il crollo del ponte morandi a genova
1 - QUEL RINVIO CHE FERISCE LE VITTIME
Paolo Griseri per “la Stampa”
Il 16 agosto del 2018, tra le macerie del Ponte Morandi, il premier Conte aveva annunciato la revoca della concessione ad Atlantia perché «la politica non può attendere i tempi della giustizia». Ieri sera, oltre 600 giorni dopo, lo stesso Conte ha inviato ad Atlantia l' ennesimo penultimatum promettendo fuoco e fiamme, e naturalmente la revoca della concessione entro dieci giorni.
È evidente che la credibilità di una minaccia è inversamente proporzionale al numero di volte che viene pronunciata. Perché Atlantia dovrebbe considerare seria la faccia feroce del governo di ieri dopo aver ignorato senza conseguenza alcuna le precedenti? La vicenda è molto istruttiva.
le carcasse delle auto sotto il ponte morandi
Dice che la realtà è più complicata dei proclami della politica, soprattutto del populismo a buon mercato distribuito senza troppi pudori sul luogo di una tragedia. C' è una cosa peggiore delle colpe dei responsabili del crollo di Genova: è l' aver illuso i parenti delle vittime sfruttando il loro dolore per un pugno di voti.
2 – IL PRESIDENTE CERCHIAI: NO AL CONTENZIOSO. MA L'AD BERTAZZO NON MOLLA: PATTI STRAVOLTI IN UNA NOTTE
Francesco Spini per “la Stampa”
«Confidiamo nell' equilibrio del presidente Conte che ha dimostrato in varie circostanze di essere capace di fare mediazioni anche complicate e che noi consideriamo un riferimento di garanzia per tutti». Sul fare della sera è il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, a tirare le fila di giornate complicate e a lanciare un ultimo appello a Palazzo Chigi.
«Ci auguriamo - dice - che nei prossimi giorni sia possibile pervenire alla sottoscrizione di questo atto transattivo da parte di Autostrade per l' Italia, e si possa proseguire nel processo di dismissione di Aspi da parte di Atlantia, anche con Cdp. E che si voglia evitare un contenzioso che sarebbe lungo, costoso e sicuramente, a parer mio, di non interesse per nessuno, né per il privato né per il pubblico».
roberto tomasi autostrade per l'italia
Accanto a lui l' ad di Atlantia, Carlo Bertazzo, e l' omologo di Aspi, Roberto Tomasi, ripercorrono il film dell' ultimo anno, tra alti e bassi di trattative complicate, a seguito della tragedia del ponte Morandi. Bertazzo ricorda bene la lettera dell' accordo col governo del 14 luglio, il cui contenuto, fa capire, fu praticamente dettato dall' esecutivo: «Di nostre c' erano solo due parole: "Distinti saluti"».
Giuseppe Conte Fabrizio Palermo
Il 1° settembre, a suo dire, si arriva a un passo dalla conclusione positiva, tanto che il titolo Atlantia corre in Borsa. «Poi nella notte del 2 settembre - ricostruisce Bertazzo - riceviamo due sorprese dal ministero delle Infrastrutture e da Cdp, che fa diversi passi indietro».
Quest' ultima chiede nuovi vincoli, quattro punti in cui tra le altre cose, dice l' ad, «pone come condizione di efficacia» all' intesa «l' ottenimento dell' impegno da parte di Edizione (la finanziaria dei Benetton, ndr) a vendere la sua partecipazione nella beneficiaria (la società in cui verrebbe scissa Atlantia, col controllo di Aspi, ndr) o il giorno stesso in cui viene quotata o in un arco temporale. Una cosa che nemmeno commento e che non è nella nostra disponibilità come Atlantia».
giuseppe conte – inaugurazione nuovo ponte di genova 2
E poi arriva la richiesta della manleva per i danni indiretti. Sollevare questo tema, per l' ad, «è un po' specioso: prima di affrontare questi dettagli di solito si parla di prezzo. Per quantificare tali danni mancano elementi essenziali. Quello che diciamo è: se volete, fate una valutazione. Dopo una dettagliata due diligence con tutte le informazioni, indicate nel prezzo che formulerete la vostra migliore stima dei danni indiretti e di eventuali altre passività».
FABIO CERCHIAI E GIOVANNI CASTELLUCCI
Secondo Bertazzo c' è anche un tema di «parità di trattamento fra soci: chi entra avrebbe garanzie che gli altri azionisti, a valle della scissione, non si ritroverebbero». A colpire Atlantia è poi la clausola che il ministero inserisce, all' articolo 10, con cui vincola l' efficacia dell' accordo al perfezionamento «dell' operazione di riassetto societario» con l' ingresso di Cdp. Un dietrofront, il 2 settembre, che in Atlantia non si spiegano.
«La mia convinzione personale - ragiona l' ad - è che qualcuno si sia chiesto: "Ma come, state raggiungendo un accordo con Atlantia e il titolo fa +16%? Vuole dire che è un brutto accordo, non punitivo per Atlantia"».
Bertazzo ora spera che il ministero approvi l' accordo transattivo e la revisione della concessione. «Se nonostante il 6 a 0 che ci hanno inflitto tra modifiche normative, tariffarie e regolatorie, per puntiglio politico, si arrivasse al commissariamento o a una revoca, ci sarebbe un effetto sistemico sia su Aspi sia su Atlantia. I creditori avrebbero la facoltà di chiedere il rimborso immediato del debito di Aspi e di gran parte di quello della holding, per complessivi 15-16 miliardi netti».
crollo ponte morandi genova 19
Soldi che in cassa non ci sono. «Dovremmo avviare procedure concorsuali a tutela dei creditori e iniziative di difesa, a livello amministrativo e non solo». Il riferimento è anche all' Ue, che vuole capire gli effetti generali di un default di tali dimensioni.
Crollo del ponte di Genova giuseppe conte alla commemorazione del crollo del ponte morandi 2