GENERALI ALLA CAMPAGNA D’OLANDA - DOPO AVER CALATO L’ASSO SU CATTOLICA, DONNET PUNTA AL RADDOPPIO E PRESENTA UNA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER “NN INVESTMENT PARTNERS”, LA SOCIETÀ DI ASSET MANAGEMENT DEL GRUPPO OLANDESE “NN” - L’OPERAZIONE VALE CIRCA 1,5 MILIARDI, MA L’ASTA PER LA SOCIETÀ È MOLTO AFFOLLATA: IN PISTA, OLTRE A DEUTSCHE BANK, ALLIANZ E UBS, C’È ANCHE LA PIÙ GRANDE BANCA ITALIANA, INTESA SANPAOLO
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1 - INTESA E GENERALI IN CORSA PER L'OLANDESE NN INV.
La più grande banca italiana Intesa Sanpaolo, secondo l'agenzia Reuters, ha presentato un'offerta non vincolante per il ramo di asset management dell'assicuratore olandese NN Group, secondo quanto riferito da una fonte vicina all'operazione. Per la stessa società sarebbe in corsa anche Generali, secondo quanto riferito dall'agenzia Bloomberg.
Per NN Investment Partners il Leone di Trieste avrebbe infatti presentato un'offerta. In corsa risultano anche Dws, società di gestione del risparmio di Deutsche Bank, i colossi Allianz e Ubs, oltre a diverse gestori internazionali, alcuni dei quali statunitensi.
Lo scorso aprile NN aveva comunicato l'avvio di una «revisione delle opzioni strategiche» a disposizione per la sua controllata, che spaziavano da una fusione a una vendita parziale, a una joint-venture. NN Investment Partners gestisce circa 300 miliardi di euro di asset, principalmente rappresentati dai premi raccolti nel business vita dalla sua controllante.
La società, secondo indiscrezioni, verrebbe valutata circa 1,5 miliardi di euro, con NN che potrebbe mantenere una quota di minoranza siglando un accordo di cooperazione. «L'attuale revisione punta ad esaminare le opportunità di creare una più grande piattaforma che permetta a NN IP di accelerare la sua crescita.
Nel considerare le diverse alternative strategiche, un focus particolare sarà dato a come NN IP possa continuare a dare la migliore offerta di investimento e di servizio al business assicurativo di NN e ai clienti dell'asset management», aveva spiegato la compagnia olandese, spinta a valorizzare NN Investment Partners dal fondo Elliott, che ne chiedeva uno scorporo allo scopo di creare valore per gli azionisti. Ieri Fitch ha confermato il rating a lungo termine (Idr) sulle Generali a BBB+ e quello sulla forza finanziaria (Ifs) ad A-, entrambi con outlook stabile, dopo l'annuncio del prossimo lancio di un'Opa su Cattolica.
2 - GENERALI PRONTA AL RADDOPPIO DOPO CATTOLICA C'È L'OLANDA
Francesco Spini per “La Stampa”
Philippe Donnet punta al raddoppio. Lunedì scorso le Generali hanno calato l'asso su Cattolica, lanciando un'offerta pubblica d'acquisto da 1,2 miliardi sul 100% della compagnia veronese. E ora, secondo indiscrezioni, il Leone avrebbe presentato anche una manifestazione di interesse, ancora in fase preliminare, per NN Investment Partners la società di asset management del gruppo assicurativo olandese NN.
Un'operazione che vale circa 1,5 miliardi. A lanciare la notizia è l'agenzia Bloomberg, secondo cui l'asta per la società di gestione del risparmio sarebbe piuttosto affollata. A farsi avanti sarebbero stati anche Dws, l'asset manager della tedesca Deutsche Bank, la svizzera Ubs, la compagnia assicurativa tedesca Allianz e altre società internazionali del settore del risparmio.
In aprile NN aveva comunicato l'avvio di una revisione strategica del suo braccio operativo nel risparmio gestito. All'esame c'erano diverse possibilità ma, evidentemente, sono andate a segno le pressioni del fondo attivista Elliott, che ne caldeggiava la valorizzazione. La società gestisce circa 300 miliardi di euro di attività, che derivano principalmente dalla raccolta premi nel ramo vita di NN. Una preda di sicuro interesse per Generali (che non commenta l'indiscrezione).
La gestione del risparmio, del resto, è uno dei propulsori della crescita e il focus del Leone è in Europa. Di qui a dire che l'affare è fatto ne corre. Come dice il manager francese, nelle acquisizioni occorre opportunismo ma anche disciplina. Ed è recente il caso della Polonia, dove gli asset di Aviva - su cui aveva messo gli occhi anche Trieste - finirono ad Allianz per 2,5 miliardi, una cifra giudicata troppo elevata da Generali.
Nel caso andasse in porto l'affare, Donnet completerebbe il piano di acquisizioni, su cui ha già impegnato 3 miliardi (contando Cattolica) e per cui resta ancora qualcosa più di un miliardo. Un altro risultato che il manager conta di portare al tavolo del cda dove presto - dopo le istanze poste dal secondo socio Francesco Gaetano Caltagirone - si avvieranno le discussioni in vista del rinnovo dei vertici del 2022. Donnet vuol presentarsi con i compiti fatti, meglio se da primo della classe.
Ora incassa il sostegno di Fitch, che - dopo il lancio dell'opa su Cattolica - conferma rating con outlook stabile. Secondo l'agenzia l'operazione non avrà ripercussioni negative sul merito di credito. In Borsa il titolo Cattolica resta sopra il prezzo d'offerta: 7,16 euro (+1,13%) contro 6,75. Si punta sul rilancio. Settimana prossima è attesa l'ufficializzazione, da parte di Verona, dei consulenti per l'esame dell'offerta. Salvo sorprese saranno Goldman Sachs, Kpmg e lo studio Chiomenti.