“BENVENUTI NEL NUOVO CORAGGIOSO MONDO IN CUI GLI EUROPEI PAGHERANNO IL GAS 2.000 EURO PER 1.000 METRI CUBI” - L’EX PRESIDENTE RUSSO DMITRY MEDVEDEV, ORA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DEL PAESE, MINACCIA L’EUROPA - GLI USA INVECE PLAUDONO ALLA GERMANIA CHE HA ANNUNCIATO LO STOP AL NORD STREAM 2. SAI CHE JE FREGA A BIDEN: SAREMO NOI EUROPEI AD AVERE GROSSI GUAI CON LE FORNITURE DI ENERGIA, VISTO CHE CI SIAMO MESSI NELLE MANI DI PUTIN E SIAMO TOTALMENTE DIPENDENTI DA MOSCA…

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vladimir putin con il fedele dmitry medvedev

1 - CASA BIANCA PLAUDE STOP NORD STREAM 2, A BREVE MISURE USA

(ANSA) - La Casa Bianca plaude alla decisione di Berlino di bloccare la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 in risposta alla decisione di Vladimir Putin di riconoscere le due repubbliche separatiste ucraina nel Donbass.

 

L'amministrazione Biden annuncerà nelle prossime ore le sue misure.

LE TENSIONI IN UCRAINA VISTE DA OSHO

 

"Il presidente ha chiaramente indicato che se la Russia invade l'Ucraina, noi agiremo con la Germania per fare in modo che il Nord Stream 2 non sia messo in funzione.

 

Noi siamo stati in stretto contatto con la Germania questa notte e ci felicitiamo per il suo annuncio. Prenderemo le nostre misure oggi", ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

 

2 - MEDVEDEV, CON BLOCCO NORD STREAM 2 UE PAGHERÀ CARO IL GAS

vladimir putin firma il riconoscimento di donetsk e lugansk

(ANSA) - "Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha emesso un ordine per interrompere il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Bene. Benvenuti nel nuovo coraggioso mondo in cui gli europei pagheranno molto presto 2.000 euro per 1.000 metri cubi di gas naturale!". Lo scrive su twitter l'ex presidente ed ex premier russo Dmitry Medvedev.

 

medvedev e il suo fucile

3 - GAS E BOLLETTE, I COSTI PER L’ITALIA E PER L’EUROPA DELLE SANZIONI CONTRO PUTIN

Federico Fubini per www.corriere.it

 

È impossibile leggere i rapporti fra la Russia e i principali Paesi dell’Unione europea — Italia inclusa — se non si tiene conto dell’errore strategico di questi ultimi da quando nel 2014 Mosca procedette all’annessione della Crimea.

 

Senza quel passaggio, è impossibile capire anche perché oggi a Berlino, a Roma, in parte a Parigi e di riflesso anche a Bruxelles si respira un profondo disagio all’idea di una reazione ferma alla violazione del diritto internazionale di queste ore.

 

La dipendenza dal gas russo

nel donbass esultano per l arrivo dei russi

Quel che è accaduto – in sintesi – è che l’Europa si è resa sempre più dipendente dal gas russo dopo che la crisi ucraina del 2014 aveva reso chiaro quanto questa condizione generava, per noi, fragilità. Oggi dunque non è difficile intravedere nella prima reazione europea agli sviluppi di queste ore l’esitazione delle principali cancellerie europee di fronte all’escalation.

 

schroeder gazprom

Come prefigurato dal Corriere a più riprese dal 27 gennaio (leggi: «Pronte le sanzioni Usa alla Russia. E la Ue dovrà adeguarsi» e «Cosa succede se scoppia la guerra tratra Ucraina e Russia) , l’aggressione all’Ucraina orchestrata dal Cremlino ha preso la forma più sottile: invio di una presunta «forza di pace» russa per garantire una dichiarazione d’indipendenza anch’essa manovrata da Mosca nelle due provincie orientali di Luhansk e Donetsk (cioè il bacino del Don, o Donbass).

 

carri armati russi nel donbass 5

La guerra ibrida di Putin e la divisione di Ue e Usa

Questa forma di guerra ibrida voluta dal presidente russo Vladimir Putin è volta a dividere gli europei dagli americani e gli europei al proprio interno sull’intensità delle sanzioni.

 

E l’Unione europea ha ottimi motivi, non necessariamente condivisibili ma comprensibili, di dividersi sulle sanzioni: soprattutto in Germania e in Italia si temono ritorsioni sulle forniture di gas naturale.

 

vladimir putin con medvedev nel 2008

Mentre, appunto, la dipendenza europea dal metano russo è persino aumentata da quando nel 2014 Mosca si rivelò apertamente un fornitore inaffidabile dopo la prima crisi ucraina. Nel 2014 l’Unione europea importava il 30% del proprio fabbisogno di gas naturale dalla Russia – secondo Eurostat – mentre la quota è salita al 35% in anni più recenti.

 

DOVE PASSA IL GASDOTTO Nord Stream 2

Nel 2018 il 40% delle importazioni di gas naturale dell’Unione europea da Paesi terzi veniva dalla Russia– sempre secondo Eurostat – ma l’incidenza è salita al 43,9% nel 2020 e addirittura al 46,8% nella prima metà del 2021. I dati per l’Italia sono sostanzialmente in linea con quelli medi europei.

 

L’Europa, l’Italia e la «politica» energetica del Cremlino

In altri termini, mentre Putin si dimostrava un partner sempre più inaffidabile per ragioni geopolitiche e strategiche, noi italiani ed europei ci siamo messi sempre di più nelle sue mani per il nostro benessere economico.

 

PUTIN E BIDEN

Ora l’Europa e l’Italia stanno pagando il prezzo di questo errore di fondo, aggravato dagli eventi in uscita dalla fase peggiore della pandemia. L’aumento dei consumi e degli investimenti nel 2021 e altri fattori hanno contribuito a un moltiplicarsi per quatto o cinque volte del prezzo del gas naturale in Europa nella seconda metà dell’anno scorso.

 

In altri termini, la Russia si è potuta trovare nelle condizioni di registrare fatturati più che sufficienti anche tagliando le forniture. E lo ha fatto: i dati di Gazprom, il monopolio pubblico di Mosca, mostrano che in un giorno tipico di dicembre o gennaio fra il 2017 e il 2019 venivano messi nei gasdotti diretti anche all’Italia (via Ucraina, Slovacchia e Austria) circa 240 milioni di metri cubi al giorno.

vladimir putin e dmitry medvedev

 

I quantitativi sono scesi a 100 milioni di metri cubi al giorno in dicembre scorso e a 53 milioni di metri cubi al giorni in gennaio. Solo lieve poi la risalita delle forniture in febbraio. Così facendo, Putin ha ottenuto l’effetto di far crescere ancora di più i prezzi del metano e di generare ancora maggiore insicurezza in Europa.

 

I soldi del petrolio verso la Russia

Nel frattempo noi italiani e europei continuiamo a spedire in Russia circa 200 milioni di dollari al giorno per il petrolio, di cui Mosca resta il principale fornitore singolo per l’Unione con una quota di mercato di circa il 25%.

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

 

In altri termini, pro quota, i nostri soldi stanno finanziando lo sforzo bellico russo in Ucraina in queste ore. Questi sono gli errori europei ed italiani dal 2014 ad oggi che stanno rendendo così esitanti i governi del vecchio continente di fronte alla forzatura russa nel Donbas.

 

E nel frattempo, all’apertura di oggi, il prezzo del gas naturale in Europa è già salito in pochi minuti del 7,5%. Quello del petrolio Brent, del 2,9%.

putin schroeder