“I RIALZI DEI TASSI SONO LA VIA PIÙ SBAGLIATA PER COMBATTERE L’INFLAZIONE. SONO SOLO LA STRADA PIÙ DIRETTA PER LA RECESSIONE” - IL PREMIO NOBEL JOSEPH STIGLITZ: “IL RALLENTAMENTO DELL’ATTIVITÀ DOVUTO ALLA FINE DELLA GRANDE EUFORIA POST-PANDEMICA E ALLA SCIAGURATA GUERRA IN UCRAINA, È DA SOLO UN FATTORE ANTI-INFLAZIONE. E POI VANNO INCORAGGIATI GLI INVESTIMENTI PRODUTTIVI PIÙ RAZIONALI E SENSATI - QUEL CHE NON SI PERDONA ALLA FED SONO LE FALLE NEL SISTEMA DI REGOLAZIONE E VIGILANZA…”

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Estratto dell’articolo di Eugenio Occorsio per “la Repubblica”

 

JOSEPH stiglitz

«Non mi stupisce affatto che la Bce abbia rispettato i programmi alzando i tassi di mezzo punto, incurante della tempesta finanziaria per la quale il brusco rialzo degli interessi ha una responsabilità non secondaria». Joseph Stiglitz, il guru della Columbia University celebre per cercare sempre l’aspetto etico dell’economia — studi che l’hanno portato al premio Nobel nel 2001 — non era tenero verso il mainstream occidentale […]

 

Stavolta è più convinto che mai: «Non mi stancherò di ripeterlo: i rialzi dei tassi sono la via più sbagliata per combattere l’inflazione. Sono solo la strada più diretta e sicura per la recessione».

JEROME POWELL

 

Scusi, professore, ma come si fa allora per contenere la circolazione del denaro, che provoca appunto l’inflazione?

«Beh, intanto tutto questo denaro bisognava non averlo mai messo in circolazione. Un decennio di tassi a zero e di politica monetaria accomodante su entrambi i lati dell’oceano, hanno dato il via libera alle avventure finanziarie più spregiudicate […] Ma l’inflazione […] si combatte con tutt’altri metodi. Il rallentamento dell’attività dovuto alla fine della grande euforia post-pandemica e alla sciagurata guerra in Ucraina, è da solo un fattore anti-inflazione. E poi vanno incoraggiati gli investimenti produttivi più razionali e sensati, in grado di diffondere anche un certo grado di ottimismo come quelli ambientali».

christine lagarde 2

 

La Fed cosa farà la settimana prossima?

«[…]  la Bce in un certo senso era obbligata ad aumentare i tassi per ridurre il divario con l’America e quindi contenere i rialzi del dollaro, che sono stati fin troppi. Quanto alla Fed, forse possiamo accreditarla di un minimo di resipiscenza perché sembra che alzerà i tassi dello 0,25%, metà di quanto previsto. È già qualcosa. Quel che non si perdona alla Fed sono le falle nel sistema di regolazione e vigilanza».

 

CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL

Quelle che hanno permesso il fallimento delle banche californiane?

«Quelle che non hanno imposto alle banche medio-piccole degli stress test efficaci e stringenti. La colpa è della deregulation voluta da Trump: tra l’altro Jerome Powell, l’attuale presidente della Fed, faceva parte del gruppo di lavoro voluto dall’ex presidente per indebolire la legge Dodd-Frank, il che ha portato alla deregulation che tanti guasti ha provocato». […]