DAGOREPORT - È INIZIATA LA BATTAGLIA PER L’ACRI - PER ANNI E ANNI CHI HA TIRATO I FILI DELL’ORGANISMO CHE RAGGRUPPA LE FONDAZIONI BANCARIE E LE CASSE DI RISPARMIO SONO STATI DUE DEMOCRISTIANI, DIOSCURI DELLA FINANZA BIANCA: GIOVANNI BAZOLI E GIUSEPPE GUZZETTI. IL LORO CANDIDATO È GIOVANNI AZZONE. ORA SCENDE IN PISTA ANCHE PALENZONA, MA CONTRO GUZZETTI E SENZA PIÙ IL SUPPORTO DI INTESA, LA VIA È SBARRATA - MENTRE IL SUO AMATO PROFUMO, GUZZETTI VUOLE PIAZZARLO ALLA PRESIDENZA DELLA CDP. OUTSIDER: GAETANO MICCICHÈ…
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Il mandato dell'attuale presidente dell'Acri, Francesco Profumo, scadrà a maggio 2024 ma è già iniziato la battaglia per la successione.
Perché l’Acri è un organismo che raggruppa le Fondazioni bancarie e le Casse di risparmio, quindi decisivo per la gestione del potere finanziario in quanto investitori istituzionali nel capitale delle banche. Ad esempio: il potere sulla prima banca italiana, Intesa, dipende da due Fondazioni: Cariplo e Compagnia San Paolo.
Per anni e anni chi ha tirato i fili delle fondazioni sono stati due democristiani, dioscuri della finanza bianca: Giovanni Bazoli e Giuseppe Guzzetti. I due Grandi Vecchi che hanno fatto il bello e il cattivo tempo imponendo alle smanie affaristiche dei partiti il loro potere, sempre. Ancora oggi, a 89 anni, pur pensionato, Guzzetti riesce a mantenere, anche se con qualche difficoltà, ben salde le redini del potere bancario.
Quando, lo scorso maggio, il ceo di Intesa Carlo Messina tentò di piazzare sulla poltrona di presidente di Fondazione Cariplo, azionista di Intesa con il 5,2%, il rettore del Politecnico Ferruccio Resta, dovette battere in ritirata accettando il candidato dell’ottuagenario Guzzetti, Giovanni Azzone.
Ed ora che il diabolico Fabrizio Palenzona - forte di padroneggiare la presidenza della Fondazione Cassa Risparmio di Torino (CRT), che ha in pancia Generali 1,61%, Unicredit 1,9%, Bpm 1,8% - ha messo nel mirino la successione del guzzettiano Profumo all’Acri, dovrà incrociare le lame con il Grande Vecchio delle fondazioni bancarie.
Ma questa operazione, per “Furbizio”, non sarà in discesa come è successo per la conquista di Crt, perché non avrà più il supporto di Banca Intesa e dell’ingenuo sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Capita la lezione Cariplo, questa volta Carlo Messina è al fianco del suo azionista principe Guzzetti che, per la presidenza dell’Acri, vuole mettere il suo Azzone.
Mentre il suo amato Profumo, Guzzetti vuole piazzarlo alla presidenza della Cdp, al posto di Gorno Tempini. Outsider: Gaetano Miccichè. E così sia.