LA CONSOB NON HA NIENTE DA DIRE? – JP MORGAN COMPRA IL 5% DI BANCOBPM. TUTTO BENE? MICA TANTO: LA BANCA AMERICANA È IL PRINCIPALE ADVISOR DI CREDIT AGRICOLE, CHE AD APRILE È DIVENTATA PRIMO AZIONISTA DELL’ISTITUTO DI CASTAGNA CON IL 9,18%. I FRANCESI NON HANNO (ANCORA) CHIESTO DI SUPERARE LA SOGLIA DEL 10, MA POTREBBERO FARLO IN QUALSIASI MOMENTO. E TROVARSI UN PACCHETTO DEL 5% SERVITO SU UN PIATTO D’ARGENTO DAI PROPRI CONSULENTI POTREBBE ESSERE COMODO PER UNA SCALATA…
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Giovanni Pons per “la Repubblica”
La sorpresa è arrivata ieri di prima mattina, dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti. «JpMorgan detiene una partecipazione in Banco Bpm pari al 5,15% del capitale attraverso strumenti finanziari derivati, al 3 agosto 2022». La quota è detenuta tramite le controllate JPMorgan Securities PLC e JPMorgan SE, cioé filiali estere di una delle banche più grandi del mondo.
Ma non sembra che siano partecipazioni riferibili a portafogli dei clienti in gestione. Infatti gli strumenti sono rappresentati da veri e propri contratti di "equity swaps" e "call options" con data di scadenza compresa tra il 16 dicembre 2022 ed l'11 dicembre 2023 e tra il 2 ottobre 2024 ed il 24 settembre 2025.
La notizia non avrebbe particolare rilevanza se non per un fatto: Jp-Morgan è l'advisor del Crédit Agricole, la banca francese che lo scorso 8 aprile ha acquisito, proprio attraverso l'intermediazione di Jp-Morgan, una partecipazione del 9,18% nel BancoBpm, divenendone il primo azionista.
In quel momento il rumor che girava a Piazza Affari era che il management della banca di Piazza Meda avesse chiamato i francesi in chiave difensiva dopo il fallito attacco da parte di Unicredit, che voleva lanciare un'Opa sul Banco.
L'ingresso dell'Agricole nel capitale del Banco è servito anche a mettere pressione sul management e sul cda affinché venissero assegnate alla stessa Banque Verte le joint venture nella bancassurance che sono andate a scadenza. Ma il cda ha impostato un processo competitivo per esaminare quali fossero le offerte migliori (erano in corsa Crédit Agricole e Axa) e poi ha deciso di non venderle in quanto il piano industriale prevede un incremento di utili proprio tenendo al proprio interno quel business particolarmente redditizio.
Il 3 agosto scorso, insieme ai risultati, il board del BancoBpm ha comunicato la sua decisione e nello stesso giorno, si apprende oggi, la banca d'affari che affianca il Crédit Agricole in Italia, cioé JpMorgan, si assicura il 5,15% del capitale attraverso strumenti derivati operando da Londra. Forse la Consob dovrebbe chiedere alla blasonata banca americana se c'è qualche nesso con la partita che il suo cliente sta giocando sull'istituto italiano.
Crédit Agricole ha dichiarato di non aver chiesto a Banca d'Italia di poter superare la soglia del 10% ma potrebbe farlo in qualsiasi momento e poi trovarsi un pacchetto del 5% servito sul piatto dal proprio advisor.
Oppure potrebbe presentare una lista per il rinnovo del board nell'aprile 2023 e trovarecosì il sostegno anche di quel 5% che appartiene al suo advisor. Tutti aspetti che il mercato potrebbe aver bisogno di sapere.