MAL DI TESLA – IL 2022 È STATO DAVVERO UN ANNO DI MERDA PER ELON MUSK: L’EX UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO HA BRUCIATO 132 MILIARDI DI DOLLARI DI PATRIMONIO. COLPA DEL SUO INVESTIMENTO SPERICOLATO SU TWITTER E DEL CONTESTUALE TRACOLLO DELLE AZIONI TESLA. DOPO L’ANNUNCIO DELLO STOP ALLA PRODUZIONE ALLO STABILIMENTO DI SHANGHAI, IL TITOLO IERI HA PERSO L’11% (-69% DA INIZIO ANNO), E OTTIENE IL NON PRESTIGIOSO PREMIO DI PEGGIOR PERFORMANCE DI UN’AZIENDA TECH NEL 2022, BATTENDO ADDIRITTURA “META” (FACEBOOK)
-
DAGONEWS
Il 2022 è stato veramente un anno di merda per Elon Musk. Il multimiliardario, che ha perso lo scettro di uomo più ricco del mondo a favore del francese Bernard Arnault, ha voluto forzare la mano su Twitter, mentre nel frattempo il suo castello di carte gli crollava tutto intorno.
Le azioni di Tesla da inizio anno sono crollate del 69% (-73 dal record di novembre 2021): solo ieri, hanno chiuso con un meno 11%, dopo l’annuncio dello stop alla produzione, seppur momentaneo, nello stabilimento di Shanghai, il più grande del mondo.
Gli investitori sono insofferenti, non capiscono cosa abbia in testa quel mattacchione di Musk, che ha bruciato 44 miliardi per comprarsi Twitter e ogni giorno la spara sempre più grossa. La compagnia di auto elettriche a dicembre farà segnare tre record: peggior mese, peggior trimestre e peggior anno della sua storia, superando addirittura Meta (Facebook) come peggior titolo del 2022, tra le aziende tecnologiche che capitalizzano di più. Per capire la portata della crisi, basta vedere la parabola discendente del patrimonio personale di Musk, che ha perso, sulla carta, 132 miliardi di dollari (praticamente come tre manovre italiane).
ANNO NERO PER TESLA IN BORSA
Da “Italia Oggi”
Tesla si appresta ad accusare la sua peggiore performance annuale in borsa. E questo a causa del malcontento degli investitori per la proprietà di Twitter da parte di Elon Musk, del calo della domanda di veicoli elettrici del costruttore e del crollo del mercato in un contesto di tassi di interesse più elevati.
La flessione delle azioni Tesla segna una brusca inversione di tendenza per l'azienda automobilistica, che era stata uno dei campioni tra il 2020 e il 2021 in un periodo tormentato dalla carenza di chip, dalle catene di fornitura globali bloccate e dalle chiusure legate al Covid. L'azienda ha perso circa il 70% del suo valore da quando il titolo aveva toccato i massimi storici nel novembre 2021.
Ieri il calo era superiore a otto punti percentuali. L'incertezza economica si sta aggravando e i consumatori hanno a disposizione una gamma sempre più ampia di altri veicoli elettrici: ciò fa temere a Wall Street che Tesla sia costretta a sacrificare il suo livello di redditività per mantenere il ritmo di crescita. Il ribasso del titolo ha superato quello del mercato generale e di molte rivali, anche se alcune startup di veicoli elettrici sono andate peggio.