IL PRIMO “PRELIOS” – ANDREA PIGNATARO SI PAPPA LA SOCIETÀ DI GESTIONE DI ASSET IMMOBILIARI, PRESIEDUTA DA PALENZONA: “ION INVESTMENT” SGANCERÀ 1,35 MILIARDI DI EURO. PIGNATARO DOVREBBE METTERE LA MAGGIOR PARTE DI CAPITALE PROPRIO, CHIEDENDO UN FINANZIAMENTO AGGIUNTIVO DI 660 MILIONI – PIGNATARO, CHE NON CAMBIERÀ I VERTICI, VUOLE PORTARE PRELIOS IN UNA DIMENSIONE EUROPEA FACENDONE UNA PIATTAFORMA DI SERVIZI FINANZIARI...
-DAVIDSON KEMPNER VENDE PRELIOS A ION DI ANDREA PIGNATARO
(ANSA) - La società di investimento americana Davidson Kempner ha sottoscritto l'accordo vincolante per cedere Prelios a X3 Group, controllata da Ion di Andrea Pignataro, che ha messo sul piatto, da quanto si apprende, 1,35 miliardi di euro. Fondata nel 1990 a Milano, Prelios è attiva in Italia nella gestione di asset alternativi, nel servicing e nei servizi immobiliari specializzati, con un patrimonio in gestione di oltre 40 miliardi di euro che comprende crediti deteriorati, esposizioni unlikely-to-pay e fondi real estate.
Da quando i fondi di investimento che si avvalgono della consulenza di Davidson Kempner hanno acquisito l'azienda nel 2018, Prelios ha visto crescere il fatturato da 100 milioni a oltre 300 milioni di euro, incrementando al contempo la redditività in modo significativo, si legge nella nota sulla vendita. UniCredit, Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas hanno diretto il consorzio di banche, comprendente anche Banco Bpm, Standard Chartered Bank e Mediobanca, che ha finanziato X3 nell'ambito dell'operazione il cui perfezionamento è soggetto all'autorizzazione da parte delle autorità competenti.
PIGNATARO AMPLIA IL SUO PORTAFOGLIO. 1,35 MILIARDI PER PRELIOS
Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
La Ion Investement di Andrea Pignataro a un passo da rilevare Prelios dal fondo Usa Davidson Kempner per 1,35 miliardi di euro. La trattativa va avanti da mesi ma sarebbe alle battute finali, e prevede anche un piano di rilancio con altre attività del gruppo Ion.
Nell’operazione Pignataro dovrebbe mettere la maggior parte di capitale proprio, chiedendo a un pool di banche un finanziamento più ampio del necessario e pari a circa 640 - 660 milioni, per dotare l’azienda di una cinquantina di milioni di risorse in più per fare nuove operazioni.
La trattativa iniziata lo scorso novembre ha avuto tempi lunghi per la difficoltà […] per reperire nuove linee di credito. Non a caso Ion, che è famosa per avere un alto utilizzo della leva, mezzo che secondo Pignataro aumenta la disciplina finanziaria, alla fine ha acconsentito a iniettare più capitale che debito.
Prelios ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 15% a 309,4 milioni (+15% rispetto al 2021), un margine operativo loro in aumento del 14% a 141,8 milioni e un portafoglio di asset che a fine dicembre era pari a 41,6 miliardi (39,4 miliardi nel 2021). Negli ultimi anni la società milanese si è infatti specializzata nei crediti di cattiva qualità meno rischiosi […] che hanno come sottostante immobili, provenienti dai maggiori gruppi bancari a iniziare da Intesa Sanpaolo.
Anche Cerved (rilevata da Ion nel 2021), il cui core business è quello di raccogliere e elaborare i dati delle Camere di commercio ha una sua divisione Npl (ovvero Non performing loans , che hanno un maggiore profilo di rischio degli Utp), ma le ambizioni di Pignataro sono di portare Prelios in una dimensione europea facendone una piattaforma di servizi finanziari.
Del resto è quello che Ion ha sempre fatto con tutte le sue attività: sviluppare forti realtà di un Paese e scalarle a livello globale. Pignataro […] è partito come trader di Salomon Smith Barney, da lì ha creato una piattaforma finanziaria che ha ceduto utilizzando i proventi per fondare Ion e rilevare una trentina di aziende. Tra Cedacri, Cerved, Prelios, Illimity, Mps e Cassa di risparmio di Volterra l’imprenditore che risiede a Londra ha investito in Italia 5 miliardi di euro in tre anni.
Ion di solito rilancia le aziende in continuità con la gestione manageriale, per questo non ha cambiato i vertici di Cerved, né dovrebbe farlo con quelli di Prelios che peraltro sono anche azionisti del gruppo e parteciperanno al rilancio insieme a Pignataro. E così il presidente della fondazione Crt, Fabrizio Palenzona, dovrebbe rimanere alla presidenza del gruppo, e lo stesso vale per l’amministratore delegato e direttore generale, Riccardo Serrini.