LE MOSSE AMERICANE PER ARGINARE LA CINA SUI MICROCHIP - LA HOLDING DI WARREN BUFFETT, “BERKSHIRE HATHAWAY”, HA INVESTITO 4 MILIARDI DI DOLLARI PER ACQUISTARE 60 MILIONI DI AZIONI DELLA TAIWANESE TSMC, LEADER NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI MICROCHIP - PER GLI USA, PIAZZARE UN INVESTIMENTO DI QUESTO TIPO SIGNIFICA LEGARE A DOPPIA MANDATA TAIWAN CON IL MONDO OCCIDENTALE E SABOTARE IL TENTATIVO CINESE DI DIFFONDERE IL PROPRIO SOFT POWER TECNOLOGICO LUNGO LA VIA DELLA SETA…
-Claudio Antonelli per “La Verità”
Nell'ultimo anno il patrimonio del gruppo che fa capo a Warren Buffett è passato da circa 299 miliardi a poco più di 297. Invariato, in sostanza. Grazie ai riposizionamenti e alle mosse che come sempre consentono al tycoon di mantenere il soprannome «Oracolo di Omaha».
Non a caso Buffett è riuscito a conquistare pezzi di mondo senza mai lasciare le sue radici nel Nebraska. Lo si capisce dal mix di investimenti, quotidiani locali e grandi multinazionali con un occhio sempre all'economia reale. Scelta che lo differenzia dai guru della Silicon Valley. Un esempio su tutti, Mark Zuckerberg, il numero uno di Facebook oggi Meta che nello stesso periodo di tempo, l'ultimo anno, ha visto crollare il suo patrimonio da 136 miliardi a poco più di 40.
Ma soprattutto non sembra in grado di piazzare un colpo da maestro messo a punto ieri dal tycoon di 92 anni. Berkshire Hathaway, la holding di Buffett, ha acquistato 60 milioni di azioni della taiwanese Tsmc, leader nella commercializzazione di microchip. Valore dell'operazione ben 4 miliardi di dollari. Ma soprattutto un perno piazzato nel settore più delicato e bollente del prossimo decennio.
«La guerra economica e tecnologica tra Usa e Cina», scrive Alessandro Aresu, già consigliere di Mario Draghi, nel suo libro Il dominio del XXI secolo, «non interrompe la digitalizzazione crescente dei processi industriali e gli investimenti sulla frontiera dell'innovazione». Tradotto in numeri, tredici delle prime venti aziende del comparto prevedono di aumentare le spese in conto capitale del 40% rispetto al 2021. Per Tsmc significa chiudere l'anno con oltre 40 miliardi di investimenti aggiuntivi. Intel che arriva dopo si piazza comunque con 27 miliardi.
Nel complesso le big chiuderanno il 2022 con circa 190 miliardi di investimenti. Una cifra altissima nella quale Buffett si getta con equilibrio (nel senso che sa bene calcolare i ritorni) ma anche con piena consapevolezza del ruolo geopolitico. Il mondo occidentale è arrivato alla soglia del Covid con il rischio di perdere la guerra del 5G e delle nuove tecnologie di telecomunicazione. Il Covid ha resettato numerosi parametri e la guerra in Ucraina ha attivato nuovi canali di sviluppo tecnologico.
L'Occidente si è riscoperto all'avanguardia non tanto sulla terra ma nel controllo dello Spazio. L'utilizzo dei satelliti nello scontro in Ucraina ha reso difficile l'avanzata russa, ma al tempo stesso ha dimostrato che la sfida tecnologica con la Cina non va corsa lungo i cavi sottomarini o nell'utilizzo del 5g per le attività di terra ma lungo un perimetro spaziale. Qui si sviluppano le nuove sfide e da lì si scenderà verso terra per l'applicazione quotidiana delle nuove tecnologie.
Per gli Usa piazzare un investimento da 4 miliardi a Taiwan significa legare a doppia mandata la piccola nazione con il mondo occidentale e picconare il tentativo cinese di diffondere il proprio soft power tecnologico lungo la Via della Seta. Non a caso l'obiettivo di Joe Biden in occasione del G20 è quello di rafforzare le alleanze nel Pacifico e ottenere anche la conferma di Bruxelles al fatto che la Via della Seta non riuscirà mai ad attecchire nel Vecchio Continente.
Così, a settembre, mentre aumentava il rischio che Taiwan potesse subire un'invasione cinese, Washington e Taipei si sono impegnati prendendo delle contromisure guarda caso nel settore dei semiconduttori. Tsmc ha avviato al realizzazione di uno stabilimento da 12 miliardi di dollari in Arizona. Nello stesso periodo, a indicare le interconnessioni, Intel ha annunciato un investimento in Italia da oltre 4 miliardi mirato a uno stabilimento per il mercato europeo.
Il governo Draghi è stato il più attivo nell'uso della golden power e nello specifico nelle raccomandazioni destinate al mercato dei chip. Nel biennio precedente la golden power si concentrava molto più sulla filiera del 5G. A indicare come le priorità si siano evolute. Motivo per cui la politica estera tedesca sia finita nel mirino americano. Non ci riferiamo ai rapporti energetici con i russi ma al tentativo di Olaf Scholz di creare un canale preferenziale con Pechino.
Il cancelliere (nonostante le smentite) potrebbe ancora mettere sul piatto un regalo per Xi Jinping. Scholz, infatti, starebbe ancora valutando la possibilità di autorizzare la vendita della fabbrica di microchip dell'azienda Elmos di Dortmund alla concorrente Silex, società svedese ma interamente controllata dal gruppo cinese Sai Microelectronics. Per chiudere il cerchio attorno al Dragone Ue e Usa devono non solo mettersi d'accordo ma anche trovare il modo di stanziare ingenti fondi. Buffett in questo si conferma una sorta di Cavaliere bianco.