IL GIORNO DELLA MARMOTTA IN CASA DELFIN: ANCHE OGGI GLI EREDI DI LEONARDO DEL VECCHIO SAREBBERO “VICINI” A TROVARE UN’INTESA. SARÀ, MA IL PAPERONE DI AGORDO È MORTO DA QUASI DUE ANNI E ANCORA L’ACCORDO NON C’È - GLI OTTO SOCI DELLA HOLDING (I FIGLI E LA MOGLIE) SAREBBERO FAVOREVOLI ALLA NUOVA VERSIONE DELLO STATUTO, CHE PREVEDE TRE NODI ANCORA IRRISOLTI: L’INNALZAMENTO DEL TETTO AI DIVIDENDI, L’INCARICO DEI CONSIGLIERI (CHE DEL VECCHIO AVEVA VOLUTO A VITA), E LE REGOLE PER UN EVENTUALE RECESSO…
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Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Sono giorni di scambi intensi, contrassegnati dalle proposte di modifica di alcuni punti dello statuto della Delfin, dal rilascio di opinioni e aggiustamenti.
C’è ancora del lavoro da fare per gli otto eredi della cassaforte fondata da Leonardo Del Vecchio che tra le quote in Essilux e Covivio, più le partecipazioni in Mediobanca, Generali e Unicredit, esprime un valore di mercato passato da 30 a 40 miliardi in due anni.
È un’operazione di trasformazione che ha richiesto tempo e pazienza ma dopo lunghi dialoghi e confronti, gli otto soci che posseggono il 12,5% a testa di Delfin sembrano allineati sulla nuova versione di tre punti chiave dello statuto. Si tratta di tre capitoli che potrebbero essere sottoposti all’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare i conti del 2023. Una data di convocazione non è agli atti ma, secondo quanto emerge, la plenaria potrebbe tenersi lunedì 11 maggio e potrebbe rivelarsi un’opportunità per tenere a battesimo le nuove regole societarie. Non è tuttavia da escludere che la data slitti alla fine di maggio.
Nessuna rivoluzione rispetto a quanto impostato da Leonardo Del Vecchio, solo una migliore disciplina. In primo luogo sui dividendi la cui distribuzione oggi vede un tetto al 10% degli utili di Delfin. L’asticella non è fissata ma potrebbe collocarsi tra il 30 e il 40%. Se l’accordo arrivasse in tempo, da maggio potrebbero entrare in vigore le nuove regole consentendo agli eredi di chiudere il capitolo dell’eredità.
Potrebbero così essere superati temi come le tasse, la distribuzione degli immobili e l’attribuzione al presidente di Delfin, (presidente e ceo di Essilux), Francesco Milleri, delle azioni della multinazionale, secondo le volontà del fondatore.
L’altro capitolo riguarda l’incarico dei consiglieri di Delfin, che Del Vecchio ha voluto a vita con regole simili a quelle di un trust. [...] Ci sono infatti Paola, Marisa e Claudio, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo; Leonardo Maria Del Vecchio, chief strategy officer di Essilux, nato dal matrimonio con Nicoletta Zampillo, madre anche di Rocco Basilico; Luca e Clemente, frutto dell’unione con Sabina Grossi.
Il terzo aspetto riguarda regole più chiare per l’eventuale recesso per chi volesse uscire, un’opzione che Del Vecchio aveva già previsto. Se lo schema di lavoro si trasformerà in accordo è ipotizzabile che possano anche venire meno le cause partite nei mesi scorsi. Starà ai soci scegliere se afferrare l’opportunità o rinviare ancora. Ipotesi, quest’ultima, peraltro da non escludere perché non tutte le posizioni sono davvero allineate.