FERMI AL CASELLO – ARRESTI E INTERCETTAZIONI NON FRENANO CDP, BLACKSTONE E MACQUARIE PER L'OFFERTA VINCOLANTE PER L'88% DELLA CONCESSIONARIA IN MANO AD ATLANTIA – IL NODO DA RISOLVERE RIMANE OVVIAMENTE IL PREZZO - MA CDP & CO PERÒ NON TRATTANO PIÙ IN ESCLUSIVA E IL RISCHIO È QUELLO DI RITROVARSI CON OFFERTE CONCORRENTI PIÙ ALLETTANTI - MION IN USCITA, LUIGI FERRARIS NUOVO AD…
-Francesco Spini per "La Stampa"
Lo scandalo seguito agli arresti e alle intercettazioni, che ha coinvolto Giovanni Castellucci e altri ex manager di Autostrade per l'Italia, non frena i lavori in corso tra Cassa depositi e prestiti, Blackstone e Macquarie per presentare, entro il 30 di novembre, un'offerta vincolante per l'88% della concessionaria in mano ad Atlantia. Ancora venerdì, per dire, la due diligence di Cdp su Aspi è proseguita con una riunione a livello tecnico. Il nodo da risolvere, banalmente, resta il prezzo.
E a questo punto le variabili sono due. La prima è la definizione del Piano economico finanziario (Pef) dopo la bocciatura che di questo ha fatto l'Art, l'autorità per i trasporti. La sua definizione è necessaria perché Cdp determini l'offerta vincolante. L'ultima riunione tra Aspi, ministero dell'Economia e quello dei Trasporti è stata l'11 novembre ma tutto procede lentamente.
Poi c'è lo scandalo delle barriere antirumore, roboante dal punto di vista reputazionale, già sanato finanziariamente con interventi stanziati da Aspi per 169 milioni. Un ritorno in campo della manleva appare difficile. Possibile che il prezzo finale non si discosti tanto dalla forchetta 8,5-9,5 miliardi già formulata in precedenza.
Certo, potrebbe essere applicato uno sconto ulteriore: Cdp & Co però non trattano più in esclusiva e il rischio è quello di ritrovarsi con offerte concorrenti più allettanti. La famiglia Benetton però pare voglia voltare pagina.
Non solo non frapporrà ostacoli alla vendita di Aspi. È decisa a procedere a un ricambio dentro la holding Edizione: la fiducia nei confronti del presidente Gianni Mion, dopo le intercettazioni («le manutenzioni le abbiamo fatte in calare... così distribuiamo più utili... e tutta la famiglia era contenta»), appare ormai compromessa, al punto che per lui si prospetterebbe l'uscita.
Così come presto Luigi Ferraris potrebbe insediarsi come nuovo ad. Sul fronte dell'inchiesta della Procura emerge da una parte l'ipotesi di un verbale "aggiustato" con la polizia stradale che nel 2017 avrebbe evitato una indagine penale sui panelli antirumore pericolosi dopo un incidente sull'A12 nel Levante ligure.
Dall'altra la Finanza da lunedì inizierà l'analisi dei telefoni e computer sequestrati dalla guardia di Finanza nelle abitazioni degli indagati e in particolare dell'ex amministratore delegato Giovanni Castellucci. Obiettivo dei militari è trovare nuovi elementi utili all'inchiesta.