GUERRA E SACE – IL RITORNO TRA LE BRACCIA DEL TESORO DELLA SOCIETÀ SPECIALIZZATA NELLE GARANZIE ALLE IMPRESE, È IMPANTANATO PER UNA DIFFERENZA DI PREZZO DI CIRCA 400 MILIONI – CON IL DECRETO AGOSTO SI È FISSATO IL PREZZO CHE IL MEF DEVE PAGARE A CDP, 4,5 MILIARDI. UN PREZZO CHE NON È ADEGUATO PER LA CASSA, CHE CHIEDE 4,9 MILIARDI MANTENENDO LA PROPRIETÀ DI TRE CONTROLLATE

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Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

roberto gualtieri 1

Il ritorno di Sace alle origini, che sembrava un passaggio pacifico, è impantanato per una differenza di prezzo di circa 400 milioni. Il decreto Liquidità di aprile prevede il trasferimento del controllo della società (attiva nell' assicurazione del credito e garanzie pubbliche) da Cdp, che l' acquistò dal Tesoro nel 2012 per volontà di Giulio Tremonti, al vecchio proprietario.

 

LOGO SACE SIMEST

E il decreto Agosto ha anche fissato il prezzo: fino a 4,5 miliardi da pagare in titoli in stato (Bot e Btp). Si tratta di un' operazione delicata perché tra parti correlate, col faro puntato del mercato, della Corte dei Conti e dell' Antitrust. La congruità del valore economico della transazione è quindi fondamentale. Il Tesoro ha come advisor lo Studio Fiori, Cdp si avvale di Kpmg.

 

Sulla transazione, ieri si è svolta una call fra advisor, massimi esponenti di Cdp e del Tesoro, in vista dell' informativa che oggi il ceo della Cassa, Fabrizio Palermo, presenterà al cda assieme all' informativa sullo stato delle trattative su Aspi e altri finanziamenti ordinari. Nella videoconferenza di ieri si sono confrontate le due posizioni.

Giuseppe Conte Fabrizio Palermo

 

Cassa non ritiene adeguato il valore indicato nel decreto agosto e chiede di integrare la differenza fino a sfiorare 5 miliardi mantenendo la proprietà di tre asset facenti capo a Sace: il 100% di Sace Bt, società che assicura crediti a breve termine; il 100% di Sace Fct, attiva nel factoring delle pmi; il 76% di Simest, la società dei finanziamenti agevolati per conto della Farnesina e interventi in equity in piccole imprese che esportano, il cui 24% è in mano a Unicredit, Intesa Sanpaolo, Eni, Banco Bpm, Mps, Bnl, Iccrea, Confindustria e altri minori.

 

rodolfo errore

Perché il trasferimento? Una lettura politica di questo ritorno al passato di Sace e della sua attività si traduce nella volontà del Pd di avere influenza diretta sulla società che gestisce garanzie pubbliche e quindi una leva sulle imprese; non dissimile la motivazione dei Cinquestelle di avere tramite Simest uno strumento di sviluppo delle aziende. A ciò si aggiunga che siccome il rischio sulle garanzie pubbliche è interamente in capo al Mef, esso ha voluto assumere direttamente il controllo della governance societaria.

PIERFRANCESCO LATINI

 

NODI GOVERNANCE E BILANCIO

Tornando al rallentamento del trasferimento a causa di una divergenza sul prezzo, il consulente di Cdp considera non proporzionati i 4,5 miliardi in titoli di Stato rispetto al prezzo pagato otto anni fa di 6 miliardi. Ma il Tesoro ribatte che in quei 6 miliardi c' era un corposo dividendo straordinario che la partecipata ha riconosciuto al suo azionista di maggioranza.

 

ILARIA BERTIZZOLO

Un' altra questione sul tavolo è la governance complessiva. Gli attuali vertici Sace - presidente Rodolfo Errore (in quota Pd), l' ad Pierfrancesco Latini (ex chief risk officer di Cdp) - sono stati scelti dal board di Cdp. E il passaggio azionario al Mef presupporrebbe un cambio di governance anche nei consigli delle controllate atteso, per esempio, che nel cda di Sace ci sono dirigenti Cdp come Ilaria Bertizzolo che è anche nel cda di Simest, mentre un dirigente Sace come Simonetta Acri siede nel cda Sace Fct.

 

L' impasse non è detto si risolva entro fine anno e questo potrebbe creare un problema di bilancio in quanto il rendiconto Sace deve essere consolidato in quello di Cdp, se essa dovesse passare al Tesoro prima. C' è da dire che allo stato sembra che il cfo di Cassa, Pierfrancesco Ragni, stia lavorando per consolidare Sace nei conti di Via Goito.