A GENOVA SI FANNO LE PROVE DI TERZO POLO - IL FONDO INTERBANCARIO DÀ L’ESCLUSIVA DELLA TRATTATIVA SU CARIGE A BPER: PER OTTENERE IL VIA LIBERA LA BANCA CONTROLLATA DA UNIPOL HA DIMEZZATO LA RICHIESTA DI RICAPITALIZZAZIONE A 530 MILIONI - CON L’OPERAZIONE LA BANCA MODENESE RAGGIUNGERÀ IL 10% DELLA QUOTA DI MERCATO IN TERMINI DI FILIALE. IN ATTESA CHE IL GRUPPO ASSICURATIVO AVANZI ANCHE SULLA POPOLARE DI SONDRIO (UNIPOL HA GIÀ IL 9%)
-1 - L'OFFERTA DI BPER CONVINCE IL FONDO TERZO POLO SULL'ASSE GENOVA-MODENA
Gilda Ferrari per "La Stampa"
La costruzione del terzo polo bancario al quale Bper ambisce passa da Genova. Dimezzando la richiesta di ricapitalizzazione e ammorbidendo il piano di ristrutturazione, la banca guidata da Piero Montani vince su Crédit Agricole e sul fondo americano Cerberus, e avvia la trattativa in esclusiva con il Fondo Interbancario per l'acquisto di Carige.
Il Fitd ha rotto gli indugi, complice il fatto che, secondo quanto ricostruito, dopo il rilancio di Modena Crédit Agricole si è ritirata, senza presentare offerta. Il Fondo ha concesso all'istituto del gruppo Unipol di Carlo Cimbri quattro settimane per la due diligence.
Modena, che sul dossier è assistita da Mediobanca e Rothschild, dovrà presentare offerta vincolante «nel più breve tempo possibile», spiega il Fitd, e comunque «entro il 15 settembre». Per convincere l'azionista, Bper ha dimezzato le pretese: la richiesta di ricapitalizzazione è scesa da 1 miliardo (non praticabile per limiti statutari) a 530 milioni, ammorbiditi i costi di ristrutturazione, invariati il prezzo simbolico (1 euro) per l'acquisto dell'88% in mano a Fitd e Cassa Centrale Banca e il prezzo dell'Opa sulla quota di minoranza (0,80 euro ad azione).
Il forte sconto sulla ricapitalizzazione, viene spiegato, è stato reso possibile dalla sopraggiunta possibilità di godere dei benefici fiscali derivanti dalle Dta, che ammontano a 380 milioni e sono convertibili in crediti fiscali. A incidere è stato anche il ridimensionamento dei costi di ristrutturazione e il fatto che una ricapitalizzazione minore richiederà anche un esborso minore da parte di Bper (che parteciperà all'aumento di capitale come banca aderente al Fondo).
Bper ha «ritenuto opportuno e possibile riformulare» i termini dell'offerta originaria senza mettere a repentaglio i fondamentali dell'operazione, «neutralità patrimoniale, miglioramento dell'asset quality e significativo accrescimento della redditività del gruppo Bper in termini di utile per azione già a partire dal 2023».
Se tutto andrà liscio, Modena lancerà un'Opa a 0,80 euro ad azione sulla restante parte del capitale, che si estenderà all'8,3% di Ccb. Chi ha acquistato negli ultimi frenetici giorni di contrattazioni, con il titolo salito a un passo dagli 0,90 euro ad azione, resterà scottato. Il completamento dell'acquisizione è previsto entro il 30 giugno. Fresca dell'acquisizione di 500 sportelli ex Ubi Banca e di Unipol Banca, con Carige Modena punta a rilevare 22 miliardi di euro di asset, 800 mila clienti, 11 miliardi di prestiti e 370 filiali.
L'operazione permetterà a Bper di raggiungere «il 10% circa della quota di mercato in termini di filiali (dall'attuale 8%), crescendo specialmente in Liguria» spiegano gli analisti di Equita. Ora l'attenzione si sposta sul piano industriale, che sarà presentato in una seconda fase. Stando ai rumors, l'offerta migliorativa riguarderebbe anche l'aspetto occupazionale, che si dice sia stato allineato al piano già approntato da Carige.
Il Fitd ha annunciato la decisione spiegando di averla presa dopo «un articolato processo di valutazione con interlocuzioni condotte con un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati». La banca guidata da Montani ha preso «positivamente atto dell'esito» della valutazione.
2 - BPER STRAPPA L'ESCLUSIVA PER CARIGE
Cinzia Meoni per "il Giornale"
Bper ha avuto la meglio sui francesi di Crédit Agricole e sul fondo americano Cerberus per la mano di Carige. Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che detiene l'80% di Carige, ha infatti concesso a Bper la sospirata esclusiva di quattro settimane per la valutazione della banca genovese, così da arrivare alla «definizione e sottoscrizione di un contratto di acquisizione nel più breve tempo possibile, e comunque non oltre il 15 febbraio».
L'annuncio è stato dato, al termine del comitato di gestione dell'Fitd e «di un articolato processo di valutazione con un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati all'acquisto della partecipazione». E soprattutto al termine di quattro settimane in cui annunci e indiscrezioni sull'operazione si sono sovrapposti a richieste di trasparenza e prese di posizione politiche.
In Borsa Bper ha guadagnato lo 0,3% a 1,92 euro, mentre Carige ha chiuso la seduta a 0,89 euro in rialzo dello 0,9% e Crédit Agricole ha guadagnato lo 0,5% a 13,53 euro. Determinante per la vittoria di Bper è stato il dimezzamento della richiesta di dote rispetto a un mese fa. Il gruppo controllato da Unipol (18,9%) ha infatti proposto all'Fitd presieduto da Salvatore Maccarone l'acquisizione della quota di controllo di Carige a un euro a fronte di una preventiva iniezione del capitale nella banca genovese di 530 milioni.
In caso di un accordo definitivo per la quota di controllo, Bper lancerà poi un'Opa a 0,8 euro per azione sul flottante di Cari- ge. Peraltro, come notano alcune fonti bancarie, considerando che dalm l'aggregazione porterà vantaggi fiscali (Dta) per 380 milioni, in un momento di sacrifici per l'intero Paese, potrebbe essere stato ritenuto più opportuno un matrimonio tricolore. Solo pochi fa, infatti, i francesi avevano conquisto Creval, beneficiando dei relativi Dta.
La prima richiesta di dote avanzata, un mese fa, da Bper all'Fitd per Carige si attestava a un miliardo ed era stata, rispedita al mittente perché superiore ai 650 milioni circa previsti dall'interpretazione delle clausole statutarie come tetto massimo e, soprattutto, per l'opposizione degli istituti di credito più piccoli, recalcitranti all'idea di finanziare il rafforzamento del terzo polo bancario.
La mossa, tuttavia, è servita ad aprire la gara, introducendo altri offerenti come Cerberus e Crédit Agricole (anche se alcune fonti vicine al fascicolo sostengono i francesi abbiano fatto un passo indietro) e inducendo in ultimo Bper a rivedere i termini, tenendo conto delle Dta e stime inferiori oneri. La nuova proposta dell'istituto guidato da Piero Montani garantisce alle banche aderenti al fondo un minor esborso rispetto a quanto inizialmente richiesto da Modena e di risolvere il capitolo Carige.
Secondo le stime iniziali, i nuovi termini dell'accordo dovrebbero comunque permettere a Bper di mantenere la neutralità di capitale e ottenere un significativo accrescimento della redditività a partire dal 2023. Ma soprattutto, dopo l'acquisizione un anno fa degli sportelli di Ubi da parte di Bper, grazie a Carige l'ad di Unipol Carlo Cimbri farebbe un altro passo verso il terzo polo bancario, in attesa di poter avanzare anche in Popolare Sondrio (di cui Unipol ha il 9%).