NEL MEZZO DELLA QUARANTENA, VI PARE IL MOMENTO DI PRESENTARE LA (ENNESIMA) NEWCO PER ALITALIA? I GRILLINI VOGLIONO FAR PARTIRE AL PIÙ PRESTO LA COMPAGNIA NAZIONALIZZATA, MENTRE IL PD VUOLE PRENDERE TEMPO E FAR SLITTARE TUTTO DOPO MAGGIO. ANCHE IN ATTESA DELLA PREVISTA PIOGGIA DI SOLDI CHE ARRIVERÀ DALL’EUROPA ALLE COMPAGNIE AEREE, CHE NEL 2020 IL SETTORE PERDERANNO 314 MILIARDI DI DOLLARI (-55%)
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Rosario Dimito e Umberto Mancini per “il Messaggero”
Tempi più lunghi per la nuova Alitalia. Non solo perché l'emergenza coronavirus ha di fatto stravolto, come mai accaduto in passato, il trasporto aereo mondiale, rendendo impossibile qualsiasi previsione sul futuro, ma anche perché il governo è diviso sui tempi del rilancio. Da qui l'idea di far slittare ben oltre il mese di maggio la costituzione della newco.
In molti, specie sul fronte Pd del governo, si chiedono infatti se non sia meglio prendere tempo, visto che il prossimo mese, con la crisi covid in corso, sarà poco probabile, anzi impossibile, delineare uno scenario, anche minimo, in cui inserire il lancio della rinata compagnia di bandiera.
Troppe le incognite e i dubbi sul tipo di azienda da costruire. Troppe anche le incertezze sul fronte internazionale per parlare di investimenti, numero di aerei, organici, piano industriale. Sul fronte opposto invece i 5Stelle che premono per far decollare al più presto il vettore nazionalizzato, mettendo in sicurezza dipendenti e flotta. Le due anime dell'esecutivo sono d'accordo solo su un punto.
Bisogna sfruttare al meglio gli aiuti comunitari che pioveranno sulle compagnie messe in ginocchio dalla crisi. Tanti soldi che serviranno ad evitare macelleria sociale e a rianimare un settore vitale per ridare ossigeno all'economia, turismo in testa. Del resto sono gli ultimi dati a suggerire la massima prudenza. Secondo la Iata, i ricavi da passeggeri delle compagnie aeree nel 2020 subiranno una perdita di 314 miliardi di dollari (-55% rispetto al 2019) per la crisi del Covid-19.
L'associazione internazionale del trasporto aereo spiega che l'aggiornamento dei dati riflette un «significativo peggioramento della crisi»: «forti restrizioni nei voli interni della durata di 3 mesi; alcune restrizioni sui viaggi internazionali che si estendono oltre i 3 mesi iniziali; un forte impatto a livello mondiale, incluse Africa e America Latina (che avevano avuto una piccola presenza della malattia e che nell'analisi di marzo si prevedeva fossero meno colpite)».
DOMANDA A PICCO
La domanda passeggeri (sia interna che estera) sull'anno, secondo la Iata, dovrebbe ridursi del 48% rispetto al 2019. In questo contesto, ragionano al Mit, non è facile immaginare la ripartenza di Alitalia, o quanto meno un lancio in grande stile per andare alla conquista del mercato. C'è da dire che a Roma si aspettano anche nuove regole su fronte della low cost per ridurre le asimmetrie di mercato. E, come detto, un piano organico per dare sprint all'intero comparto. «Credo - ha detto ieri la ministra dei Trasporti Paola De Micheli - che le altre compagnie degli altri Paesi europei e non stiano vivendo esattamente come le nostre compagnie una situazione di grande stress. Questo ci consentirà di trovare uno strumento europeo per sostenere le compagnie aeree europee. Poi noi abbiamo la specificità della vicenda Alitalia sulla quale il governo farà un importante investimento, anche perchè il ruolo di Alitalia è fondamentale per il rilancio dell'economia e del turismo nei prossimi mesi e nei prossimi anni».