MONTE DEI PEGNI – MPS CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE CON UNA PERDITA DI 1,09 MILIARDI! UN MACIGNO, SU CUI PESA LA GIGANTESCA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI (3,8 MILIARDI) ARRIVATA DALLA FONDAZIONE, CHE RIVUOLE I SOLDI CHE HA SGANCIATO PER ANTONVENETA – ORA TROVARE UN PARTNER PER SIENA SARÀ ANCORA PIÙ DIFFICILE. E SIAMO SICURI CHE BASTERANNO I 700 MILIONI DI AUMENTO DI CAPITALE?
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1 - CONTI DISASTROSI: IN TRE MESI IL MONTEPASCHI PERDE 845 MILIONI
Mps chiude il primo semestre con un nuova, pesante perdita: 1,09 miliardi a causa di un secondo trimestre in rosso per 845 milioni. Sul risultato incidono alcune componenti straordinari tra cui la gigantesca richiesta di risarcimento danni - 3,8 miliardi di euro - arrivata qualche giorno fa dalla Fondazione Mps.
La perdita ha eroso il patrimonio e a questo punto i 700 milioni di aumento di capitale ipotizzati dopo l'operazione Amco potrebbero non bastare. «Siamo in costante contatto con la Bce e non possiamo rivelare nulla» ha detto l'amministratore delegato Guido Bastianini, parlando della possibile emissione di un bond subordinato già quest' anno.
La difficoltà per lo Stato di sottoscrivere un aumento di capitale, che rischia di far aumentare anzichè diminuire la sua quota, rende preferibile la strada degli strumenti ibridi, comunque non semplici da piazzare e costosi in termini di cedola. L'alleggerimento delle sofferenze accompagnato da un rafforzamento patrimoniale, è però una strada obbligata per portare Mps all'altare, operazione di cui si sta occupando l'onnipresente Mediobanca.
Trovare un partner per Siena non sarà facile anche perchè accanto alla vendita degli npl - che ripulirà il bilancio occorrerà individuare il modo di liberare Siena dalla montagna di rischi legali in bilancio, una buona parte dei quali arrivano da vecchi soci che chiedono di essere risarciti per i tanti miliardi bruciati in Borsa dagli scandali che hanno scosso il Monte.
La richiesta più clamorosa, che fa lievitare a 10 miliardi il totale delle richieste è appena arrivata: 3,8 miliardi chiesti dalla Fondazione Mps, cui va peraltro imputata la scelta dei vertici della banca che con le loro scelte gestionali ne hanno distrutto il patrimonio. «Sono soddisfatto dell'iniziativa intrapresa, che avevo caldeggiato da qualche tempo» ha commentato il sindaco di Siena Luigi De Mossi. Intanto Mps ha raggiunto un accordo con i sindacati per 500 uscite volontarie accompagnate da 250 assunzioni. Ai dipendenti è andato il ringraziamento di Bastianini per l'impegno durante la crisi.
2 - MPS, LA FONDAZIONE RIVUOLE I SOLDI DELL'ACQUISIZIONE DI ANTONVENETA
Gianluca Paolucci per “la Stampa”
Una perdita netta che supera il miliardo di euro nel primo semestre, la Bce che chiede un rafforzamento patrimoniale per approvare l'operazione di cessione dei crediti deteriorati, la Fondazione Mps che chiede 3,8 miliardi di euro.
Non un bel periodo per Monte dei Paschi e per chi sperava che i guai peggiori per la banca fossero alle spalle. Iniziamo dalla fine: il 31 luglio scorso a Rocca Salimbeni è arrivata una lettera di diffida con richiesta dei danni. Tanti: 3,8 miliardi di euro. La maggior parte dei soldi sono relativi all'aumento di capitale per Antonveneta, con la Fondazione che nel 2008 aveva ancora il 50% del capitale e che per partecipare all'aumento - e sottoscrizione del famigerato Fresh - si svenò letteralmente.
La lettera della fondazione è per ora solo un avviso delle intenzioni future. Ma si aggiunge a un altro miliardo di richieste stragiudiziali e 5,2 miliardi di cause già avviate. Che porta il totale dei rischi legali a 10 miliardi di euro. Dei 5,2 miliardi di cause già avviate, per la banca 2,1 miliardi hanno un rischio di soccombenza classificato come probabile».
Gli accantonamenti finora effettuati sono pari a soli 500 milioni, mentre per le altre cagorie (1,7 miliardi classificati come «possibili» e il resto indicato con un rischio remoto) non è stato effettuato nessun accantonamento. L'altro punto è il rafforzamento di capitale.
L'operazione con Amco ripulirà le sofferenze fino far diventare Mps una delle migliori italiane. Ma assorbe capitale, con il Cet1 su base transitoria che scenderà all'11,5% e di un Cet1 «a regime» al 9,7%, ha spiegato ieri l'ad Guido Bastianini.
Il calcolo contenuto nel comunicato che annunciava l'operazione Amco era fatto sui paramentri patrimoniali al 31/12/2019 e da allora le cose non sono migliorate. Il Cet1 è sceso al 13,4% dal 14,7% di fine anno nel trimestre. Siamo ancora sopra i limiti richiesti dallo Srep (8,8%) ma non abbastanza, post cessione dei crediti, per rassicurare i regolatori.
Per il momento aiuta la garanzia pubblica sui nuovi prestiti, ma non basta. Così nel decreto Agosto, che dovrebbe arrivare oggi al Consiglio dei ministri, è previsto 1,5 miliardi destinati al rafforzamento di società sotto controllo pubblico. I 700 milioni ipotizzati finora potrebbero non essere abbastanza, Mps ha confermato di avere allo studio un «piano sul capitale, con la potenziale emissione di strumenti di debito subordinato».
Mentre l'Ad Guido Bastianini - di fatto al suo debutto pubblico - ha aggiunto che «al momento siamo in costante contatto con la Bce e non possiamo rivelare nulla». Infine, i conti. Il rosso dei sei mesi è di 1,09 miliardi di euro, a causa di un secondo trimestre in rosso per 845 milioni.
Sul risultato incidono alcune componenti straordinarie, come la svalutazione delle attività fiscali differite (dta) per 476 milioni e 357 milioni di nuovi accantonamenti al fondo rischi e oneri. Rocca Salimbeni sconta anche gli effetti della crisi scatenata dal coronavirus, con 300 milioni di rettifiche aggiuntive su crediti, che portano il totale del semestre a 519 milioni, il doppio del 2019.
Una situazione che complica un quadro già difficile per tutto il settore bancario e a maggior ragione per un istituto la cui attività deve sopportare le pesanti limitazioni imposte dalla Ue. Ne è una prova la dinamica dei ricavi, scesi dell'8,4% a 1,45 miliardi.