per una cifra che può arrivare fino a 23 miliardi.

 

Stando ad alcune ricostruzioni, l'idea che Cdp partecipi con un 3-5% alla nascente NetCo (la società di rete) senza alcun potere di governance, senza quindi incidere sulla strategia, non convincerebbe il fondo, che non ne vedrebbe l'utilità. E sarebbe deciso a far valere i vincoli legali che legherebbero Cdp a Macquarie. Non solo i due erano insieme nel consorzio che valutava la rete Tim 19,3 miliardi. Sono anche consoci di Open Fiber, la società della fibra concorrente di Tim voluta dal governo Renzi di cui Cdp ha il 60% e Macquarie il 40%.

 

DARIO SCANNAPIECO

Un doppio ruolo che ha costituito lo scoglio Antitrust su cui, almeno in parte, s'è infranta la proposta della cordata italo-australiana.

Macquarie, vista la situazione, già da settimane propone una via d'uscita a Cdp: un piano di spacchettamento di Open Fiber. Il fondo, in buona sostanza, è pronto a rilevare le attività nelle cosiddette aree nere, quelle più redditizie e ambite, lasciando alla Cassa – pagando un conguaglio da negoziare tra 0,5 e 2 miliardi – gli asset nelle aree bianche e grigie, quelle più rurali e meno appetibili per gli operatori. Così facendo Macquarie si concentrerebbe sulle zone di pregio con una propria società, mentre Cdp potrebbe conferire il resto nella rete Tim. Se tale progetto ha aperto qualche breccia nel governo, non ha invece trovato sponde in via Goito, dove è ritenuto impraticabile.

kravis kkr

 

Così stando le cose, la rete unica appare morta e sepolta.

Le possibilità insomma che si arrivi a una fusione tra la futura NetCo e Open Fiber sarebbero al momento azzerate. Macquarie, svanita l'occasione di fare l'integrazione attraverso il progetto comune con Cdp, riterrebbe l'opzione chiusa.

 

E dentro Open Fiber sarebbe decisa a far valere il proprio diritto di veto. 

 

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PIETRO LABRIOLA
Macquarie