LA LA LANDINI: COME MAI IL SEGRETARIO DELLA CGIL NON PROFERISCE PAROLA CONTRO ELKANN? CARLO CALENDA, RIMBALZATO AI CANCELLI DELLA MARELLI DI BOLOGNA DAGLI OPERAI, AZZANNA IL SINDACALISTA: “FACEVA LA GUERRA A MARCHIONNE QUANDO IN ITALIA SI PRODUCEVA UN MILIONE DI VEICOLI, OGGI CHE NE PRODUCIAMO 650 MILA STA ZITTO PERCHÉ JOHN ELKANN HA COMPRATO IL MAGGIOR QUOTIDIANO NAZIONALE DELLA SINISTRA ITALIANA” – LANDINI, CON "REPUBBLICA", PARLA DELL’AUTOMOTIVE SENZA NOMINARE MAI STELLANTIS...
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1. DAGONEWS - NATA SOTTO UNA CATTIVA STELLANTIS – SE SERVISSE UN'ULTERIORE DIMOSTRAZIONE CHE NEL GRUPPO FIAT-PEUGEOT COMANDANO I FRANCESI, BASTA VEDERE CHE SUCCEDE ALLA NUOVA 600 ELETTRICA “MADE IN ITALY”: È PRODOTTA IN POLONIA ED È UNA BRUTTA COPIA (È COSTRUITA SULLA STESSA PIATTAFORMA) DELLA PEUGEOT 2008, CHE INVECE VIENE PROGETTATA E ASSEMBLATA OLTRALPE. STELLANTIS PRODUCE 1 MILIONE DI AUTO IN FRANCIA E 400 MILA IN ITALIA. QUI CI SONO STATI 7500 ESUBERI, NEL PAESE DI MACRON ZERO. DOV’È LANDINI, CHE CON MARCHIONNE SI LAGNAVA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE?
2. NUOVA OFFERTA STELLANTIS PROGRESSI NEL NEGOZIATO CON IL SINDACATO USA
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Stellantis, la compagnia più europea fra le tre grandi del settore automobilistico americano, è anche quella che finora ha fatto più progressi nella trattativa con il sindacato per chiudere la vertenza sul rinnovo del contratto. A scriverlo è il Wall Street Journal , in un articolo dedicato allo sciopero in corso.
L’azienda guidata da Carlos Tavares (controllata da Exor come questo giornale) aveva pubblicamente offerto un aumento dei salari del 21,4 per cento, più adeguamenti al costo della vita, opzioni per la pensione e altre concessioni. United Auto Workers non aveva accettato la proposta […].
Venerdì però Tavares ha aggiornato l’offerta […] e il sindacato l’ha giudicata abbastanza incoraggiante da non incrementare le astensioni dal lavoro, come invece ha fatto con le altre due aziende coinvolte. Dunque la trattativa è ancora complessa, ma ci sono progressi.
Il Wall Street Journal nota che Stellantis ha vantaggi rispetto ai due competitori principali, perché dipende meno di loro dal mercato nordamericano. […] Tavares però deve contenere i costi entro limiti che garantiscano la competitività rispetto a concorrenti non sindacalizzati come Tesla o i cinesi, e questo dovrebbe essere un obiettivo condiviso anche dal sindacato e dai lavoratori, guardando al loro futuro.
3. CALENDA: «LANDINI? STALINISMO. STELLANTIS CHIUDE IN ITALIA E LORO SE LA PRENDONO CON ME»
Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Carlo Calenda, sabato lei è stato alla Marelli ma gli operai se ne sono andati.
«Ma quali operai! Il giorno prima la Cgil bolognese ha mandato una circolare in cui invitava tutti gli iscritti a presentarsi ai cancelli per difendere il sindacato, Cioè Landini, da Calenda. Cose da stalinismo anni ’50. Si sono presentati in trenta della Fiom. Quando io sono arrivato loro hanno fatto questa sceneggiata […] ma poi sui social a me sono arrivate decine di messaggi di operai della Marelli che lì davanti non c’erano perché […] l’azienda era chiusa. Gli operai sanno benissimo che non è stato fatto niente per difenderli».
In che senso?
«La chiusura di quello stabilimento è parte del processo di chiusura dell’automotive in Italia. Mi farò fabbrica per fabbrica davanti ai cancelli di Magneti Marelli e di Stellantis per spiegarlo perché non mollo su questo.
Il nostro Paese, dopo la guerra, è rinato sull’automotive e adesso non possiamo perdere questo settore in silenzio per fare un favore a Elkann. […] non è giusto che […] quando Elkann viene e dice “io chiudo le fabbriche se non mi finanziate il dividendo” lo Stato chini la testa».
Lei si è scontrato con Landini per la chiusura della Magneti Marelli...
«La verità è che da quando è morto Marchionne, Elkann ha cominciato prima a vendersi la Marelli e nessuno ha voluto regolare quella vendita, come si sarebbe fatto in qualunque altro Paese del mondo, attraverso la golden power, come avevo chiesto. Ha garantito che non ci sarebbero stati esuberi.
E ora dove è finito? Poi ha preso una garanzia pubblica per pagarsi il dividendo in Olanda e nessuno ha detto niente. Quindi ha fatto l’operazione Stellantis e oggi i dati impietosi dicono che in Francia gli stabilimenti della Stellantis hanno il doppio dei modelli degli stabilimenti italiani, sono tutti equipaggiati per la transizione ecologica, mentre nel nostro Paese solo uno stabilimento è equipaggiato per produrre componenti elettriche, fanno due volte gli investimenti che si fanno in Italia e, udite udite, hanno dieci volte i brevetti che sono depositati nel nostro Paese. Inoltre...»
Inoltre?
«Negli stabilimenti francesi si producono 1 milione di vetture contro le 400 mila prodotte in Italia. Quindi quello che sta succedendo è che Landini che faceva la guerra totale a Marchionne quando in Italia si produceva un milione di veicoli commerciali e auto, oggi che ne produciamo 650 mila (cioè il 30 per cento in meno), sta zitto perché John Elkann ha fatto la mossa di comprarsi il maggior quotidiano nazionale della sinistra italiana».
Questo lo dice lei.
«Si, lo dico io. Tant’è vero che Landini rilascia una lunga intervista a Repubblica in cui parla della crisi del settore automotive senza mai nominare Stellantis. E queste cose bisogna dirsele perché sennò è una grande presa in giro degli operai e del Paese.
Io sfido Landini a fare un confronto televisivo su quello che è successo su Stellantis e Marelli e sul silenzio del suo sindacato e di tutto il mondo della sinistra, inclusa Schlein, che è andata lì a dire il nulla, perché nessuno di loro è in grado di pronunciare la parola Stellantis per non fare innervosire Elkann e i suoi giornali». […]
4. STELLANTIS: PROSEGUE LO STOP A MIRAFIORI PER LA PRODUZIONE DELLA FIAT 500 ELETTRICA
Estratto dell’articolo di Christian Bianchi per www.gazzetta.it
La Fiat 500 elettrica è una delle auto più attese e apprezzate dal pubblico italiano, ma sembra che il suo successo non si traduca in un aumento delle vendite. Infatti, Stellantis ha annunciato uno stop alla produzione del modello presso lo stabilimento di Mirafiori, che durerà dal 19 ottobre al 3 novembre 2023, dopo il fermo già in atto in questi giorni. La causa di questa decisione è la scarsa domanda di auto elettriche nel nostro Paese, che non riesce a competere con i mercati europei più avanzati in questo settore.
CASSA INTEGRAZIONE— A causa della bassa richiesta di mercato, Stellantis ha deciso di sospendere temporaneamente la produzione non solo delle Fiat 500 elettriche ma anche modelli Maserati prodotti nello stabilimento di Torino, che era stato designato come centro di eccellenza per l'economia circolare. L'azienda ha richiesto la cassa integrazione per i lavoratori coinvolti nell'assemblaggio delle vetture. Secondo alcune fonti interne al gruppo, le previsioni industriali per lo stabilimento erano di 100 mila unità annue, ma ora si prevede una riduzione a 80 mila, con una contrazione del 20%. […]