L’ITALIA È SOTTO OSSERVAZIONE – LA BANCA CENTRALE EUROPEA È MOLTO PREOCCUPATA PER LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEI PAESI UE PIÙ VULNERABILI, TRA CUI C’È OVVIAMENTE L’ITALIA CON I SUOI 3MILA MILIARDI DI DEBITO – I “PIZZINI” CHE ARRIVANO DA FRANCOFORTE RIGUARDANO LA MANOVRA E IL PNRR: CON L’INFLAZIONE CHE MORDE, IL PIANO DI RIENTRO DAL DEFICIT E LE TENSIONI GLOBALI, L’UNICA STRADA PER MANTENERE LA ROTTA DELLA CRESCITA È SPENDERE PRESTO, E BENE, I 200 MILIARDI ARRIVATI DALL’UE…

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria e Claudia Luise per “La Stampa”

 

janet yellen christine lagarde

Le prossime leggi di Bilancio dei Paesi dell'eurozona preoccupano la Banca centrale europea. I verbali della riunione di metà luglio, pubblicati ieri, riferiscono che più di un membro del Consiglio direttivo ha espresso «preoccupazioni» riguardo le politiche fiscali, considerate «una sfida» nei prossimi mesi.

 

I timori riguardano – «in un periodo di incertezza politica e di cambiamenti di governo», si evidenzia – il consolidamento fiscale. Che «potrebbe essere inferiore a quanto previsto finora». La Bce ricorda che a settembre i Paesi dovranno presentare le manovre finanziarie, che saranno oggetto dello scrutinio dei mercati.

 

paolo gentiloni giancarlo giorgetti christine lagarde fabio panetta g7 economia stresa

Italia, Francia e Germania fra gli osservati speciali per le loro posizioni fiscali e debiti pubblici. Il prossimo taglio dei tassi d'interesse, possibile nella riunione di metà settembre come si nota nei verbali, potrà dare ossigeno ma secondo Francoforte sarà importante che i governi tengano conto della credibilità dei loro programmi di bilancio.

 

Allo stesso tempo, si suggerisce più efficacia che rapidità nell'attuazione dei Piani di ripresa e resilienza nazionali.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

[…] Le «preoccupazioni» sono state plurime, specie dopo la conferma delle procedure per disavanzo eccessivo aperte nei confronti di Italia e Francia. La combinazione di una maggiore rilassatezza sul fronte fiscale in alcuni Paesi con la disciplina di altri, secondo i membri del consiglio direttivo «sta portando a divergenze nelle posizioni fiscali e a una maggiore vulnerabilità».

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Pertanto, sarà fondamentale il monitoraggio del Pnrr nazionali. L'enfasi dei banchieri centrali su questo versante non è usuale, ma si concilia con il precario equilibrio economico globale. L'inflazione cala meno velocemente del previsto, gli spazi fiscali si riducono, le tensioni commerciali aumentano. E la crescita è in bilico. A testimoniarlo, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Il Pil dei Paesi Ocse è cresciuto dello 0,5% nel secondo trimestre del 2024, quello italiano si è fermato allo 0,2%, dato che si sta esaurendo la spinta propulsiva del Superbonus edilizio.

 

ANTONIO TAJANI

La priorità […] è mettere in atto il Pnrr in modo che rappresenti una rete di protezioni contro i chiari di luna. Nel caso dell'Italia, si tratta di una sfida che potrebbe alimentare la crescita economica nei prossimi anni. Ma anche di una questione di credibilità dell'intero programma finanziario lanciato dalla Commissione europea per il rilancio post pandemia di Covid-19.

 

I timori arrivano anche a Rimini, dove il vicepremier Tajani argomenta che, alla luce di «una situazione molto meno negativa di quanto potesse apparire, perché le previsioni di crescita del nostro Paese sono migliori di quelli di altri», bisognerà «affrontare una manovra che non potrà essere certamente di lacrime e sangue, e così non sarà, ma con risorse limitate».

 

CHRISTINE LAGARDE - BCE - INFLAZIONE

[…] Poi, l'ulteriore affondo di Tajani: «È tempo che la Bce prenda coraggio e tagli il costo del denaro, visto anche il rischio recessione in Germania, non basta uno 0,25% ogni volta, quindi bisogna intervenire a mio giudizio in maniera drastica».

Per poi specificare che «la Banca centrale europea è libera di fare ciò che ritiene, ma anche un politico è libero di dare delle idee e dei suggerimenti». […] La Bce, quindi, sempre secondo Tajani, «non deve preoccuparsi solo dell'inflazione, ma dovrebbe preoccuparsi di usare la moneta anche per la crescita».

 

EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI DURANTE LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024