GIANNI ARMANI LASCIA LA POLTRONA DI AD DI IREN: SARÀ IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DI ENEL – RITROVA FLAVIO CATTANEO CON CUI HA GIA’ LAVORATO IN TERNA – ARMANI ERA IN CONTRASTO CON IL PRESIDENTE DAL FABBRO E DA UN MESE ERA IN TRATTATIVE CON IL SIGNOR FERILLI – I DUE HANNO DEFINITO IL COMPENSO VENERDÌ E ANCHE LA POSIZIONE (DOVREBBE ESSERE QUELLA DI DIRETTORE RETI) - PER IL SOSTITUTO DI ARMANI IN IREN, I SINDACI DISCUTERANNO LA PROSSIMA SETTIMANA: STAVOLTA TORINO VORREBBE CONTARE DI PIÙ MA DEVE VEDERSELA CON GENOVA – LA LEGA PROVERA’ A IMPORRE UN SUO NOME…
-Estratto dell’articolo di https://lospiffero.com/
Uscito dal gran ballo delle grandi partecipate di Stato, dove per settimane è stato in rampa di lancio per la guida di Terna, Gianni Armani, attuale amministratore delegato di Iren torna in pista: lunedì pomeriggio sarà designato direttore generale di Enel. A volerlo alla guida operativa del colosso energetico statale è Flavio Cattaneo, con il quale il manager romano ha in passato collaborato gomito a gomito, proprio nel gruppo che gestisce le reti.
Una figura, quella di Armani, che si attaglia alla perfezione al modus operandi di Cattaneo, un capo azienda dal polso deciso, dal carattere “difficile” e spinoso, avvezzo a comandare ma, dicono le malelingue, assai meno a lavorare. Da qui, la necessità di circondarsi di dirigenti di provata fiducia e competenza, una catena di comando corta a suo diretto riporto, non ultimo per avere il tempo di coltivare le preziose relazioni in salotti e nei giri che contano, non disdegnando il jet set come si confà al marito di Sabrina Ferrilli.
È noto che Armani non facesse mistero da un bel po’ di tempo della volontà di lasciare Iren, lamentando non senza ragione una governance a dir poco “anomala” – la tripartizione societaria dei Comuni azionisti – che rappresenta un forte limite alla vision aziendale e un vincolo alla progettualità futura. Lo stesso rapporto non idilliaco col presidente Luca Dal Fabbro, complice la sovrapposizione di deleghe operative, […] è una delle ragioni innegabili alla base dell’intenzione di […] lasciare Iren. Cosa che farà a fine giugno.
[…] sul dopo Armani gravano pesanti incognite cui anzitutto i soci pubblici e istituzionali (le fondazioni bancarie) dovranno mostrare di saper cogliere. La decisione sul successore di Armani (supportato nella trattativa dall’avvocato d’affari Michele Briamonte, ex studio Grande Stevens), giunto in Iren nel maggio del 2021 subentrando a Massimiliano Bianco, spetta, naturalmente, al patto di sindacato tra i Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia.
Di nomi, come al solito, ne girano parecchi, dall’ex ad di Acea Giuseppe Gola (messo alla porta dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri) al top manager di Algebris Luca Camerano (ex Enel e A2a), a Stefano Siragusa (ex Ansaldo e Tim) molto sponsorizzato dal sottosegretario leghista Edoardo Rixi. Ma quello che sorprende di più è quello di Stefano Donnarumma, che Giorgia Meloni avrebbe voluto proprio al vertice di Enel ma alla fine del risiko delle nomine rimasto senza poltrona sia pure con una buonuscita di 6 milioni e mezzo di euro da Terna. […]
Iren vale come remunerazioni ed emolumenti vari circa un milione l’anno, decisamente meno di quanto percepito nel recente passato e lontano dalle sue aspettative. Ma bisognerà guardare soprattutto a Genova e all’inquilino di Palazzo Tursi, cui spetta l’indicazione […] per alcuni […] la soluzione più indolore e “naturale”: il passaggio dell’attuale presidente Dal Fabbro al ruolo di amministratore delegato.