COME ANDRÀ A FINIRE CON LA RETE DI TIM? LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDI – IL CDA HA SCELTO ALL’UNANIMITÀ DI DARE L’ESCLUSIVA AGLI AMERICANI DI KKR, MA L’OFFERTA DEL FONDO, DA 23 MILIARDI, È ANCORA MOLTO DISTANTE DAI DESIDERATA DI BOLLORÈ, CHE NE CHIEDE 30 – CDP POTREBBE RIENTRARE COME SOCIO NELL’IPOTETICO CONSORZIO, PER SALVARE “L’ITALIANITÀ”, MA DEVE SMOLLARE LA PARTECIPAZIONE IN OPEN FIBER…
-Estratto dell’articolo di Marcello Astorri per “il Giornale”
Il fondo americano Kkr si porta a casa una vittoria e avanza di una casella nel percorso che porta alla rete di Tim. Il cda della società di telecomunicazioni, infatti, ieri ha scelto con voto unanime di concedere un periodo di esclusiva agli americani […].
E ora che succede? Ci sarà senz’altro da fare i conti con i malumori di Vivendi. Un portavoce della società, contattato da il Giornale, ha opposto un no comment alla decisione del cda di Tim. Ma da quanto era emerso da un articolo del Financial Times, la media company francese con il 23,7% delle quote di Tim sarebbe fermamente contraria al prolungamento delle trattative con Kkr.
Per i francesi l’asset vale 31 miliardi e finora tutti i rilanci […] sono molto distanti dai desiderata. Inutile quindi perdere altro tempo su questa strada. Una posizione che, per il momento, ha ricompattato il cda di Tim, che ha scelto in modo unanime per l’esclusiva a Kkr. I due mesi (abbondanti) concessi dal cda di Tim serviranno sì a cercare di migliorare l’offerta di Kkr per Netco (che include anche Fibercop e Sparkle).
Ma anche a vedere se si concretizzerà l’alleanza tra gli americani e F2i, il fondo infrastrutturale partecipato da Cdp e guidato da Renato Ravanelli che potrebbe partecipare con una quota tra il 10 e il 15%.
Non è finita anche per la stessa Cdp, da Kkr c’è disponibilità ad accoglierla nell’ipotetico consorzio. Ma deve sciogliere i nodi Antitrust che sorgerebbero dalla sua partecipazione al 60% in OpenFiber. La vicenda si potrebbe risolvere scindendo la società e cedendo le “aree nere“, quelle più profittevoli, a Macquarie (che ha già il 40% di OpenFiber). Ma c’è anche un’altra via: la partecipazione di Cdp in NetCo con una quota esigua, da mero socio finanziario. […]