MISTERI DELLA FINANZA: COME MAI PIERO FERRARI È PIÙ RICCO DI JOHN ELKANN? – IL FIGLIO DI ENZO HA IL 10% DELLA CASA AUTOMOBILISTICA FONDATA DAL PADRE, MENTRE IL NIPOTE DI GIANNI AGNELLI, TRAMITE EXOR, CONTROLLA IL 23%. E ALLORA PERCHÉ IL PRIMO HA UN PATRIMONIO DI 7,6 MILIARDI E QUELLO DEL SECONDO SI FERMA A “SOLO” 1,6? IL CALCOLO È SEMPLICE: LA QUOTA DEGLI AGNELLI È “DILUITA” DALLA CATENA SOCIETARIA CHE FA CAPO ALLA HOLDING DICEMBRE, QUELLA DI PIERO È PIENA – IL BOOM DELLE AZIONI DEL CAVALLINO: NEL DICEMBRE 2018 IL TITOLO VALEVA 90 EURO. OGGI…
-Estratto dell’articolo di Mario Gerevini per www.corriere.it
l 18 giugno 1969 all’ottavo piano di Corso Marconi a Torino Enzo Ferrari stringeva la mano di Gianni Agnelli dopo avergli venduto il 50% del Cavallino. Non avrebbe mai immaginato che un giorno suo figlio Piero […] sarebbe diventato quattro volte più ricco di John, l’erede degli Agnelli.
[…] Eppure, in estrema sintesi, è ciò che emerge dalla classifica di Forbes degli italiani più danarosi (cifre in dollari): Piero Ferrari terzo dopo Ferrero e Armani, con un patrimonio di 7,6 miliardi grazie soprattutto alla sua quota del 10% in Ferrari di cui è vicepresidente; John Elkann 44esimo con 1,7 miliardi pur essendo azionista di riferimento, via Exor, di Ferrari (23%), di cui è presidente, Stellantis (14,2%), Cnh (27%), Juventus (63,8%) ecc. Com’è possibile?
[…] La combinazione di due fattori. Il primo è l’esistenza in casa Elkann di una public family company che è il perno di una catena societaria dove il potere si moltiplica via via che i capitali propri si diluiscono.
Il secondo fattore è rappresentato dai risultati economici della Ferrari con le azioni che hanno fatto boom in Borsa mentre le monoposto facevano flop in corsa.
Il leader della famiglia torinese ha il “power family” che gli deriva dall’essere con la Dicembre l’azionista di riferimento (39%) della Giovanni Agnelli bv, cassaforte degli oltre 100 membri di famiglia, che a sua volta è azionista di riferimento di Exor cui fanno capo le partecipazioni industriali.
[…] Se però proviamo a calcolare quanto di Ferrari rimane in tasca a John in chiaro, cioè “scalando” a cascata le percentuali di terzi, viene fuori un misero 2,7%; di Stellantis l’1,7%, della Juve il 7,7%, della capogruppo Exor il 12%.
[…] Piero Ferrari, invece, ha il 10,39% “pieno” di Maranello, intestato a un trust di famiglia con beneficiari figlia e nipoti, senza interposizioni societarie. Dunque si fa alla svelta a fare i calcoli considerando che Ferrari oggi vale in Borsa circa 61 miliardi di euro: 6,3 miliardi è la quota di capitalizzazione riferibile direttamente al figlio del fondatore, 1,6 miliardi quella indiretta di John […]
[…] Il titolo ha perso smalto nell’ultima settimana ma in un anno ha guadagnato oltre il 50%, in cinque anni è passato dai circa 90 euro del dicembre 2018 ai 346 dello scorso 12 dicembre, massimo storico.
E i bilanci macinano record di fatturato e utili. Piero, che a Maranello ha più capitali che potere, ringrazia John, che ha più potere che capitali.
Ma alla base c’è la stretta di mano 54 anni fa tra l’Avvocato e il Commendatore, quando Piero, allora 24 anni, aveva già il 10% mentre John doveva ancora nascere. […] Poi passa un ventennio e nel 1988, l’anno della morte di Enzo Ferrari, la Fiat sale dal 50 al 90% sulla base degli accordi presi con lo stesso fondatore. Il prezzo pagato da Torino nel 1988 per il 40% è stato di 19 miliardi di lire, cioè 10 milioni di euro attuali. Oggi il 40% vale 24 miliardi di euro, cioè 46 mila miliardi delle vecchie lire. […]
Poi sarà la Fiat di Marchionne ad aggrapparsi alla Ferrari per ridurre il debito: è lo spin off del 2016 con quotazione in Borsa (52 dollari a Wall Street, 43 euro in Piazza Affari dove oggi è a 320), cioè la separazione del Cavallino rampante dal gruppo che porta risorse in casa Fca e regala indipendenza finanziaria e operativa a Maranello. Un successo.
A quel punto si delinea l’assetto attuale che vede Exor al 23% del capitale di Ferrari e al 34% dei diritti di voto. È un controllo light, di quelli che piacciono al mercato che premia la contendibilità, anche se è solo apparente (c’è un patto Exor-Piero Ferrari). Oggi la Ferrari nel portafoglio della famiglia Elkann-Agnelli vale 14 miliardi mentre Fiat+Peugeot+Citroen+Lancia+Maserati+Alfa Romeo+Opel+Chrysler+Dodge 9,5 miliardi. […]