A PIÙ NON POS! – AGLI ITALIANI PIACE PAGARE CON LA CARTA, NEL 2022 I PAGAMENTI DIGITALI SONO AUMENTANTI DEL 18,5% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. LE CARTE DI CREDITO O I BANCOMAT SONO STATE STRISCIATE 8,3 MILIARDI DI VOLTE PER UN VALORE DI 400 MILIARDI DI EURO – TRA MENO DI UN MESE SCADE LA PROMESSA FATTA DALLA MELONI, OVVERO IL TAGLIO DELLE COMMISSIONI CON IL POS: IL PIANO DEL GOVERNO
-Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Raffaele Ricciardi per www.repubblica.it
C'è una scadenza ravvicinata che pesa, per Giorgia Meloni. Meno di un mese di tempo, soprattutto il rispetto di una promessa che è stata già tradita una volta: il taglio delle commissioni sui pagamenti con il Pos.
Entro il 31 marzo, come prevede una norma della legge di bilancio, bisogna chiudere la partita al tavolo che al ministero dell'Economia mette seduti insieme gli operatori del settore. A spingere la necessità di arrivare a una soluzione è però anche un altro fattore: il trend dei pagamenti digitali. Sempre più diffusi, come si evince dai dati dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: l'anno scorso carte di credito, bancomat e strumenti innovativi sono stati sfoderati 8,3 miliardi di volte dai cittadini alla cassa per pagare, con una crescita del 18,5% rispetto all'utilizzo del 2021.
Più pagamenti digitali si traducono in più commissioni a carico dei commercianti. I contatti che il Mef ha avviato, da gennaio, con gli operatori hanno delineato un primo schema di accordo, che deve però arrivare a forma compiuta solo su volontà degli stessi soggetti, altrimenti il rischio è quello di uno stop dell'Antitrust.
Lo schema: per un anno, in via sperimentale, commissioni azzerate per le microtransazioni fino a 10 euro, offerte maggiormente competitive per quelle tra gli 11 e i 30 euro. Intervento da applicare in favore degli esercenti che l'anno scorso hanno registrato ricavi e compensi inferiori a 400 mila euro. Il Mef ha ufficialmente avviato il tavolo tecnico, permanente, con un decreto in sei articoli. […]
Mentre il governo cerca una soluzione, gli italiani hanno già dato il loro voto alle transazioni digitali. I dati dell'Osservatorio, tradotti in soldoni, dicono che il valore totale delle transazioni ha sfiorato quota 400 miliardi di euro. "Il 2022 è stato un anno di conferma del grande salto visto con il post-pandemia e il cashback", ragiona Ivano Asaro, direttore dell'Osservatorio. Ormai la penetrazione dei pagamenti digitali, ovvero il valore transato attraverso carte &Co. rispetto al totale dei pagamenti, è arrivata al 40 per cento. "Ci avviciniamo al pareggio col contante", dice Asaro. E aggiunge: "Il volume delle transazioni cresce più del valore: significa che la taglia media dei pagamenti sta scendendo".
Sintomo di un utilizzo sempre più quotidiano, anche per piccoli acquisti. Proprio i tagli di cui si discute al Mef, dove si punta a rimuovere i costi accessori per le operazioni di piccolo cabotaggio. Che sono anche le più numerose: l'Osservatorio calcola che il 58% delle transazioni, quasi sei su dieci, siano sotto i 30 euro. Si scende al 32%, praticamente una su tre, per i tagli sotto i 15 euro e si arriva al 21% per quelle sotto i dieci euro. […]