SORA GIORGIA HA INCASSATO IL SUO EXTRA-PROFITTO A DANNO DEGLI AUTOMOBILISTI – GRAZIE ALL’AUMENTO DEI PREZZI DEI CARBURANTI E ALLA FINE DEL BONUS DRAGHI DI 30 CENTESIMI AL LITRO, IL GOVERNO MELONI HA MESSO LE MANI SU UN “TESORETTO” DI OLTRE 3,7 MILIARDI NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2023 – URSO HA ASSICURATO CHE QUEI SOLDI SARANNO “DESTINATI PER IL CUNEO FISCALE” – ALLA FACCIA DELLE PROMESSE ELETTORALI DELLA DUCETTA E DI SALVINI DI ELIMINARE LE ACCISE…
-Estratto dell’articolo di Nicola Borzi per il “Fatto quotidiano”
Alla faccia delle roboanti dichiarazioni “spezzeremo le reni alle accise” sparse a piene mani prima di entrare a Palazzo Chigi: il governo Meloni, grazie all’aumento dei prezzi dei carburanti e alla fine del bonus statale di 30 cent al litro, si appresta a mettere le mani su un “tesoretto” di oltre 3,7 miliardi nei primi otto mesi dell’anno.
L’incasso aggiuntivo previsto per le casse dello Stato, tra accise sui carburanti e Iva, è una sorta di “extra-profitto” concesso dalla fiammata di benzina e gasolio, in base a elaborazioni realizzate dal Fatto sulla base dei dati più recenti contenuti nel bollettino delle entrate tributarie dell’Agenzia delle Entrate, del trend dei prezzi medi dei carburanti e delle rilevazioni sul traffico.
[…] Nei primi sei mesi dell’anno l’accisa sui prodotti energetici ha fruttato 11 miliardi, con una crescita di 1,86 miliardi sullo stesso periodo del 2022: un aumento del 20,3%. Tutto “merito” della fine del bonus dei 30 centesimi al litro varato l’anno scorso dal governo Draghi per calmierare il boom dei costi dei carburanti scattato con la guerra in Ucraina: il prezzo è infatti formato per il 58% dalla componente fiscale (Iva e accise) e per il restante 42% dal valore industriale.
[…] tra il primo semestre del 2022 e lo stesso periodo di quest’anno i prezzi settimanali medi registrati dal Mef avevano segnato un calo dell’1,72% per la benzina e del 2,05% per il gasolio.
Ora pesano i rincari stratosferici delle ultime settimane. Ieri in autostrada il caro-carburanti ha inanellato il 17° rialzo giornaliero consecutivo dei prezzi : la benzina al self service costava in media 2,019 euro al litro, il gasolio 1,928, secondo i dati del sito cargopedia.it elaborati da LaPresse, con il record segnato sulla A8 Milano-Varese, dove a Ferragosto la verde ha toccato i 2,7 euro al litro. Valori che collocano l’Italia ai primi posti per i rincari in Europa.
Secondo i dati elaborati dal Fatto, tra luglio e la prima metà di agosto il gettito delle accise sui carburanti dovrebbe essere cresciuto per le casse dell’Erario di altri 620 milioni rispetto al 2022, portando l’aumento degli incassi sull’anno scorso a 2,47 miliardi. Con l’Iva (altri 1,25 miliardi) da inizio anno le entrate supplementari dai carburanti per il Mef sono di 3,72 miliardi.
Il governo fischietta. Nei giorni scorsi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha spiegato che “il prezzo industriale è anche al di sotto di alcuni Paesi europei, Francia, Germania e Spagna” ma “in Italia abbiamo una tassazione più elevata sui carburanti rispetto ad altri Paesi per contribuire al bilancio dello Stato, perché siamo più indebitati di altri”.
Urso ha già dato una indicazione di massima sull’uso del “tesoretto” succhiato dalle tasche degli automobilisti: “Le risorse pubbliche sono destinate al cuneo fiscale”. Il tutto sarà deciso da settembre quando inizierà a prendere forma la manovra economica.
Restano però le promesse elettorali disattese da Meloni e alleati. In un video del 2019, la leader di Fratelli d’Italia chiedeva l’abolizione delle accise sul carburante. Ancora il 15 marzo 2022, dopo i rialzi dei carburanti causati dall’attacco russo a Kiev, dall’opposizione Meloni twittava “il Governo riduca subito accise e Iva e colpisca chi specula sul caro benzina”.
Da presidente del consiglio, invece, a gennaio scorso spiegava “non sono incoerente ma dal 2019 il mondo è cambiato. Prima o poi taglieremo le accise”. Quanto a Matteo Salvini, il programma elettorale della Lega proponeva di “proseguire con misure transitorie di riduzione delle accise”. Ora Fratelli d’Italia e Lega siedono nel Palazzo e il caro-carburanti da problema diventa risorsa.