NUOVA FIAMMATA DEL PREZZO DEL GAS: I FUTURE DEL METANO HANNO AVVIATO LE CONTRATTAZIONI A 291 EURO, IN FORTE RIALZO (+5,15%) RISPETTO AI 276 DELLA CHIUSURA DI IERI – L’AVVERTIMENTO DEL MES: LA GUERRA DEL GAS PUÒ COSTARE ALL’ITALIA IL 2,5% DEL PIL – INTANTO LE SCORTE DEL NOSTRO PAESE SONO CRESCIUTE AL 79% E PRIMA DELL’INVERNO DOVREBBERO RAGGIUNGERE IL 90. MA NON BASTERANNO…

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VLADIMIR PUTIN E IL GAS

1 - GAS: NUOVA FIAMMATA A 291 EURO IN AVVIO SEDUTA (+5,1%)

(ANSA) - Nuova fiammata in avvio di seduta per il prezzo del gas in Europa. I future Ttf, benchmark del prezzo del metano nel Vecchio Continente, hanno avviato le contrattazioni a 291 euro, in forte rialzo (+5,15%) rispetto ai 276,75 euro della chiusura di ieri, per poi ripiegare a 288 euro.

 

2 - GAS +13% IN UN GIORNO SOLO

Luigi Grassia per “La Stampa”

 

vladimir putin

l prezzo del gas fa un nuovo balzo da record, poi rifluisce un po', ma intanto infligge un nuovo colpo alle Borse europee, mentre il Mes (Meccanismo europeo di stabilità) ammonisce che la guerra del metano fra Russia e Europa può costare all'Italia il 2,5 per cento del prodotto interno lordo, e l'amministratore delegato dell'Enel avverte: «La crisi sarà più lunga di quanto previsto».

 

Ieri sul mercato di Amsterdam, che fa da riferimento in Europa, il gas ha toccato durante le contrattazioni il massimo storico di 295 euro per MegaWatt/ora (se si fosse fermato a quel livello, sarebbe stato un +20% in un giorno), e pur regredendo dal record ha comunque concluso la giornata con un +13,17% a 276 euro.

 

nord stream

Gli operatori sono condizionati dal timore che la crisi energetica sia solo all'inizio; la guerra russa in Ucraina è in fase di stallo, si continua a combattere e a morire ma il fronte non si sposta, non c'è indicazione di una prossima fine dei combattimenti e una soluzione negoziale è solo una speranza, mentre Gazprom, la compagnia che controlla l'arrivo di metano russo in Europa, ha dimostrato la volontà di chiudere a suo piacere le manopole, oltretutto guadagnandoci, perché a un flusso minore corrisponde un aumento del prezzo; da Mosca è già arrivata la previsione/minaccia che la quotazione tocchi presto i 4000 euro per mille metri cubi, che corrisponderebbe a un +50% rispetto a oggi.

vladimir putin angela merkel

 

L'annuncio più recente è la decisione di bloccare per tre giorni il gasdotto Nord Stream (dal 31 agosto al 1° settembre) per asserite necessità tecniche, ed è probabile che non sia l'ultima mossa del genere.

 

Dando voce alle preoccupazioni generali, ieri si è espresso così il ministro tedesco di Economia e Clima, Robert Habeck: «Dobbiamo essere pronti al fatto che Putin riduca ancora di più il gas. Abbiamo davanti a noi un inverno molto critico. Si potrebbe arrivare anche al blocco totale delle forniture russe».

 

DRAGHI PUTIN GAS

Ìl Meccanismo europeo di stabilità (Mes) prova a immaginare che cosa succederebbe nello scenario peggiore: un eventuale stop delle forniture di gas russo già a partire da agosto porterebbe ad esaurire le riserve nei Paesi dell'euro entro la fine dell'anno, la necessità di innescando razionamenti e portando a una recessione economica generale: il prodotto interno lordo dell'Eurozona perderebbe l'1,7%, ma l'impatto sarebbe ancora più forte sui due Paesi più esposti, cioè la Germania e l'Italia, che arretrerebbero del 2,5%.

rete del gasdotto dalla russia alla cina

 

Il Mes calcola però che il danno al Pil tedesco e italiano possa essere ridotto all'1,1% programmando quella riduzione del 15% dei consumi di metano che è nei piani dell'Ue. Al momento però le misure di contenimento dei consumi sono solo volontarie, mentre diventerebbero vincolanti solo in caso di crisi acuta.

 

C'è una buona notizia: le scorte italiane di gas sono salite al 79% degli stoccaggi previsti e ci sono buone speranze (o la certezza) che si tocchi il 90 o il 100% prima dell'arrivo della stagione fredda, quando la domanda di metano si impennerà.

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

Tuttavia gli stoccaggi non garantiscono la tranquillità: di regola in autunno e in inverno per metà del fabbisogno si attinge alle riserve mentre l'altra metà deve essere coperta dalle importazioni, e far del tutto a meno di quelle russe non è possibile, visto che i flussi alternativi dall'Algeria, dall'Azerbaigian (attraverso i gasdotti) e dal Qatar (per mezzo dei rigassificatori) non saranno pienamente disponibili nei prossimi mesi.

 

Fra chi tiene d'occhio l'evoluzione del mercato c'è l'Enel, il cui amministratore delegato, Francesco Starace, ieri ha detto di sperare che «la proposta di un tetto del prezzo del gas si concretizzi, perché è fondamentale mettere in sicurezza il sistema energetico europeo, anche se alcuni Paesi non sono d'accordo». Starace dice di temere che «la crisi sarà più lunga di quanto previsto».

 

Alle brutte notizie di giornata le Borse europee hanno reagito con tanti segni meno: Milano -1,64%, Londra -0,21%, Francoforte -2,33% e Parigi -1,80%. Non è stato un tracollo, ma questi cali pesano su listini già in fase negativa da parecchio tempo.

PUTIN
VLADIMIR PUTIN
COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 2