LEONARDO FA PACE CON FINCANTIERI – ROBERTO CINGOLANI, AD DELL’EX FINMECCANICA, SPIEGA L’ACCORDO CON L’ALTRO COLOSSO PUBBLICO PER LA SUBACQUEA, SIMBOLO DELL’ARMONIA RITROVATA DOPO ANNI DI SGAMBETTI E PRELUDIO AD ALTRE COLLABORAZIONI: “LORO FANNO COSE CHE GALLEGGIANO E NUOTANO, NOI COSE CHE VOLANO, L’ELETTRONICA E LA SENSORISTICA, CHE SONO IL COLLANTE DI TECNOLOGIE CHE VANNO SUI DOMINI MARE E ARIA. ABBIAMO UNA COMPLEMENTARIETÀ NATURALE” – RICICCIA UNA FUSIONE? “NON È IN AGENDA…”

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Estratto dell’articolo di Gilda Ferrari per www.secoloxix.it

 

ROBERTO CINGOLANI

«L’Europa investe molto in sicurezza e difesa, ma essendo frammentata non riesce a competere con Cina e America. Se nella frammentazione europea, due aziende complementari come Leonardo e Fincantieri non collaborassero, nessuno giocherebbe un ruolo, né le aziende né l’Italia». Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, con l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha affrontato questo tema al primo incontro.

 

Prima il rafforzamento di Orizzonte Sistemi Navali, ora l’intesa sulla subacquea.

pierroberto folgiero

«Abbiamo sottoscritto il memorandum dopo averlo concordato con l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di stato maggiore della Marina Militare. Fincantieri fa cose che galleggiano e nuotano, noi cose che volano, l’elettronica e la sensoristica, che sono il collante di tecnologie che vanno sui domini mare e aria. Abbiamo una complementarietà naturale, possiamo mettere in comune molte tecnologie».

 

La Marina Militare?

«È centrale, ci dà la direzione sulle soluzioni più utili, ma è anche la nostra prima credenziale. La prima cosa che ti chiedono quando vai sui mercati esteri è se i tuoi prodotti sono stati adottati dalle tue forze armate. Concordare le road map dei prodotti con le forze armate è fondamentale: sono nostri ispiratori e i primi tester».

Leonardo

 

Settori di intervento?

«Il dominio subacqueo comprende tutto ciò che sta dentro il mare, a 360 gradi. Pensiamo alle infrastrutture e ai rischi che corrono, quanto accaduto con l’attacco al North Stream è sufficiente a prenderne coscienza. Tra sottomarini, droni e sensoristica subacquea c’è tantissimo da fare. Ci siamo dati 24 mesi per lavorare sulla road map dei prodotti, ma siamo già operativi».

 

FINCANTIERI

I memorandum d’intesa sono carte che restano nei cassetti, talvolta.

«Possono essere accordi molto leggeri, non vincolanti, che restano pezzi di carta. Il nostro è totalmente operativo, anche perché coinvolge la Marina Militare. Abbiamo già una precisa lista di cose da fare».

 

[…] Rispetto al nascente Polo nazionale della subacquea, Leonardo e Fincantieri saranno aziende centrali?

«Senza le due più grandi aziende del Paese, il Polo nazionale non potrebbe funzionare. I due gruppi saranno il cuore del Polo della subacquea, perciò abbiamo siglato sin d’ora un protocollo che definisce come lavorare insieme allo sviluppo dei prodotti».

 

Poiché la sicurezza subacquea riguarda le infrastrutture, altri interlocutori?

ROBERTO CINGOLANI

«Dovremo parlare con le industrie che si occupano di mettere i tubi sotto il mare o fanno scavi sottomarini. È evidente che il nascente Polo è destinato a diventare una strategia globale del Paese».

 

Prospettive occupazionali?

«Stiamo sviluppando una nuova industria, le ricadute saranno positive da Genova alla Spezia, per entrambi i gruppi».

 

State valutando altre forme di collaborazione?

«Con Orizzonte Sistemi Navali e la subacquea abbiamo coperto e integrato tutto, non serve altro. Rispetto al mondo sottomarino, Leonardo ha peraltro un duplice interesse».

 

Qual è il secondo?

PIERROBERTO FOLGIERO

«L’ambiente sottomarino, nelle grandi profondità, è un ambiente da condizioni estreme: pressioni estreme, temperature molto basse. Ci sono alcuni condizioni estreme che accomunano ciò che sta sotto il mare e ciò che sta sopra il cielo. L’inerzia: in fondo al mare e nello spazio è tridimensionale. Alcune delle tecnologie sottomarine che andremo a sviluppare potranno essere mutuate dal mare allo spazio».

 

Come lavora con Folgiero?

«Benissimo. Ho stima, c’è sintonia. Crediamo in questo progetto, è un segnale di politica industriale internazionale».

ROBERTO CINGOLANI

 

Possibile una fusione tra Leonardo e Fincantieri?

«Non è in agenda. E credo che, con un sistema di sinergie e collaborazioni tecnicamente molto solido come quello che stiamo sviluppando, sarebbe anche sconveniente. In questo momento abbiamo tutto da guadagnare a essere sinergici coprendo tutte le dimensioni tecnologiche importanti».

leonardo finmeccanica
Pierroberto Folgiero