IL CONSIGLIO NEL CAPPELLO – IL PRESIDENTE DI GENERALI, ANDREA SIRONI, HA PROPOSTO TRE NOMI PER RISOLVERE L’IMPASSE SUL SOSTITUTO DI CALTAGIRONE NEL CDA: ANDREA SCROSATI, CEO PER L’EUROPA CONTINENALE DI FREMANTLE, IL VICE CHAIRMAN DI CITIGROUP, ALBERTO CRIBIORE, E IL BANCHIERE STEFANO MARSAGLIA. MA DALLA LISTA DI “CALTA” INSISTONO NEL VOLER SEGUIRE LE INDICAZIONI DELLO STATUTO, CHE PREVEDE DI ANDARE IN ORDINE: IL PROBLEMA È CHE IL PRIMO CANDIDATO, COSTAMAGNA, SI È CHIAMATO FUORI. E IL SECONDO, CIRINÀ, NON È PIÙ GRADITO A DONNET (L’HA LICENZIATO)

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GENERALI

Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

 

Nuova riunione del consiglio di amministrazione delle Generali per tentare di trovare un compromesso sulla sostituzione di Francesco Gaetano Caltagirone nel board del Leone, un tema che rimane ancora aperto e sul quale si discute ormai da quasi un mese. Il board si riunirà oggi ad inizio pomeriggio.

 

La riunione sarà concentrata su una proposta per integrare il board che trovi il consenso degli esponenti della minoranza.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

La riflessione alla base del percorso individuato dal presidente Andrea Sironi è che si debba ormai arrivare a un compromesso. Con la convinzione che ci sia il margine per raggiungerlo, quanto meno per impostarlo.

 

luciano cirina

Il punto di partenza del «lodo Sironi» dovrebbe rimettere alle minoranze la scelta tra i candidati della ex lista Caltagirone, Alberto Cribiore, banchiere di lungo corso, vice chairman di Citigroup, Andrea Scrosati, ceo per l'Europa continentale di Fremantle, società di produzione di entertainment, e di Stefano Marsaglia, banchiere con una carriera nelle maggiori investment bank, in Italia e all'estero, tra le quali Mediobanca e Rothschild.

ANDREA SCROSATI

 

Nella rosa non rientrerebbe Luciano Cirinà, ex top manager del Leone e primo in successione nella lista Caltagirone - vista l'indisponibilità di Claudio Costamagna - su cui alcuni consiglieri hanno sollevato dubbi anche per via della causa in corso con la compagnia, che renderebbe quasi impossibile arrivare a un compromesso. Il manager resta tuttavia il primo candidato su cui Caltagirone punta per la cooptazione.

 

ALBERTO CRIBIORE

Al Leone c'è la convinzione che si possa arrivare a un compromesso. A un nome che possa sbloccare anche l'impasse che riguarda il completamento della squadra di tutti i comitati endoconsiliari, ai quali i due esponenti delle minoranze hanno preferito non partecipare. E questo malgrado l'accordo di principio trovato sulle funzioni del comitato investimenti, che ora ha la delega sull'avvio dell'istruttoria per le operazioni superiori ai 250 milioni e che poi passerebbero direttamente al parere del consiglio.

 

Stefano Marsaglia

La situazione al momento è fluida e l'accordo non sembra così a portata di mano. Secondo fonti vicine alle minoranze, sembra difficile che si possa trovare un accordo sulla base di un'interpretazione dello statuto che non prenda in considerazione l'ordine dei candidati, così come appaiono nella lista. Come dire che, dopo Roberta Neri e Costamagna, toccherebbe a Cirinà.

 

E, si fa notare, da statuto spetta al consiglio individuare il nome da cooptare. Dipenderà anche dalla disponibilità degli stessi candidati, che saranno sondati prima del consiglio di oggi. Il tema infatti è che per molti di loro, come è già avvenuto per l'ex ceo dell'Enav, sarebbe gradita l'unanimità. Quindi per superare l'impasse sarà necessario un voto coeso.

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