SUMMER ON A SOLITARY FITCH – COME MAI L’AGENZIA DI RATING HA DECLASSATO L’ITALIA PROPRIO ORA, ANDANDO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLE "SORELLE" MAGGIORI S&P E MOODY’S? LA LEGA: “È UN’OPERAZIONE POLITICA PER IMPORRE IL MES”, FRATOIANNI: “CI ESPONE AGLI SPECULATORI” – I MERCATI PER ORA IGNORANO IL GIUDIZIO E RITENGONO ANCORA L'ITALIA CREDIBILE E SOLIDA, GRAZIE ALLA BCE CHE COMPRA TUTTO (ANCHE LA SPAZZATURA). E CHE OGGI POTREBBE DECIDERE DI ALLARGARE IL BAZOOKA
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Borsa, Milano apre in rialzo: Ftse Mib +0,88%
(AWE/LaPresse) - Apertura col segno più per piazza Affari che segna lo 0,88% per l'indice Ftse Mib. Lo spread Btp/Bund è a quota 255 punti.
1 – FITCH:LEGA,TAGLIO RATING OPERAZIONE POLITICA PER IMPORRE MES
(ANSA) - "Il declassamento di Fitch ha tutto il sapore di una vergognosa operazione politica studiata a tavolino per far schizzare lo spread e imporre così il Mes all'Italia. L'emergenza Covid-19 sta colpendo tutti, non solo il nostro Paese. Eppure il taglio del nostro rating è giunto inesorabile e addirittura con due mesi di anticipo. Un tempismo più che sospetto, oltre che inopportuno e dannoso per i nostri conti pubblici. A maggior ragione se si considera che il prossimo 5 maggio, guarda caso, la Corte costituzionale tedesca si pronuncerà sul Qe. L'unica via d'uscita dal baratro è e resta un intervento immediato, concreto e poderoso da parte della Bce. Soldi veri e subito". Così il capogruppo della Lega in commissione Bilancio della Camera, Giuseppe Bellachioma.
2 – FITCH: FRATOIANNI,DECLASSAMENTO PER ESPORCI AGLI SPECULATORI
(ANSA) - "Ed ecco il giudizio di qualche agenzia di rating sul debito del nostro Paese: Fitch ha declassato il debito del nostro Paese, evidentemente per tentare di rendere più oneroso il finanziarsi per l'Italia da un lato, ed esporla alle scorribande finanziarie degli speculatori, dall'altro. Quando la chiudiamo la stagione della finanza che decide della vita e dell'economia dei Paesi?". Lo scrive su Facebook il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. "Pur se si è tanto affezionati alle dinamiche finanziarie, l'Europa può stabilire - conclude l'esponente di Leu - che almeno in un periodo come questo non vengono utilizzati e resi noti questi assurdi parametri di valutazione? Si farebbe un favore alla realtà".
3 – FICO, FITCH? NON È PROBLEMA, ECONOMIA ITALIA SOLIDA E FORTE
(ANSA) – Il downgrade per l'Italia da parte di Fitch "non è un problema". Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico al Tg5. "L'economia Italiana è solida e forte. Con un gioco di squadra tra imprenditori e Stato usciremo dall'emergenza più forti di prima", conclude.
4 – FITCH IGNORATA DAI MERCATI ITALIA ANCORA CREDIBILE NONOSTANTE LO CHOC COVID
Luca Cigoni per “il Messaggero”
Effetto minimo, sia sul mercato secondario in termini di spread - il rialzo è stato limitato - sia nelle aste di ieri che sono andate bene. La decisione dell'agenzia Fitch di declassare il debito pubblico italiano, inattesa soprattutto nella tempistica, non ha provocato sconquassi ed è probabilmente destinata ad avere conseguenze limitate anche nei prossimi giorni. I fattori che hanno pesato in senso positivo sono diversi, anche se collegati tra loro.
Il primo riguarda la scelta fatta la settimana scorsa da S&P, che pur prendendo atto del pesante effetto della pandemia su economia e conti pubblici del Paese ha preferito attendere per un'eventuale valutazione negativa le future mosse del governo, quando si tratterà di avviare il percorso di rientro del debito pubblico dopo la necessaria fase di super-stimolo all'economia. Il prossimo 8 maggio toccherà a Moodys e non è atteso un downgrade, da una parte perché per questa agenzia l'Italia si trova già all'ultimo gradino prima dell'investment grade (livello a cui l'altra sera si è adeguata Fitch), con outlook stabile, dall'altra perché nei giorni scorsi la stessa Moody's aveva fatto sapere la propria opinione, pur senza anticipare il rating: il coronavirus non altera l'affidabilità del nostro Paese nonostante il gravissimo shock.
Naturalmente in questa partita c'è un altro giocatore a cui tutti guardano, ed è la Banca centrale europea. Francoforte è già scesa in campo per sostenere con i propri acquisti di titoli i Paesi investiti dall'emergenza ed è possibile che il programma Pepp sia rafforzato, anche oltre i 1.000 miliardi di euro, già con la riunione di oggi E dunque nelle prossime settimane la Bce, che pure tornerà a chiedere un impegno dei singoli governi e dell'Unione in quanto tale sul fronte delle politiche di bilancio, non farà mancare il proprio decisivo intervento. Persino se il debito italiano dovesse scivolare sotto il livello investment grade - ragionano gli analisti di Morgan Stanley - questo non implicherebbe l'uscita dal programma di acquisto: intanto perché ci sono comunque agenzie come Dbrs Morningstar che hanno una valutazione più generosa, poi perché è verosimile che la Bce applichi un'eccezione al vincolo sulla qualità dei titoli, dopo la scelta di accettare anche bond-spazzatura come collaterali dalle banche, nelle aste di liquidità.
LE VALUTAZIONI
Ma nelle valutazioni del mercato, in attesa che si chiarisca la reale portata delle nuove iniziative europee e in particolare del Recovery Fund, entrano probabilmente anche le mosse del governo e la credibilità del nostro Paese. Il pacchetto complessivo di sostegno all'economia, tra interventi diretti e garanzie, è il secondo in Europa per intensità dopo quello tedesco. Nei suoi interventi parlamentari di questi giorni il ministro dell'Economia Gualtieri non si stanca di ricordare che il costo del debito resterà sostanzialmente in linea anche dopo l'esplosione del rapporto debito/Pil.
E evidenzia anche come prima dell'esplosione del virus la situazione del nostro Paese fosse assolutamente confortante sia sul fronte dell'economia reale che su quello dei conti pubblici. In particolare nel 2019 - anno che si era aperto all'insegna dello sforamento dei vincoli europei - si è chiuso invece con il pieno rispetto da parte dell'Italia dell'obiettivo di medio termine, con il deficit più basso dal 2007. Vuol dire, argomenta il ministro dell'Economia, che è possibile gestire un percorso di risanamento dei conti senza misure lacrime e sangue.
4 – BCE VUOLE RAFFORZARE IL BAZOOKA
Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”
L'interrogativo è il seguente: il consiglio dei governatori che si riunisce oggi a Francoforte deciderà di aumentare il Peep, il bazooka anticrisi della Bce? Peep sta per Pandemic Emergency Purchase Programme: 750 miliardi di acquisti di titoli pubblici e imprese, altri titoli più complessi entro fine anno per contrastare gli effetti della pandemia sulla politica monetaria e sull'economia.
Un programma che si aggiunge ai «normali» acquisti di titoli per complessivi 120 miliardi. Oppure la Bce prenderà tempo limitandosi a dare il segnale che in questa direzione potrebbe andare? Tra gli «Ecb watchers», gli analisti che seguono le mosse della Bce, c'è chi scommette su un aumento del Peep di 500 miliardi, ma c'è chi arriva fino al raddoppio dei 750 miliardi attuali. Al ritmo corrente degli acquisti il programma da 750 miliardi sarebbe esaurito in autunno. È stato deciso a metà marzo e da allora la situazione dell'economia è vieppiù peggiorata: il crollo della fiducia da parte delle imprese e dei consumatori nella zona euro ad aprile, al minimo storico, lo dimostra ampiamente.
PRO E CONTRO
A favore di un rafforzamento delle munizioni Bce gioca il fatto che sui mercati sembra crescere una seria preoccupazione: a un certo punto ma non prossimamente la crisi sanitaria che ha prodotto una profonda ed estesa crisi economica potrebbe portare a una crisi finanziaria a causa dell'enorme esposizione al debito di alcuni paesi, Italia in primo luogo.
LE PREVISIONI
Il taglio del rating dell'agenzia Fitch sul debito italiano a BBB- (giudizio di qualità medio-bassa) con prospettiva stabile, appena un grado sopra il livello «spazzatura», è un segnale che dà il senso dell'incertezza della situazione: è stata una decisione giustificata da Fitch anche in ragione delle «tensioni politiche riemerse nelle recenti settimane, che si intensificheranno man mano che le misure di blocco si allentano gradualmente e l'attenzione politica si sposta sull'economia e sulla risposta comune europea alla crisi».
Venerdì S&P aveva confermato il rating dell'Italia a BBB però con prospettive negative.
Tutto ciò in un contesto in cui la Ue non ha ancora completato il pacchetto finanziario anticrisi: da giugno saranno disponibili i prestiti agli stati del Meccanismo europeo di stabilità, i prestiti della Banca europea degli investimenti e i prestiti del nuovo fondo Ue per il sostegno alle casse integrazioni. In tutto 540 miliardi.
Il Recovery Fund, che nascerà grazie all'emissione di bond comunitari e sarà inquadrato nel bilancio europeo 2021-2027 rafforzato dal punto di vista finanziario, è ancora in fase di costruzione. Non si sa con precisione quale sarà la sua «potenza di fuoco»: diversi esponenti comunitari insistono per un ordine di grandezza di 1500 miliardi di euro. Finora la presidente von der Leyen si è limitata a parlare di «migliaia di miliardi» mobilitati grazie alla leva del Recovery Fund. Ci vuole tempo, dunque. A favore di una scelta di cautela da parte della Bce c'è il fatto che la crisi durerà a lungo, per cui può convenire aspettare ancora un po' e verificare l'effetto della formidabile iniezione di liquidità e di sostegni finanziari complessivi messi in campo finora su tutti i fronti, a partire da quello fiscale.
Tuttavia, le altre banche centrali, Fed, Banca del Giappone, Banca d'Inghilterra non hanno tolto il piede dall'acceleratore moltiplicando e rafforzando gli interventi.
LE PAURE
Tra le ipotesi di cui si fraseggia anche l'acquisto di titoli spazzatura, ai livelli più bassi di valutazione. La settimana scorsa la Bce ha deciso di accettare temporaneamente titoli a garanzia della liquidità concessa alle banche classificati fino a BBB- al 7 aprile anche se il loro rating scenderà di due livelli. In altre parole, sono stati ridotti i requisiti minimi di qualità del credito per i collaterali nelle operazioni di rifinanziamento fino a settembre 2021.