“DOBBIAMO DECIDERE CON CHI STARE, NON POSSIAMO STARE IN MEZZO” – IL PRESIDENTE DEL COPASIR RAFFAELE VOLPI: “NON POSSIAMO COMPROMETTERE I NOSTRI RAPPORTI CON GLI AMERICANI. SUL 5G CE L’HANNO FATTO CAPIRE IN TUTTI I MODI E DOVREBBE ESSERE UNA PREOCCUPAZIONE DI TUTTO IL PAESE” – “I CINESI STANNO SFRUTTANDO LA CRISI PER ACQUISIRE ASSET. FANNO AFFARI, NON LE GUERRE, HANNO UNA STRATEGIA PRECISA”
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Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
Raffaele Volpi, salviniano doc, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, lo dice da diversi mesi: «Il governo è in ritardo, deve fare in fretta una scelta strategica di politica internazionale, non possiamo compromettere i nostri rapporti con gli americani».
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha lanciato un vero e proprio avvertimento all' Italia, cinesi e russi stanno sfruttando il virus con i loro aiuti per condizionare il nostro Paese.
Condivide?
«Non c' è dubbio che questi attori diffondano anche false notizie, soprattutto i cinesi più che i russi, e indubbiamente stanno sfruttando la crisi per cercare di acquisire asset strategici di ogni Paese. I cinesi fanno affari, non le guerre, hanno una precisa strategia».
Gli accordi della «Via della Seta» sono un altro rischio?
«Secondo alcuni studi rischiamo uno sbilanciamento, sembra che saremo più noi a prendere roba loro che il contrario, e anche questo è un rischio.
Dobbiamo decidere con chi stare, non possiamo stare in mezzo a due superpotenze.
Occorre una pianificazione strategica».
Che evidenze abbiamo delle accuse americane sull' origine del virus nel laboratorio cinese di Wuhan?
«Non abbiamo evidenze».
Il segretario alla Difesa americano dice anche che sono a rischio le relazioni bilaterali se consentiremo alla cinese Huawei di infrastrutturare il nostro 5G.
«Ce l' hanno fatto capire in tutti i modi, io credo che debba essere una preoccupazione di tutto il Paese. Noi lo abbiamo messo nero su bianco: in base alle informazioni che abbiamo, che il 5G venga infrastrutturato e gestito dai cinesi può essere un problema. Abbiamo anche invitato il governo a "considerare l' esclusione" delle aziende Huawei e Zte dalle gare».
Il nostro alleato principale ci dice che lo scambio di informazioni fra le nostre intelligence è a rischio.
«Ha lanciato un segnale, ci dicono guardate noi siamo disposti a proseguire un rapporto privilegiato, ma non possiamo farlo se fate entrare i cinesi. Noi pensiamo che un rapporto fra Huawei e il governo cinese ci sia eccome, anche perché ci sono grandi aiuti di Stato alle spalle delle aziende cinesi, che di fatto operano sottocosto grazie ai vantaggi del mercato interno, attuando politiche di dumping che il nostro governo avrebbe il dovere di contrastare».
Quella americana è una minaccia?
«È un consiglio, noi abbiamo presentato un rapporto molto chiaro in cui consigliavamo di lasciare stare Huawei: non possiamo rivelare dati sensibili, ma fidatevi del Copasir, il rapporto è stato votato da tutte le rappresentanze politiche. Il governo ha rafforzato il golden power , ma va completato con la parte attuativa: in ogni caso sul 5G mi sembra che non si siano mossi. Vale la pena consegnarsi a qualcuno per 600 o 700 milioni di euro, ovvero quanto costa l' infrastrutturazione del Paese? L' Italia deve fare una scelta strategica definitiva».
Gli americani dicono che stanno testando anche loro la tecnologia 5G in basi militari.
«Su questo non posso dire nulla perché non abbiamo informazioni, ma esistono alternative indubbiamente: i greci lavoreranno con Nokia o con Ericson, dunque non esiste solo Huawei».