IN MORTE DEL MONTE – IL MERCATO NON È PER NIENTE INTERESSATO AL SETTIMO AUMENTO DI CAPITALE DI MPS (IN 14 ANNI): IL DIRITTO A RICEVERE NUOVE AZIONI È CROLLATO DEL 91,43% IN UN GIORNO. TRADOTTO. I VECCHI SOCI HANNO PROVATO A VENDERE TUTTO PER FARE CASSA, IN ATTESA DI DECIDERE SE REINVESTIRE IN AZIONI – IL MONTE ORA VALE MENO DEI COSTI DELL'AUMENTO DI CAPITALE. LA CAPITALIZZAZIONE ORA È DI 96,7 MILIONI. LE COMMISSIONI ALLE BANCHE PER L'OPERAZIONE SONO 125 MILIONI...
-1 - AUMENTO MPS LA BORSA SI CHIAMA FUORI
Andrea Greco per “la Repubblica”
Ci ha messo mezz' ora, "il mercato", a dire il suo interesse per il 7° aumento di capitale Mps in 14 anni. E pare molto vicino a zero. Il diritto a ricevere nuove azioni per 2,5 miliardi di euro (lo si pensi come un buono spesa per comprare 125 titoli a sconto del 7,79% sui prezzi di Borsa) si è sciolto in un amen.
Alle 9,34 debuttava a 6,27 euro, alle 10,04 era a 0,30 euro, per poi assestarsi e chiudere a 0,67 euro, -91,43% in un giorno. Gran parte dei soci insomma ha provato a liquidarlo in avvio, per provare a fare cassa: poi vedrà se e quanto reinvestire in azioni. Le quali (ma le "vecchie"), ieri hanno limato un altro 2,69% fermandosi un cent sopra i 2 euro a cui si emetteranno le nuove a novembre.
Dinamiche forse prevedibili, essendo l'aumento iperdiluitivo: i titoli emessi varranno 100 volte tanto la capitalizzazione residua, circa 20 milioni. Quel che ha sorpreso gli addetti è la furia del movimento, segnale che «manca un compratore marginale a premio sul mercato», come loro dicono.
Per la Borsa, l'aumento Mps potrebbe forse finire qui. Ma forse lo si era capito che l'aumento n° 7 è più un dossier fra Tesoro, nomi già impegnati (ieri Axa ha promesso «fino a 200 milioni» di fiche) e consorzio di garanzia bancario, che si è fatto pagare salato il rischio di accollo.
2 - MPS VA A PICCO: ORA VALE MENO DEI COSTI DELL'AUMENTO DI CAPITALE
Camilla Conti per "La Verità"
Nel primo giorno dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps, che terminerà il 31 ottobre, ieri è crollato il prezzo dei diritti di opzione.
Dopo una serie di sospensioni, sono entrati in contrattazione accusando poi un tracollo di oltre il 91%. Quanto al titolo, ha lasciato sul terreno di Piazza Affari un altro 2,6%.
Anche alla luce del lungo elenco di rischi evidenziati nel prospetto approvato dalla Consob, la strada della ricapitalizzazione è tutta in salita e il rilancio della banca senese resta assai precario. Ma c'è una certezza: il Monte, ora, vale meno dei costi dell'aumento di capitale. La capitalizzazione, alla chiusura di ieri, è di 96,7 milioni.
Mentre le commissioni che verranno pagate alle otto banche del consorzio che dovranno garantire l'inoptato dell'aumento sono pari a 125 milioni sul totale del loro impegno che è complessivamente di 807 milioni. Cui si sommano 50 milioni da parte di Algebris.
Mentre Axa parteciperà all'aumento di capitale per un ammontare fino a 200 milioni di euro ma l'importo finale «dipenderà dalla domanda degli investitori», ha dichiarato ieri un portavoce della compagnia francese, partner del Monte nella bancassicurazione.
Altri 75 milioni saranno sottoscritti dal fondo americano Pimco, interessato a che Mps si raddrizzi dato che ha in pancia molte obbligazioni subordinate di Siena. Anima, che ha un accordo di distribuzione dei prodotti di risparmio gestito con Siena, metterà invece sul piatto 25 milioni.
L'amministratore delegato Luigi Lovaglio, deve convincere gli investitori istituzionali, privati e retail a credere nell'ennesimo piano di rilancio dell'istituto di Rocca Salimbeni. Ovvero, un aumento iper-diluitivo (374 nuove azioni ogni tre possedute), tanto che venerdì la Consob ha emesso un richiamo di attenzione sulla probabilità che, durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni, si verifichi una forte volatilità del prezzo delle azioni dell'emittente.
Intanto, secondo il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, bisogna diffidare dei cavalieri bianchi interessati.
«Il Tesoro deve cedere il Monte dei Paschi di Siena entro i prossimi due anni, entro il 2024. Ma, molto prima di quella scadenza, dovrà cercare un partner o altri partner.
Durante questo tipo di operazioni, c'è chi, come al solito, pretende o pensa che MPSps si possa comprare con un euro, come è accaduto a giugno del 2017 con le due banche venete. Oppure, in questo momento, c'è chi ha l'intenzione di porsi come il cavaliere bianco: potrebbero essere due o tre le banche a rilevare il Montepaschi, soprattutto per coprire una propria carenza di capitale o deficit di coperture sui crediti deteriorati, cercando di farli apparire come di Mps», ha detto Sileoni, in un'intervista a Radio Rai Uno.
L'aumento di capitale, avverte Sileoni, «sarà un thriller fino all'ultimo secondo», in quanto «nell'accordo col consorzio di garanzia, sono presenti alcune, importanti clausole contrattuali che consentono di risolvere l'accordo, di fatto, in qualsiasi momento», come quella relativa all'«insorgere o intensificarsi di atti di ostilità o atti di terrorismo o altre calamità» o quella relativa a un «cambiamento negativo sui cambi valutari, nella politica italiana e internazionale, nei mercati finanziari italiani e internazionali».
Sono sempre ben accesi i riflettori della Bce, che ha espresso un giudizio estremamente cauto sui destini del Monte: l'aumento è «soggetto a un elevato rischio di esecuzione in relazione alla ridotta capitalizzazione della banca e alla delicata congiuntura macroeconomica domestica e internazionale».