QUEL LATIFONDISTA DI BILL GATES – ALTRO CHE NEW ECONOMY, NEGLI ULTIMI ANNI, ZITTO ZITTO, IL FONDATORE DI MICROSOFT HA PUNTATO SUL PIÙ TRADIZIONALE TRA GLI ASSET: LA TERRA. È DIVENTATO IL MAGGIOR PROPRIETARIO INDIVIDUALE DI TERRENI AGRICOLI NEGLI USA: 120MILA ETTARI IN 19 STATI – DIETRO ALL’OBIETTIVO DI METTERE AL SICURO LA SUA CASSAFOTRTE PERSONALE, C’È ANCHE LA SCOMMESSA NELL’AGRITECH
-Estratto dell'articolo di Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore”
Bill il contadino. Ma Bill, qui, non è sinonimo di americano qualunque. Farmer Bill è Bill Gates, fondatore di Microsoft. E del colosso che ha rivoluzionato la filantropia mondiale, la Bill & Melinda Gates Foundation.
[…]in pochi anni al titolo di protagonista di tech e new economy Gates ha aggiunto quello di re del più tradizionale tra gli asset, la terra. È diventato il maggior proprietario individuale di terreni agricoli, di farmland, negli Usa: quasi 300mila acri – 120mila ettari – in 19 stati. La sua fame non è sopita.
«Nei mesi scorsi abbiamo identificato altri 6.016 acri in North Dakota che fanno salire i suoi possedimenti agricoli ad almeno 248.000 acri e il totale a 275.000, compresi lotti cosiddetti transitional ideali per sviluppo immobiliare o ricreativo», racconta Eric O’Keefe, il direttore di Land Report che ha portato alla luce l’avanzata di Gates e segue l’evoluzione di holding private e familiari di terreni. […]
Gates ha solo in parte dissipato i misteri. «Possiedo meno di un quattromillesimo della farmland negli Stati Uniti. Ho investito in queste fattorie e aziende agricole affinchè diventino più produttive e creino lavoro, senza grandi disegni», ha detto in un botta e risposta l’11 gennaio sulla chat Reddit.
Le acquisizioni, ha aggiunto, sono affidate a gestori professionali. Cascade non ha risposto a richieste di commenti, ma O’Keefe conferma: «La holding, con controllate quali Red River Trust e Cottonwood Ag Management, rileva per conto di Gates terreni agricoli di alta qualità, investment-grade». Dove, cioè, i frutti della terra «generano liquidità e le proprietà aumentano di valore».
L’obiettivo di mettere in sicurezza la propria cassaforte personale, e con questa comunque le chance di continuare a foraggiare inedite scommesse, è dimostrabile. Ha radici in una diversificazione degli asset che rende omaggio a dimensioni e cultura rurale del Paese e, soprattutto, a raccomandazioni di gestori di portafoglio impegnati in hedging per proteggere i patrimoni da rovesci economici e inflazione. […]
La strategia è corroborata dai dati: la Fed di Kansas City stima che i prezzi dei terreni agricoli messi all’asta tra il 2021 e il 2022 siano aumentati tra il 20% e il 34% nel granaio americano, la Corn Belt del Midwest. Su scala nazionale, cifre del Dipartimento dell’Agricoltura, in un ventennio sono lievitati in media del 4,4% l’anno e sono reduci da impennate del 12,4% a 3.800 dollari l’acro in dodici mesi - un record dal 1970 che attira ondate di neo-investitori. […]
A far testo, quando in gioco sono aspirazioni agri-tech o comunità del domani, sono invece più delle logiche di portafoglio le passioni di Gates. Ha sottolineato che «il settore agricolo è essenziale», per la produzione alimentare e non solo. «Semi più produttivi possono evitare la deforestazione, aiutare l’Africa davanti alle sfide climatiche. Se i biofuel saranno meno cari, potrebbero risolvere il problema delle emissioni» nei trasporti. Ad oggi difettano grandi annunci di Gates o di suoi collaboratori su specifici progetti legati alle farmland.
[…] Certo, ancor più, è che Gates in vetta alla classifica dei proprietari agricoli è giunto con poca fanfara quanto con rapidità e determinazione rivelatrici di ambizioni.
Nel 2018 ha indossato lo scettro di re dei terreni con l’acquisto di 14.500 acri nello stato di Washington per 171 milioni. Coronamento d’una vasta acquisizione scattata solo l’anno precedente, quando aveva rilevato vasti asset del fondo pensione Canada Pension Plan Investment Board. Gates dispone ora, in ordine di dimensioni, di 69.000 acri in Louisiana, 48.000 in Arkansas, 20.000 in Nebraska e 25.000 in Arizona.
Sono appezzamenti che collettivamente rappresentano una minuscola frazione dei terreni agricoli nazionali, lo 0,027% di 900 milioni di acri. Né Gates è tra i primi proprietari terrieri in assoluto, dove pure abbondano altri magnati di tech e media: sommando ranch, allevamenti e foreste, quella graduatoria è capitanata da John Malone, con 2,2 milioni di acri dal Maine al New Mexico. Quasi a pari merito è Ted Turner, che annovera la più numerosa mandria privata di bisonti al mondo con 45.000 capi in 14 ranch dal Nebraska al New Mexico. Jeff Bezos di Amazon non sfigura con 420.000 acri concentrati in Texas. […]
Ancora: Microsoft, la sua ex azienda, è leader in tecnologie per il settore, dal sostegno a startup al precision farming e ricorso a Big Data e intelligenza artificiale. Il suo programma FarmBeats, di data-driven farming, è stato sperimentato a pochi chilometri sia dalla sede del gruppo che di Cascade - nella fattoria Dancing Crow, visitata da Gates mentre lanciava le sue acquisizioni di farmland.
Le città del futuro Gates proprietario terriero non è tutto finanza e agricoltura. Sui alcuni dei suoi possedimenti potrebbe sorgere un’intera Smart City. Il sito: un terreno desertico nei pressi di Phoenix, Arizona. Il progetto, in partnership con costruttori locali, ha nome, Belmont, e descrizione – «comunità lungimirante con comunicazioni e infrastruttura che sposano la tecnologia più sofisticata».
Sulla carta avrà 80.000 abitazioni, scuole, strade per veicoli autonomi, attività economiche hi-tech. Anche se, suggerito nel 2017, rimane da realizzare. E se sulle città intelligenti fa i conti con la previsione di 88 comunità del futuro nel mondo entro metà secolo e con rivali agguerriti: dall’imprenditore seriale Marc Lore, che immagina la sua Telosa in un’imprecisata località del Far West, a Elon Musk con Starbase nel Texas meridionale. Una cosa però è certa: Farmer Bill continuerà a lavorare le terre d’America.