IL TESTAMENTO DI SILVIO BERLUSCONI È STATO APERTO DAVANTI AGLI AVVOCATI DEI FIGLI. GLI EREDI ERANO IN COLLEGAMENTO E “SONO A CONOSCENZA” DEL CONTENUTO, MA LE ULTIME VOLONTÀ DEL CAVALIERE NON SONO ANCORA STATE RESE PUBBLICHE – FEDELE CONFALONIERI, INCALZATO DAI CRONISTI, FA UNA BATTUTA: “NON NE SO NULLA. NON MI RUBA NIENTE, MA NON GLIELE DO NEANCHE GRATIS” – LA PRIMA INCOGNITA RIGUARDA LA QUOTA LEGITTIMA DEL 20% DI FININVEST. SE VENISSE DIVISA IN PARTI UGUALI, I FIGLI DI VERONICA LARIO (BARBARA, ELEONORA E LUIGI) AVREBBERO LA MAGGIORANZA - LA SECONDA È IL LASCITO A MARTA FASCINA, CHE POTREBBE ARRIVARE A 100 MILIONI DI EURO - "ANSA": "MARINA, SI AVVIA A UN RUOLO DI GUIDA"
APERTO TESTAMENTO BERLUSCONI, CONTINUITÀ NELLE AZIENDE
Alfonso Neri per l’ANSA
Continuità, nelle aziende e nella vita famigliare: il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto e la vita nella 'galassia' del fondatore di Mediaset e di Forza Italia non cambia. Le sue ultime volontà sono state rese note davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, in 'rappresentanza' dei figli, collegati da remoto.
Fininvest, che controlla il gruppo televisivo e Mondadori, oltre a una ricca quota del 30% di Banca Mediolanum, resta sempre saldamente in mano alla famiglia. E, da quanto si apprende, con la primogenita Marina che si avvia a un ruolo di guida.
[…] Il tema resta la divisione del 61% della holding di famiglia che era in diretto possesso di Silvio Berlusconi. Se la 'legittima' di un terzo di questa quota venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi, avuti con Veronica Lario. Se invece questa cruciale quota venisse indirizzata verso Marina e Pier Silvio, sarebbero loro ad avere il controllo della holding.
La soluzione sarebbe stata trovata in una via mediana, con assegnazioni finali che non sposterebbero di molto gli equilibri tra le due parti della famiglia, ma con una formula di gestione che necessiterebbe di un consenso ampio per eventuali operazioni straordinarie.
E un ruolo concretamente indicato per Marina, già presidente di Fininvest. Le ultime volontà di Berlusconi riguardano comunque aspetti tra loro molto diversi. In tutto sul piatto c'è un valore conteggiabile di oltre tre miliardi tra società quotate, i grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità.
Ovviamente qualcosa spetterà anche alla compagna Marta Fascina, che dovrebbe continuare ad avere parte della residenza nella storica Villa San Martino di Arcore.
Nel grandissimo patrimonio immobiliare, che comprende tra l'altro residenze di lusso ai Caraibi, c'è anche Villa Certosa in Sardegna. Secondo le indiscrezioni, potrebbe essere uno dei beni sui quali i figli puntano meno e in possibile vendita in tempi brevi. Come la società calcistica del Monza, sulla quale sono già stati avviati i primi colloqui sia con Vaghelis Marinakis, l'imprenditore greco vicino al premier conservatore ellenico Mitsotakis, sia successivamente con fondi d'investimento statunitensi.
IL TESTAMENTO DI BERLUSCONI È STATO APERTO DAVANTI AGLI AVVOCATI CON I FIGLI IN COLLEGAMENTO
Estratto dell’articolo di Valentina Iorio per www.corriere.it
Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini. I figli erano presenti in collegamento durante la lettura, secondo quanto risulta al Corriere della Sera.
Secondo quanto si apprende, Fossati era in «rappresentanza» dei figli Marina e Pier Silvio, il collega Rimini di Barbara, Eleonora e Luigi. Entrambi sono usciti a metà giornata dallo studio del notaio milanese Roveda. Nel tardo pomeriggio anche il notaio ha lasciato lo studio. «Ho un appuntamento», ha detto ai cronisti, che chiedevano qualche notizia […].
«Non mi ruba niente, ma non gliele do neanche gratis». Con questa battuta il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha risposto ai cronisti che […] gli chiedevano notizie sul testamento di Silvio Berlusconi. «Non ne so nulla, grazie, arrivederci», ha aggiunto Confalonieri, entrando nella sede della holding di famiglia in via Paleocapa.
La comunicazione sulle ultime volontà […] potrebbe […] slittare al 6 luglio. In attesa di conoscere le ultime volontà del Cavaliere, Mfe ha chiuso positiva in Borsa. Le azioni Mfe B, con dieci diritti di voto, sono piatte a 0,73 euro mentre quelle di tipo A, con un diritto di voto, guadagnano lo 0,38% a 0,54 euro. In rialzo anche Mondadori che sale dello 0,7% a 2,15 euro.
Con l’apertura del testamento si scoprirà come è stato redistribuito il 61,21% del capitale di Fininvest che era posseduto da Silvio Berlusconi attraverso quattro holding (la Prima 17,15%, la Seconda 15,75%, la Terza 7,835 e l’Ottava 20,48%). Con la successione la cassaforte della famiglia Berlusconi non avrà più una sola persona fisica in maggioranza assoluta.
Secondo alcuni rumors la società potrebbe essere controllata dai 5 fratelli, con un’eventuale quota «tecnica» a far da cerniera tra Pier Silvio-Marina e i più giovani Barbara, Luigi ed Eleonora […]. Il cuore del testamento, nonché la principale incognita, riguarda dunque il destino della quota legittima, circa il 20% di Fininvest, di cui Berlusconi poteva disporre per la successione. Mentre il restante 40% va in automatico ai 5 figli, 8% a testa.
Questo significa che Luigi, Eleonora e Barbara […] , salgono al 46% e i due maggiori — Marina e Pier Silvio, nati dall’unione con Carla Elvira Dall’Oglio —, disporranno insieme del 32%. In questo scenario il destino di Fininvest, la cassaforte che controlla Mfe-Mediaset, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, è legato a quel 20% citato in precedenza.
La successione comprenderà anche molta liquidità, ville, quadri, barche e altri beni sui quali sono in corso diverse perizie. Con alcune decisioni che sarebbero già state prese dagli eredi, come la futura vendita del Monza calcio.
Un capitolo a parte è poi quello relativo al lascito per Marta Fascina: si dà per certo che nel testamento del Cavaliere ci siano delle disposizioni in favore della deputata di Forza Italia. Secondo alcune fonti alla compagna che Berlusconi definiva «mia moglie» potrebbe andare un assegno di 100 milioni di euro.