UN “MONTE” DI GUAI – LA PROCURA GENERALE DI MILANO HA CHIESTO LA CONFERMA DELLE CONDANNE PER ALESSANDRO PROFUMO (EX PRESIDENTE DI MPS) E FABRIZIO VIOLA (EX AD DELLA BANCA), E DI ANNULLARE QUELLA DI PAOLO SALVADORI – IN CONTEMPORANEA È ARRIVATA L’ISTANZA DI DANNI DA SEI SOCIETÀ DEL GRUPPO CALTAGIRONE PER 741 MILIONI DI EURO – AGLI EX VERTICI DI MONTE DEI PASCHI VIENE CONTESTATA L'ERRATA CONTABILIZZAZIONE DEI DERIVATI ALEXANDRIA E SANTORINI - IL PRECEDENTE DI MUSSARI E VIGNI ASSOLTI...
-Estratto da “la Stampa”
Confermare le condanne agli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, e annullare quella di Paolo Salvadori. Sono le richieste della Procura generale di Milano nella prima udienza del processo d'Appello Mps a carico dell'ex presidente Profumo (attuale ad di Leonardo) e dell'ex amministratore delegato Viola fra 2012 e 2015.
Viene contestata l'errata contabilizzazione dei derivati Alexandria e Santorini, sottoscritti dall'istituto con Deutsche Bank e Nomura per coprire le perdite dell'operazione Antonveneta; a quell'epoca Mps era guidato da Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, condannati in primo grado e poi assolti nel procedimento "gemello" in Appello).
La proposta del Pg arriva in contemporanea con l'istanza di danni avanzata da sei società del Gruppo Caltagirone di danni per un totale di 741 milioni di euro. Il sostituto pg Massimo Gaballo ha chiesto invece l'annullamento della condanna a 3 anni e 6 mesi per Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale di Mps, per incompetenza territoriale con il trasferimento degli atti a Siena, e la conferma della multa da 800 mila euro a Mps.
Il pg nella sua requisitoria non ha risparmiato stoccate alle autorità di controllo pubbliche (Bankitalia, Consob) e private (Ernst&Young) parlando di «colpevole connivenza» e di testimonianze di funzionari «inattendibili perché condizionate dalla paura di essere incriminati o citati per danni». […]