IN LIBIA VA DI MALE IN GREGGIO – LA NATIONAL OIL COMPANY LIBICA HA CHIUSO IL GIACIMENTO DI PETROLIO EL FEEL, GESTITO DA UNA JOINT VENTURE DI CUI È PARTNER L’ENI – È LA CONSEGUENZA DELLO SCONTRO TRA IL COLONNELLO KHALIFA HAFTAR, CHE CONTROLLA L'EST DEL PAESE, E IL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE DI TRIPOLI, CHE HA DECISO DI SOSTITUIRE IL GOVERNATORE DELLA BANCA CENTRALE. PER RAPPRESAGLIA, IL BAFFO FORTE DELLA CIRENAICA HA INIZIATO A CHIUDERE GIACIMENTI – L'ALLARME DI S&P: “A RISCHIO LE ESPORTAZIONI DI GREGGIO IN EUROPA”
-Estratto dell’articolo del “Corriere della Sera”
La National oil company libica ha annunciato ieri la chiusura del giacimento di petrolio El Feel che ha una capacità di 70 mila barili al giorno ed è gestito da Mellitah oil e gas, una joint venture di cui è partner estero l’Eni. Alla base della decisione c’è lo scontro scatenato dal fatto che il governo occidentale di Tripoli ha deciso di sostituire il governatore della banca centrale Siddiq al-Kabir, il che ha causato una reazione della fazione politica orientale della Libia che, il 26 agosto, ha iniziato a chiudere giacimenti petroliferi e terminal in tutto il Paese.
[...] Ieri, però, c’è stata la ripresa di alcuni giacimenti orientali, sotto il controllo del signore della guerra, Khalifa Haftar, ma solo per fornire carburante a livello nazionale. «Le esportazioni di greggio per l’Europa sono destinate a rallentare drasticamente se la situazione non si sblocca» è l’analisi di S&P.