SULLA RETE FORSE È LA VOLTA BUONA – IL PIANO DEL TESORO PER MANTENERE “L’ITALIANITÀ” DELL’INFRASTRUTTURA: LA RETE TIM SARÀ VENDUTA A KKR PER 21-22 MILIARDI, MA IL MEF ENTRERÀ NELL’OPERAZIONE INSIEME AL FONDO F2I E A CDP, PER UN TOTALE DEL 30-35% DELLA NUOVA SOCIETÀ – VIVENDI AVREBBE DATO IL SUO OK, MA RESTA IL NODO DEI 40MILA DIPENDENTI – INTANTO IL FONDO AMERICANO DI HENRY KRAVIS ACCELERA E ANTICIPA I TEMPI DELLA PRESENTAZIONE, A FINE AGOSTO...
-1. PIANO DEL TESORO PER LA RETE TIM INGRESSO AL 35% CON CDP E F2I
Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”
La parola d’ordine per il management Tim, guidato da Pietro Labriola, è tirare sino a ottobre.
A fine settembre, infatti, dovrebbe arrivare l’offerta vincolante da parte del fondo americano Kkr, per circa 21-22 miliardi di euro. E così la società dovrebbe risolvere i problemi di liquidità che la attanagliano.
Insieme a Kkr che ha posto come condizione di avere la maggioranza della Netco, la società della rete dell’ex monopolista, dovrebbe partecipare all’operazione un nocciolo di investitori italiani guidati dal Ministero dell’Economia, insieme al fondo F2i e alla Cdp per un totale del 30-35% dell’infrastruttura.
La partecipazione diretta del Mef si è resa necessaria perché la Cdp non può assumere poteri di governance, in quanto controllante della rete concorrente Open Fiber. E questo fatto porterebbe nella compagine problemi antitrust impossibili da risolvere.
In questo modo, quando Kkr tra cinque o sette anni, una volta completati gli investimenti per trasformare tutta la rete in fibra ottica, vorrà rivendere o quotare la sua partecipazione di maggioranza, al Mef e ai suoi alleati basterà mantenere quel 30-35% per controllare la rete così come sta già facendo con Terna e Snam.
Il roll out completo della rete può permettere di moltiplicare il suo valore da un multiplo di 10-11 volte a uno di 18-19. E per la prima volta, secondo alcune indiscrezioni, sembra che i francesi di Vivendi, che hanno il 24% di Tim, siano disposti a sedersi al tavolo con il governo se verranno rispettate alcune condizioni, come la sostenibilità economica della ServCo, la società che rimarrà dopo la vendita della rete. In ogni caso sembra che i francesi non abbiano più intenzione di far battaglie ostili in Italia, men che meno contro il governo.
Con questa impostazione la ServCo dovrebbe essere sostenibile, avendo scaricato 10-11 miliardi di indebitamento sulla Netco e incassando 10 miliardi cash che possono andare ad abbattere i 15 miliardi di debiti rimasti che saranno sostenibile con la produzione di un’ebitda di 2-3 miliardi all’anno.
La partita più difficile si giocherà sul tema del personale, circa 40 mila dipendenti che dovranno essere divisi tra Netco e ServCo. Vivendi […] pretende che sulla ServCo non rimangano più di 8 mila dipendenti, ma bisogna vedere che cosa ne pensano i sindacati e se tutto ciò sarà condivis odal governo. Ma fino a quando questa offerta vincolante non arriverà sul tavolo del cda Tim la società navighera a vista.
[…] Tim continua a bruciare cassa per 8-900 milioni all’anno. E solo la vendita della rete, a questo punto, può mettere fine all’emorragia.
2. TIM, ACCELERAZIONE DI KKR SULLA RETE: L’OFFERTA SARÀ ANTICIPATA A FINE AGOSTO
Estratto dell’articolo di Rosario Dimito per “il Messaggero”
Kkr accelera sull'offerta binding per la Netco di Tim, contenente rete primaria, secondaria (Fibercop) e Sparkle. L'obiettivo, a sorpresa, sarebbe di anticipare i tempi della presentazione - a fine agosto - rispetto alla scadenza fissata il 22 giugno dal cda di Tim con un mandato a negoziare all'ad Pietro Labriola: 30 settembre. Nessun commento da Kkr.
[…] il fondo americano ha chiesto venerdì scorso, a un pool di grandi banche europee un committment per un maxi-finanziamento da complessivi 10,5 miliardi, articolati in un term loan da 8,5 miliardi e una capex-rcf di 2 miliardi, entrambi di durata 5 anni e rimborso bullet (alla scadenza). Kkr chiede la stessa leva dell'offerta da 23 miliardi e nel caso in cui dovesse rialzare il prezzo, integrerà cash.
Considerato ferragosto alle porte, ticket richiesti attorno a un miliardo a testa e trattandosi di un dossier complesso e delicato, i tempi anticipati complicano l'intero processo decisionale che dovrà essere rafforzato proprio per le implicazioni istituzionali.
[…] Nella Newco che Kkr formerà, perde quota la presenza di F2i per le difficoltà nella raccolta di circa 3 miliardi per integrare la dotazione e invece al Tesoro, la struttura tecnica sta lavorando per costruire una partecipazione del 15% che dovrà essere esaminata dal punto di vista tecnico con molta attenzione per i diversi risvolti: politici per l'ingresso dello Stato nelle tlc e quindi il rischio di aiuto di Stato; andranno reperite i 3 miliardi necessari e se non fossero disponibili, andrà fatta una norma ad hoc, e comunque dovrà esserci la bollinatura della Corte dei Conti.
Sarà un ferragosto bollente sulla rete, una telenovela che, a parte il piano Rovati (2006), è risorta il 31 agosto 2020 con la lettera di intenti Tim-Cdp per la fusione Fibercop-Open Fiber e da allora ha registrato vari rovesciamenti di fronte caratterizzati da due incursioni di Kkr: il 21 novembre 2021 presentò una lettera con l'intenzione di fare un'opa. Respinta dal cda Tim e il 2 febbraio scorso, sempre a sorpresa, ha fatto un'offerta per la rete. […]