TIM, TIM! - È ARRIVATA L’ORA DELLA SCISSIONE: MERCOLEDÌ CI SARÀ IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CHE DOVRÀ LICENZIARE IL BILANCIO 2021 E DARE DISCO VERDE AL PIANO DI LABRIOLA - SE I CONTI DOVESSERO MANCARE IL RISPETTO DEL BUDGET, A QUEL PUNTO L’AD DOVREBBE ANDARE VERSO UNA MAXI SVALUTAZIONE DEGLI ATTIVI. POCO MALE: GLI OCCHI SARANNO TUTTI PUNTATI SULLA SCISSIONE TRA RETE E SERVIZI, FUNZIONALE A RIMETTERE IN PISTA IL PROGETTO DI RETE UNICA, E A DISINNESCARE L’OPA DI KKR

-


Francesco Spini per "la Stampa"

 

PIETRO LABRIOLA

L'ora della scissione tra rete e servizi, ma anche l'ora dei conti. Tim, il principale gruppo italiano di tlc, prova a mettersi alle spalle il recente passato funestato da ben tre allarmi-utili e a ridisegnare il proprio futuro.

 

L'appuntamento è per mercoledì, quando un consiglio che si annuncia lungo e complesso dovrà licenziare il bilancio del 2021 e dare disco verde al piano strategico che, nelle intenzioni e nonostante le barricate dei sindacati, punta a decretare la svolta di Tim, con la separazione della rete.

henry kravis 1

 

La prima sfida di Pietro Labriola, l'ad che ha raccolto la complicata eredità di Luigi Gubitosi, sarà quella di procedere con le grandi pulizie di bilancio. Se i conti relativi al 2021 dovessero, come molti prevedono, mancare il rispetto del budget, si renderebbe necessario un impairment.

 

E tale svalutazione degli attivi, secondo alcuni addetti ai lavori, potrebbe essere molto rilevante, anche alla luce dei benefici fiscali da 5,9 miliardi che un anno fa avevano contribuito al maxi utile di Tim, che ne ha aumentato, sulla carta, il valore degli attivi. La parte più attesa, in ogni caso, è quella relativa al nuovo piano strategico che porterà alla scissione proporzionale del gruppo: da una parte una società dedicata alla rete (NetCo), dall'altra una dedicata ai servizi (ServiceCo).

 

kkr

La strategia sull'infrastruttura ruota intorno all'interesse dello Stato che attraverso Cdp (secondo maggior socio di Tim con il 9,8%) punta a centrare l'obiettivo di creare una società di rete unica mettendo a fattor comune NetCo con Open Fiber, di cui il braccio finanziario del Tesoro ha il 60%.

 

Al proposito Labriola, insieme con gli advisor, starebbe lavorando a una nuova lettera di intenti con Cdp per rimettere in pista proprio il progetto di rete unica. Un documento da presentare mercoledì in cda o, come qualcuno giudica più probabile, in una riunione successiva. La mossa, anticipata dal Corriere della Sera, avrebbe il pieno sostegno dei francesi di Vivendi, primi azionisti di Tim con il 23,75%.

 

vincent bollore

Per loro un impegno formale avrebbe degli effetti benefici: in caso di un futura cessione - o scambio con Cdp a fronte di titoli della ServiceCo - della loro quota che potrebbe così incorporare nella valutazione le prospettive legate a rete unica e relative sinergie. In consiglio però ci sarebbero, a quanto risulta, dei dubbi sull'opportunità di anticipare il progetto che riaccenderebbe i fari di Bruxelles, contraria all'operazione almeno fino a che in Tim non sarà avvenuta la separazione della rete dai servizi.

 

In consiglio si parlerà anche del futuro del business per quella Labriola chiama la «New Tim», la nuova Tim. I motori della crescita futura del gruppo, a quanto pare, saranno i grandi clienti - ossia la Pubblica amministrazione e le imprese di maggiori dimensioni - oltre al Brasile che nel 2021 ha registrato ricavi (+5,6%) e utili (+17,6%) in aumento.

 

PIETRO LABRIOLA

Per ciascun mercato sarà individuato un modello di sviluppo. L'ambito più complesso resta quello consumer, il grande pubblico. Qui Tim sta lanciando tutta una serie di rimodulazioni tariffarie nel mobile per recuperare fatturato, con rincari per alcune offerte. Ai vecchi clienti in più casi viene applicato un aumento di 2 euro, a fronte di un'accresciuta disponibilità in termini di traffico di dati.

 

Resta invece ancora in mezzo al guado la manifestazione di interesse del fondo Kkr. La possibile Opa a 50,5 centesimi suonerebbe anche vantaggiosa rispetto ai 38 centesimi riconosciuti in Borsa. Ma la scelta dei grandi azionisti di Tim sembra ormai guardare altrove, a un futuro diverso ma in autonomia.

luigi gubitosi
PIETRO LABRIOLA 2
Pietro Labriola DI TIM
pietro labriola
PIETRO LABRIOLA