SOLO IL BAZOOKA PUÒ AMMAZZARE IL VIRUS – PIAZZA AFFARI TRACOLLA DI OLTRE IL 5%, AI MINIMI DAL 2016. RAFFICA DI TITOLI CHE NON FANNO PREZZO PER ECCESSO DI RIBASSO, PESA ANCHE IL BLOCCO DEI VOLI DALL’EUROPA DECISO DA TRUMP – WALL STREET ENTRA IN FASE “ORSO”, QUELLA CARATTERIZZATA DA UN RIBASSO DEL 20% DOPO 11 ANNI DI “TORO” – SPREAD SOPRA I 200 PUNTI, OGGI LA LAGARDE DOVREBBE FARE IL SUO “WHATEVER IT TAKES” (SPERIAMO CHE BASTI)
-BORSA, MILANO CROLLA DOPO APERTURA E PERDE OLTRE IL 5%
(AWE/Finanza.com) - L'indice Ftse Mib crolla a pochi minuti dall'apertura di oltre il 5% sotto 17 mila punti, ai minimi dal 2016.
BORSE ANCORA IN PICCHIATA DOPO LA CHIUSURA DI TRUMP. SPREAD SOPRA 200, ATTESO IL PARACADUTE BCE CONTRO LA CRISI
Raffaele Ricciardi per www.repubblica.it
Ore 9:00. Si annuncia un'altra giornata di passione sui mercati, a giudicare dall'apertura che
picchia in ribasso in Europa e dai future su Wall Street.
A pesare è ancora l'emergenza coronavirus, diventata pandemia per l'Oms, che ha portato Trump a chiudere i voli dal Vecchio continente. Una mossa annunciata nella tarda serata italiana, dopo che Wall Street aveva già chiuso in ribasso di quasi cinque punti percentuali e vedendo così la fase da "orso" materializzarsi, quella caratterizzata da un ribasso del 20% dai precedenti massimi.
In attesa di conoscere le misure che metterà in campo oggi la Bce, la Borsa di Milano avvia le contrattazioni in calo dell'1,6% ma ci sono molti titoli sospesi che impediscono al listino di restituire un prezzo compiuto.
L'indicazione sull'umore nero degli investitori è già arrivata dall'Asia, in mattinata. Le Borse cinesi hanno chiuso la seduta con pesanti perdite: l'indice Composite di Shanghai ha perso l'1,52%, a 2.923,49 punti, quello di Shenzhen il 2,20%, a quota 1.818,56. Non è andata meglio altrove, nell'area pacifica: Tokyo ha perso il 4,4%, Sydney il 7,4% (peggior performance dalla crisi del 2008), Seul il 3,9% (minimi da quattro anni e mezzo) nonostante i nuovi casi di Covid-19 siano ai minimi da due settimane.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si muove in rialzo sopra 200 punti alla riapertura: segna quota 205. Il decennale italiano rende l'1,27% all'indomani delle misure ulteriori adottate dal governo Conte: da una parte, lo stanziamento da 25 miliardi per far fronte all'emergenza; dall'altra l'estensione delle restrizioni sul territorio nazionale con la chiusura di tutte le attività commerciali al di fuori di quelle essenziali.
L'euro apre stabile sui 1,13 dollari, a 1,1298. La moneta unica perde invece terreno su quella nipponica a 117,31. Dollaro/yen giu' a 103,85. Le valute rifugio come lo yen e il franco svizzero si rafforzano. Dal fronte macro arrivano indicazioni che iniziano a scontare l'emergenza sanitaria: in febbraio le vendite di auto in Cina sono precipitate del 79 per cento, mentre la fiducia delle imprese manifatturiere giapponesi si è portata ai minimi da nove anni.
Tra le materie prime, continua a calare il petrolio stretto tra la crisi globale e la guerra tra Arabia Saudita e Russia ad aumentare le quote di mercato, con l'effetto di deprimere le quotazioni. Sul mercato after hour di New York il greggio Wti cede il 5,67%, a 31,11 dollari al barile, mentre il Brent perde il 5,62%, a 33,78 dollari. A differenza di quanto visto in altre sedute, l'oro non si rafforza con il suo status di bene-rifugio ma si stabilizza poco sotto 1.640 dollari l'oncia.