ORA ABBIAMO CAPITO PERCHÉ MUSK È IMPROVVISAMENTE CONTRARIO ALLO SMART WORKING: VUOLE UNA SCUSA PER LICENZIARE! – IL CAPO DI TESLA VEDE ALL’ORIZZONTE UNA DURA RECESSIONE E CHIEDE DI TAGLIARE DEL 10% I DIPENDENTI DELLA SOCIETÀ AUTOMOBILISTICA – INTANTO HA MANDATO UNA MAIL AI DIPENDENTI IN CUI DICE DI AVERE UNA “BRUTTISSIMA SENSAZIONE” SULL’ECONOMIA, E PER QUESTO METTE “IN PAUSA TUTTE LE ASSUNZIONI NEL MONDO”

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1 - MUSK, STOP ASSUNZIONI, SERVE TAGLIO DEL 10% DIPENDENTI TESLA

elon musk 1

(ANSA) - Il Ceo di Tesla, Elon Musk ritiene che la società automobilistica abbia bisogno di tagliare del 10% i propri dipendenti. E' quanto afferma Reuters che, in una esclusiva pubblicata sul suo sito, riporta i contenuti di una e-mail dal titolo "Pausa in tutte le assunzioni nel mondo" inviata ai dirigenti del gruppo.

 

Nella mail si a riferimento ad una "bruttissima sensazione" sull'andamento dell'economia. Il taglio, calcola Reuters, potrebbe aggirarsi sui 10mila lavoratori: al momento Tesla, che ha fabbriche in Usa, Cina e Berlino, impiega 99.290 dipendenti.

ELON MUSK TESLA 1

 

2 - ELON MUSK TEME UNA RECESSIONE E TAGLIA IL 10% DEL PERSONALE DI TESLA

Francesco Bertolino per www.milanofinanza.it

 

Elon Musk vede una dura recessione alle porte e si prepara a ridurre del 10% il personale di Tesla. In una nota inviata ai manager della casa automobilistica, il fondatore ha confessato di avere "una sensazione super-negativa" riguardo all'attuale e futura situazione economica. Di conseguenza, secondo Reuters, Musk ha chiesto ai collaboratori di interrompere i piani di assunzione in tutto il mondo, annunciando tagli nell'organico del costruttore di auto.

 

Le critiche allo smart working

la mail di elon musk sullo smart working

Tesla impiega oltre 100 mila persone nel mondo. A loro, di recente, Musk ha imposto di tornare in presenza al lavoro. "Ognuno a Tesla deve passare un minimo di 40 ore in ufficio a settimana. Inoltre, l'ufficio deve essere dove si trovano i vostri colleghi, non uno pseudo ufficio da remoto.

 

Se non vi presenterete, daremo per scontato che vi siete licenziati", ha scritto nei giorni scorsi il vulcanico imprenditore ai dipendenti. Un messaggio che aveva sorpreso gli analisti, preoccupati che Tesla potesse perdere talenti a causa del rifiuto dello smart working.

 

Alla luce del memo odierno, però, quella comunicazione pare da leggere sotto un'altra luce: quella di un piano di esuberi, per quanto possibile, volontari.

 

Le polemiche con il magnate australiano

Le scelte di Tesla sullo smart working hanno innescato una polemica su Twitter fra Musk e il magnate australiano, Scott Farquhar, co-fondatore della software-house Atlassian.

 

fabbrica tesla a fremont

Secondo Farquhar, le direttive del costruttore al personale appartengono a un'altra epoca: "fanno molto 1950", ha scritto, offrendo a eventuali lavoratori scontenti di Tesla di passare ad Atlassian. Una provocazione che Musk non ha lasciato cadere. "I tweet precedenti (scritti da Farquhar, ndr) dimostrano perché le recessioni svolgono una funzione di pulizia economica vitale".

 

La quasi-bancarotta di Tesla

tesla xianjiang 3

Non è la prima volta che Musk allude a questo concetto. Pochi giorni fa il numero uno di Tesla ha risposto così a un utente che su Twitter gli chiedeva se l'economia fosse prossima a una recessione.

"Sì, ma è in realtà una buona notizia, è piovuto denaro sugli stolti troppo a lungo: c'è bisogno di un po' di fallimenti". Non va peraltro dimenticato che, per ammissione di Musk, la stessa Tesla è stata sei-sette volte vicina alla bancarotta.

 

Un fallimento evitato certo grazie al lavoro di Musk e all'aiuto di alcuni imprenditori amici (di recente, Musk ha citato il numero uno di Exor, John Elkann, fra loro). Non si può, però, dimenticare che Tesla ha anche ricevuto cospicui aiuti pubblici nella sua fase di startup.

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il jet privato di elon musk
douglas hurley e robert behnken scendono da una tesla
elon musk spada laser
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nft di elon musk fatto da beeple
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