FRATELLI DI CALTAGIRONE - SI APRE UNO SCONTRO TRA IL MEF E FRATELLI D’ITALIA - IL PARTITO DELLA MELONI, ISPIRATO DA FAZZOLARI, HA PRESENTATO UN EMENDAMENTO AL DDL CAPITALI CHE ASSEGNA IL 49% DEI CONSIGLIERI AGLI AZIONISTI DI MINORANZA CHE RACCOLGONO PIÙ DEL 20% DEI VOTI, MENTRE ALLA LISTA DEL CDA VINCENTE VA IL 50% PIÙ UNO DEI CONSIGLIERI. PROPORZIONI CHE VENGONO GIUDICATE TROPPO SQUILIBRATE - E’ UN BEL REGALO AL DUO CALTA-MILLERI CHE SI RITROVEREBBERO METÀ DEI CONSIGLIERI (6 SU 13 IN GENERALI E 7 SU 15 IN MEDIOBANCA) SENZA COMPRARE UN’AZIONE IN PIÙ (NORMA CHE SI APPLICHEREBBE ANCHE A TIM E UNICREDIT…)
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Estratto dell'articolo di G.Col. per “la Repubblica”
La correzione, dopo la fuga in avanti di un pezzo della maggioranza. Al ministero dell’Economia si lavora per riportare ordine sul disegno di legge per gli interventi a sostegno della competitività dei capitali. La modifica a cui si sta lavorando in queste ore ha a che fare con i paletti al meccanismo della lista del consiglio d’amministrazione, tema che non figurava nel testo approvato dal Consiglio dei ministri l’11 aprile. E che invece è spuntato fuori in commissione Finanze, al Senato, dove il provvedimento ha iniziato il suo iter di conversione in legge.
C’è un comma in particolare, dell’emendamento presentato dai relatori Fausto Orsomarso (FdI) e Dario Damiani (Forza Italia), che per il Mef va modificato. È quello che assegna il 49% dei consiglieri agli azionisti di minoranza che raccolgono più del 20% dei voti, mentre alla lista del cda vincente va il 50% più uno dei consiglieri. Proporzioni che, nelle valutazioni in corso, vengono giudicate troppo squilibrate in favore della lista o delle liste che riescono a scavallare la percentuale del 20%. Ma anche altri passaggi dell’emendamento potrebbero essere sottoposti a cambiamenti.
L’intervento è ancora da confezionare [...] perchè le modifiche presentate dal partito della premier [...] cambiano radicalmente l’impianto del disegno di legge messo a punto al ministero dell’Economia negli scorsi mesi [...]
L’idea di introdurre nuove norme a sostegno della competitività dei capitali è nata a marzo del 2022, con il governo guidato da Mario Draghi. Ma la lista del cda [...] ora è diventata la cartina di tornasole di alcune delle partite più importanti del capitalismo italiano, a iniziare da quella di Mediobanca. Dall’assetto finale della norma sulla lista del cda dipenderà buona parte dell’esito della disfida tra i due fronti: i manager storici di Piazzetta Cuccia insieme ai soci forti contro la famiglia Del Vecchio e l’imprenditore Francesco Caltagirone.