IN MEDIOBANCA STAT VIRTUS - TRA NAGEL E IL DUPLEX MILLERI-CALTAGIRONE LA VIA DELLA PACE ORA E' PIU' PROBABILE - L’AD DI PIAZZETTA CUCCIA HA CONSEGNATO UN RAMOSCELLO D’ULIVO AI DUE SOCI FORTI: O TROVIAMO UN ACCORDO OPPURE SI VENDE IL 13% DEL LEONE (MAGARI A DELFIN?), NEL CASO DI “INVESTIMENTI PIÙ REDDITIZI E SOLIDI”. E APRE UNO SPIRAGLIO AL LORO INGRESSO NEL CDA: “FAREMO UN PERCORSO CON IL BOARD”...
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1. DAGOREPORT! - SI PARLA DI UNA “PACIFICAZIONE” CHE PORTEREBBE MEDIOBANCA NELLE MANI DI MILLERI (19,8%) E DI CALTAGIRONE (5,6%) MA CON NAGEL SEMPRE AL VERTICE – ARTICOLO DEL 26 APRILE 2023
2. MEDIOBANCA DARÀ 3,7 MILIARDI AI SOCI TRA LE OPZIONI PURE L’ADDIO A GENERALI
Estratto dell’articolo di Michele Zaccardi per “Libero quotidiano”
Tre miliardi e 700 milioni di euro agli azionisti in tre anni e l’obiettivo di diventare leader nel wealth management, con sullo sfondo la possibilità, peraltro ancora remota, di un’uscita da Generali. Il piano industriale, “One brand- One culture”, fissale direttrici lungo le quali Mediobanca si muoverà da qui al 2026.
La stella polare sarà ovviamente la remunerazione dei soci, ma non sono escluse eventuali acquisizioni. Anche se, al momento, di grandi dossier non ce ne sono, non è detto che qualche occasione non si possa palesare. E per sfruttarla Piazzetta Cuccia potrebbe mettere sul piatto anche quel 13% che detiene nel Leone di Trieste. «Possiamo disporre di tutta la quota di Generali se si presentasse una grande acquisizione», ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Nagel, durante la presentazione del piano industriale.
Certo, un’uscita dal gruppo assicurativo potrebbe avvenire soltanto nel caso in cui si dovessero presentare «investimenti più redditizi e solidi». Anche perché, ha aggiunto il numero uno di Mediobanca, «dal punto di vista del contributo al nostro conto economico e stato patrimoniale», la partecipazione in Generali comporta «solo vantaggi».
D’altronde, a sostegno di possibili acquisizioni il piano mette a disposizione un tesoretto ricavato dalla forbice da 100 punti base che si apre tra il capitale di migliore qualità (Cet1) stimato su valori superiori al 14,5% nell’arco dei tre anni e un’asticella minima fissata al 13,5%.
[…] Al buyback Mediobanca ha deciso di associare la distribuzione di dividendi per 2,7 miliardi di euro nel triennio, il 40% in più dei 1,9 miliardi erogati nel periodo 2020-2023, con un pay-out fissato al 70%. Viene poi introdotto anche un acconto sulla cedola (interim dividend). La prima tranche verrà pagata a maggio 2024 mentre il saldo a novembre. In seguito all’annullamento dei titoli, l’utile per azione si attesterà a 1,8 euro da 1,15 euro (+15% annuo).
A consentire una politica di remunerazione così generosa contribuiranno i risultati che Mediobanca punta a raggiungere entro il 2026. […] verrà rafforzata la divisione di wealth management, con l’obiettivo di rendere Piazzetta Cuccia leader nel settore. Va in questa direzione il rebranding di “Chebanca!” che diventerà Mediobanca premier. Sarà proprio il wealth management a spingere i ricavi del gruppo, attesi a quota 3,8 miliardi di euro nel 2026 (+6% annuo), con oltre un miliardo di euro.
[…] Per quanto riguarda il rinnovo del consiglio di amministrazione, Nagel ha lasciato uno spiraglio all’ingresso dei due soci forti Delfin e Caltagirone. «Faremo un percorso con il board. Riferiremo quali sono le aspettative, i giudizi e le proposte di tutti gli azionisti poi il board farà la sua sintesi».
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