FACCIO COSE VEDO JENNER (KYLIE) – ‘FORBES’ CI HA RIPENSATO: LA SORELLASTRA DI KIM KARDASHIAN NON È UNA ‘VERA MILIARDARIA’. LA RIVISTA HA TOLTO L’INFLUENCER DALLA SUA LISTA DOPO UN’INCHIESTA IN CUI DIMOSTRA CHE INSIEME ALLA MADRE-MANAGER KRIS AVREBBE FALSIFICATO I DOCUMENTI E I FATTURATI DELLA SUA AZIENDA – LEI SI DIFENDE: ‘NON HO MAI MENTITO’, MA ORA LO DECIDERÀ IL FISCO. E LA GIOVANE, MILIARDARIA O NO, RISCHIA GROSSO...
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Serena Tibaldi per d.repubblica.it
Non è che proprio sia sconvolgente l'idea che un paio di Kardashian abbiano mentito su qualcosa. Dopotutto, Kim, le sorelle Kourtney, Khloé, Kendall e Kylie e la madre Kris sono diventate le icone del nostro tempo (ogni epoca ha quel che si merita) anche a colpi di mezze verità, scandali creati ad hoc, vite vissute a favore di telecamera e corpi perfezionati dalla chirurgia plastica. Il pubblico ci è abituato. Stavolta però la faccenda è un po’ più complessa, perché va a colpirle nell'unico campo in cui hanno sempre fatto sul serio: i soldi. O, per meglio dire, su quanti ne abbiano effettivamente.
La vicenda
Quasi due anni fa la rivista Forbes celebrava con tanto di cover l’ascesa di Kylie Jenner, incoronando la più piccola del clan (lei e la sorella top-model Kendall portano il cognome del padre Bruce-Caitlyn Jenner, ma di fatto sono considerate anche loro Kardashian) come "la più giovane miliardaria self-made" della storia. A nemmeno 21 anni, spiegava Forbes, con la sua Kylie Cosmetics la ragazza è infatti stata capace di ammassare una fortuna personale pari a un miliardo di dollari, scalzando così il precedente detentore del record, Mark Zuckerberg. Bella soddisfazione per lei, per la mamma-manager Kris che l’ha aiutata nella scalata - in cambio di una commissione del 10% sugli introiti - e per tutta la famiglia, la cui “potenza” economico-mediatica è così diventata indiscutibile.
Fatturati gonfiati e vendite "moltiplicate: i numeri non quadrano
Quando poi lo scorso novembre il gigante della cosmesi Coty ha acquisito il 51% del brand in un’operazione valutata 1,2 miliardi di dollari, di cui 600 milioni solo a Kylie, nulla pareva poterla fermare. In realtà, proprio quell’accordo è stato l’inizio della fine, perché da lì è partita l’inchiesta con cui lo scorso 30 maggio Forbes a sorpresa ha smentito quanto sostenuto: non solo Kylie non è più una miliardaria, ha spiegato la testata, ma probabilmente non lo è mai stata.
Pur di avere il titolo e l’agognata cover, si afferma nel pezzo, lei e la madre avrebbero presentato alla rivista dei falsi rimborsi delle tasse a dimostrazione di un giro d’affari e di un fatturato decisamente gonfiati. In altre parole, hanno mentito. Al di là della polemica sul definire “self-made” chi come lei è cresciuto nel privilegio, ha vissuto quasi sempre davanti alle telecamere (il reality show “Keeping Up with the Kardashians” è da 13 anni una mostruosa macchina da soldi) e ha alle spalle una rete di sponsorizzazioni unica, i dubbi sulla validità di quanto affermava ci sono sempre stati: l’accordo con Coty, attraverso il quale è stato reso pubblico il reale giro d’affari della Kylie Cosmetics, non ha fatto che dare loro sostanza. Nel contratto si sostiene infatti che il brand nel 2018 abbia registrato 125 milioni di dollari di ricavi, contro i 360 dichiarati dalle Jenner alla rivista: in pratica due terzi in meno. Inoltre un anno fa, al lancio della linea di skincare, l’ufficio stampa del marchio aveva annunciato trionfalmente vendite per 100 milioni di dollari nel primo mese e mezzo sul mercato. A Forbes c’è voluto poco per appurare che quei 100 milioni in 45 giorni in realtà corrispondevano a 25 totalizzati in un anno. A quel punto è diventato chiaro che occorreva indagare più a fondo.
Il risultato: un esempio da manuale su come fare notizia
Quello che ne è risultato è un esempio da manuale su come creare una storia ad arte. Già nel 2016 i publicist della famiglia promuovevano con notevole vigore l’immagine di Kylie come giovanissima e intuitiva donna d’affari, capace di trasformare un investimento di 250mila dollari spesi in qualche migliaio di rossetti in un affare portentoso.
E ha funzionato, perché in poco più di un anno i media di tutto il mondo hanno iniziato a descrivere la ragazza come una specie di portento finanziario: ecco Kylie che, in tailleur pantaloni da matura donna d’affari, rilascia serie interviste a media specializzati; ecco lei e Kris su un aereo privato verso un meeting d’affari con le loro Kelly Himalaya di Hermès, la borsa più cara del mondo; ecco gli articoli sulle sue innumerevoli proprietà immobiliari. E poco importa se i soliti maligni sostengono che l’ultima magione acquistata in realtà sia un semplice “prestito”: Kylie usa la villa gratuitamente con adeguati post a tema, e l’agenzia immobiliare sfrutta la sua visibilità per venderla più facilmente.
La rabbia di Kylie e i timori per le conseguenze dell'inchiesta
La rabbia con cui la ragazza ha risposto via Twitter all’inchiesta la dice lunga sulla gravità del possibile danno alla sua immagine: “Mi sono svegliata e mi sono trovata davanti tutto questo. Io pensavo che fosse un sito rispettabile (Forbes, ndr)… quello che vedo sono solo una serie di affermazioni senza fondamento, lol… non ho mai chiesto alcun titolo, e non ho mai mentito…”.
Al di là però dell’essere sbugiardati in pubblico, qui il vero problema sta in un possibile intervento del fisco americano, che pare si stia interessando alla vicenda; e questo non è buono, comunque lo si guardi. Intanto le testate scandalistiche parlano di un clima tesissimo tra Kylie e Kris, con la ragazza che accusa la madre di avere fatto il gioco sporco alle sue spalle senza dirle nulla. La cosa più assurda? Anche al netto delle eventuali esagerazioni, il patrimonio personale di Kylie è di 900 milioni. Non esattamente briciole. Ma ne valeva veramente la pena?