TOMASI FERMATO AL CASELLO – L’AD DI ASPI HA CHIESTO AI SUOI AZIONISTI UN BONUS DA 1,7 MILIONI DI EURO, DA AGGIUNGERE ALLO STIPENDIO FISSO DA 1,2 MILIONI – CDP, CHE CON IL 51% CONTROLLA AUTOSTRADE, HA RISPEDITO AL MITTENTE LA RICHIESTA – CASSA DEPOSITI IMPUTA A TOMASI DI NON ESSERE RIUSCITO A SBLOCCARE IN TRE ANNI NEANCHE UN’OPERA STRATEGICA (VEDI LA GRONDA O IL PASSANTE). MENTRE GLI INVESTIMENTI DEL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO SONO LIEVITATI DA 21 A 33 MILIARDI DI EURO, ANCHE A CAUSA DEL CARO ENERGIA E MATERIE PRIME, E NON È CHIARO COME FINANZIARLI…
-All’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Nubi sulle autostrade di Aspi, colosso tricolore dei pedaggi controllato da Cdp (51% del capitale), insieme ai fondi Blackstone e Macquarie (padroni del 24,5% ciascuno). In vista del rinnovo dei vertici, che scadranno con l’approvazione del bilancio 2024, l’ad di Aspi Roberto Tomasi avrebbe chiesto ai suoi azionisti un bonus da 1,7 milioni, che si aggiunge al compenso fisso del manager stimato in 1,2 milioni, per il lavoro svolto in questo periodo.
La risposta piccata sarebbe arrivata a stretto giro di posta da parte di Fabio Barchiesi, vice direttore generale della Cassa e responsabile dello staff. Barchiesi avrebbe bloccato la richiesta del compenso variabile di Tomasi, giudicandola eccessiva e inopportuna, soprattutto in un momento in cui l’ex Autostrade per l’Italia è chiamata a fare ingenti investimenti sulla rete a pedaggio e il governo ha invitato tutte le società pubbliche a contenere gli stipendi dei manager di Stato.
Anche se la scelta della nomina dell’ad di Aspi è una prerogativa di Cdp, a quanto si apprende in ambienti finanziari anche i fondi Blackstone e Macquarie avrebbero fatto quadrato con la Cassa sul bonus di Tomasi.