DAGOREPORT! - CON LA CONQUISTA DI CRT DA PARTE DI PALENZONA, I POTERI FINANZIARI MILANESI STANNO STUDIANDO LA NUOVA MAPPATURA DEL POTERE - SI PARLA DI UNA “PACIFICAZIONE” CHE PORTEREBBE MEDIOBANCA NELLE MANI DI MILLERI (19,8%) E DI CALTAGIRONE (5,6%) MA CON NAGEL SEMPRE AL VERTICE – SI SCOMMETTE CHE LO STAR-BANKER DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, MIRI A PRENDERSI UN MONTE DEI PASCHI RIMESSO IN SESTO DAL MEF. MENTRE SALVINI-GIORGETTI NON SMETTONO DI PUNTARE ALLO SPOSALIZIO DI BANCO BPM CON MPS...

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DAGOREPORT

fabrizio palenzona

Con la conquista della presidenza di Crt (fondazione che ha in tasca quote di Unicredit, Bpm, Generali) da parte di Fabrizio Palenzona, ricicciato sotto tutela di Banca Intesa, i poteri finanziari milanesi stanno studiando la nuova mappatura del potere e volano rumors, indiscrezioni, polpette avvelenate.

 

Ad esempio: cosa succederà alla prossima assemblea di Mediobanca, attesa per ottobre, tra i duellanti Nagel e Milleri-Caltagirone?

 

Pare che sia sbocciato un riavvicinamento tra l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia e l’erede del compianto Del Vecchio.

 

Alberto Nagel

Tant’è che si parla di una trattativa che porterebbe Mediobanca nella mani di Milleri (azionista del 19,8%) e di Caltagirone (5,6%) ma con Alberto Nagel sempre troneggiante al vertice.

 

Una ‘’pacificazione’’ che potrebbe convincere il duplex Milleri-Caltagirone perché così scavallerebbero il duro ostacolo dei requisiti bancari richiesti dalla Bce per Mediobanca che, non dimentichiamolo, ha in pancia il tesoretto del 13% di Generali,

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

Altro tema che agita le chiacchiere di Piazza Affari. La celebrazione di Andrea Orcel da parte del Wall Street Journal: ‘’Unicredit nel 2022 ha registrato il più alto utile da più di dieci anni. Andrea Orcel ha ereditato una banca in fase di ristrutturazione, in un Paese dalla crescita anemica, e l'ha portata al successo’’.

 

Ecco: l’Unicredit di Orcel è “una macchina da profitti”; non è più l’Unicredit in ginocchio di Mustier. E’ diventata un competitor reale di Intesa, prima banca italiana. Ed essendo una “banca di sistema”, Carlo Messina non può massimizzare i profitti come Orcel.

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

Non solo: al di là di tante dinieghi e smentite, pochi credono che Orcel non miri a prendersi un Monte dei Paschi che l’opera di ristrutturazione e di benefit del Mef ha reso di nuovo una preda golosa. Mentre Salvini-Giorgetti non smettono di puntare allo sposalizio di Banco Bpm con Mps. Insomma, la finanza italica ha ripreso a giocare…

CARLO MESSINA
ARTICOLO DEL WALL STREET JOURNAL SU ANDREA ORCEL STAR-BANKER

Andrea Orcel