DEL VECCHIO AVEVA GIÀ PENSATO A TUTTO: SARANNO I SUOI FEDELISSIMI, FRANCESCO MILLERI E ROMOLO BARDIN, A PRENDERE IL TIMONE DI LUXOTTICA E DELFIN – IL PRIMO È L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE ESSILUX, IL SECONDO È L’UOMO CHE HA GESTITO TUTTE LE PARTITE FINANZIARIE PIÙ IMPORTANTI, MEDIOBANCA E GENERALI – LO STATUTO DI “DELFIN”, MODIFICATO LO SCORSO ANNO, BLINDA GLI ASSETTI DI GOVERNANCE: I SEI FIGLI HANNO TUTTI IL 12,5%, LA MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO EREDITERÀ IL 25%. MA PER PRENDERE QUALSIASI DECISIONI È PREVISTA UNA MAGGIORANZA DELL’88%...

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leonardo del vecchio

1 - L'EREDITÀ A MILLERI E BARDIN I DUE TIMONIERI CHE DEVONO COMPLETARE IL SUO PROGETTO

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

Nessuna incertezza. Leonardo Del Vecchio aveva da tempo progettato il dopo-di-lui. Affidandolo alle mani di due timonieri esperti, Francesco Milleri e Romolo Bardin. Il primo si può considerare l'erede imprenditoriale di Del Vecchio. Era stato lo stesso patron di Essilux a spiegare […] che Milleri è colui che «ha saputo tradurre la mia visione in azioni e poi in risultati, tenendo tutto assieme».

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

Bardin è stato da sempre l'uomo più fidato, messo a capo della Delfin, la cassaforte di famiglia. Ed è l'uomo delle partite finanziarie, Mediobanca e Generali, dove la sua voce continuerà a pesare. […] Il manager è stato sempre un passo indietro a Leonardo Del Vecchio. Ma il legame tra i due è stato più che solido. Più che un manager a servizio della famiglia, un manager ormai considerato di famiglia.

 

ALBERTO NAGEL ROMOLO BARDIN

[…] Poco più di un anno fa, il patron di Essilux aveva voluto un'altra modifica allo statuto della cassaforte. In caso di sua scomparsa, avrebbe potuto designare con una comunicazione scritta un suo successore in Delfin. Il successore sarebbe automaticamente diventato un manager B. E un manager B, o una pluralità di cinque manager B, ha stabilito lo statuto, guideranno Delfin. Indiscrezioni accreditate indicano il nome di Milleri. Che andrebbe ad affiancare gli altri quattro manager B già presenti: Mario Notari, Aloyse May, Giovanni Giallombardo e, appunto, il fidato Romolo Bardin.

 

ARTICOLO INTEGRALE

https://www.ilmessaggero.it/italia/leonardo_del_vecchio_eredita_milleri_baldin_luxottica_essilux_delfin-6779700.html

LA CATENA DI CONTROLLO DI DELFIN

 

2 - FINANZA, INDUSTRIA, IMMOBILI: UN IMPERO CHE VALE 80 MILIARDI

Estratto dell'articolo di Marigia Mangano per “il Sole 24 Ore”

 

[...] Tecnicamente la nuova guida del sistema che ruota intorno a Delfin è stata già individuata da tempo in Francesco Milleri, fedelissimo del patron di Agordo e in prima linea nella gestione delle partite più delicate.

 

Nei fatti, però, i nuovi assetti di Delfin, con l’ingresso effettivo della numerosa prole del fondatore, sono ancora tutti da verificare così come la reale intenzione degli eredi di far parte di un nuovo progetto industriale nel lungo periodo.

 

Punto di partenza per capire la complessità del processo che si apre con la scomparsa dell’imprenditore è l’assetto di Delfin e la rete di partecipazioni che fanno capo al Granducato dove spicca la quota di controllo nel gigante degli occhiali Essilor Luxottica.

LEONARDO DEL VECCHIO DA BAMBINO

 

Un impero da 80 miliardi

Sotto la regia e i preziosi consigli dell’avvocato Sergio Erede, mente legale degli assetti di controllo di Delfin, e con la presenza costante di Francesco Milleri al suo fianco, nelle partite industriali e finanziarie più recenti, Leonardo Del Vecchio negli ultimi anni è riuscito a centrare tutti gli obiettivi prefissati.

 

Motivo di orgoglio dell’imprenditore di Agordo è stata la creazione di un colosso come EssilorLuxottica, con una capitalizzazione di 65,7 miliardi, ma seguita da lui da vicino anche dopo il trasloco effettivo a Parigi. [...]

 

AZIONISTI DELFIN

Vicino allo storico business degli occhiali compaiono poi la francese Covivio, braccio immobiliare da 5,3 miliardi di capitalizzazione, quotato a Milano e Parigi, di cui Delfin detiene il 26% e la recente Fondazione, protagonista in passato della mancata conquista dello Ieo, forse uno dei progetti più cari all’imprenditore di Agordo, che vale circa un miliardo.

 

LEONARDO DEL VECCHIO MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO

Il valore dei gruppi da lui controllati, dunque, vale oggi qualcosa come 72 miliardi di euro. Una base di partenza che in teoria arriva a 80 miliardi se si tiene conto che la Delfin è diventata il primo socio di Mediobanca con una quota del 20%, pur in questo caso ricoprendo il solo ruolo di investitore finanziario.

 

[...] Se gli assetti in Francia, dove ha sede il quartier generale di Essilor Luxottica, sembrano allo stato attuale blindati con la guida saldamente in mano all’amministratore delegato Milleri, nel dopo-Del Vecchio sarà tutto da verificare la posizione del successore, Milleri appunto, e della dinastia sulle due partite finanziarie più delicate, ossia Mediobanca e Generali. Una strategia che si deciderà in Delfin, protagonista di un riassetto figlio della successione ai nastri di partenza.

Erede Sergio

 

La successione in Delfin

Negli ultimi anni Del Vecchio, insieme a Erede, aveva già predisposto tutto per il passaggio di consegne, dall’individuazione del management e del board di Delfin fino alla perfetta divisione dei ruoli tra la proprietà, rappresentata dalla famiglia, e la gestione delle partecipazioni.

 

Convolato a nozze tre volte (di cui due con la stessa moglie), l’imprenditore lascia sei figli: Claudio, Marisa, Paola (avuti dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dall’attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato nel 1997 e, dopo il divorzio del 2000, ha risposato nel 2010), Luca e Clemente (nati nel 2001 e nel 2004 e avuti dalla ex-compagna Sabina Grossi).

ROMOLO BARDIN

 

I sei figli di Del Vecchio ereditano la proprietà del 12,5% del capitale della finanziaria Delfin in piena proprietà, mentre la moglie Nicoletta Zampillo il 25%, diventando la prima azionista della finanziaria. Lo statuto blinda però gli assetti di governance già a monte: è previsto che ogni decisione venga presa con una maggioranza dell’88%. In pratica l’unanimità.

 

Nel board di Delfin, formato da cinque membri (Mario Notari, Romolo Bardin, Aloyse May e Giovanni Giallombardo) al posto di Del Vecchio entrerà Milleri con i pieni poteri del fondatore. Non avrà azioni, ma il delicato ruolo, tracciato con largo anticipo, di traghettare la finanziaria in una fase di transizione assai delicata. [...]

 

LEONARDO DEL VECCHIO

3 - I SEI FIGLI, UNA FAMIGLIA (MOLTO) ALLARGATA ALLA MOGLIE NICOLETTA IL 25% DI TUTTO IL GRUPPO

Francesca Gambarini per il “Corriere della Sera”

 

Chi è Nicoletta Zampillo, la seconda e quarta moglie di Del Vecchio a cui va il 25% della società? Elegante e temuta, tanto che nei corridoi della finanza si diceva che ci fosse lei, dietro il divorzio con Enrico Cavatorta, amministratore delegato subentrato ad Andrea Guerra nell'allora Luxottica dopo un divorzio burrascoso. Il motivo? Fare spazio alla famiglie nella sala dei bottoni della multinazionale.

 

ieo milano 1

Era il 2014 e all'epoca lei, già quarta moglie di Del Vecchio, disse al Corriere : «Il mio ruolo? Uno solo: di madre dei miei figli e di moglie di mio marito. Il mio ruolo è tutto qui. Con Luxottica non c'entro proprio niente e leggere ciò che viene scritto mi amareggia tantissimo. Non solo per quello che si dice di me senza sapere niente, io sono una persona onesta e vengo da una famiglia splendida e con valori profondi».

 

La storia

Zampillo è stata la seconda e poi quarta moglie di Leonardo Del Vecchio, che si è spento a Milano il 27 giugno: milanese, classe 1958, l'imprenditore l'ha sposata nel 1997 e risposata nel settembre 2010. Zampillo è la madre del quartogenito Leonardo Maria.

 

Leonardo Del Vecchio

Zampillo è diventata per la prima volta la signora Del Vecchio a 38 anni, ma la conoscenza con l'imprenditore era di vecchia data, infatti il padre di lei era stato uno dei primi rappresentanti di occhiali Luxottica per Milano e la Lombardia. Zampillo, però, aveva sposato in prime nozze Paolo Basilico, un enfant prodige della finanza milanese, prima in Mediobanca e alla filiale italiana della Giubergia Warburg e poi fondatore dei primi hedge fund tricolori, con Kairos.

 

LEONARDO DEL VECCHIO LUIGI FRANCAVILLA

Il matrimonio con Del Vecchio va poi in crisi alle soglie del Ventunesimo secolo quando il patron si invaghisce della investor relator che lavora in Luxottica, Sabrina Grossi: non la sposerà, ma la nuova relazione porterà alla nascita di altri due figli, Luca e Clemente, che si aggiungono ai tre avuti dal primo matrimonio, Claudio, Paola e Marisa, e a Leonardo Maria, avuto da Zampillo a metà degli anni Novanta, un paio di anni prima del matrimonio.

 

Dopo il divorzio, a Nicoletta era stata assegnata villa Mondadori, costruita negli anni Venti del Novecento, duemila metri quadrati tra via XX Settembre e via Tamburini a Milano. La villa era stata poi venduta nel 2008 per 24 milioni di euro.

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

 

La successione

Come stabilito dallo stesso imprenditore, ora a Zampillo andrà una quota pari al 25% della Delfin, la holding lussemburghese a cui fa capo tutto l'impero di Del Vecchio.

Ai sei figli spetta il 12,5% ciascuno. La governance è stata però definita in modo che ogni decisione strategica venga presa con l'accordo di tutti e tre i rami della famiglia.

 

L'altra famiglia

leonardo del vecchio con il figlio leonardo maria

In EssilorLuxottica lavora anche il primo figlio di Zampillo, Rocco Basilico, con il ruolo di chief wearables officer e amministratore delegato di Oliver Peoples, il brand di lusso del gruppo. Laureato all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Economia e inserito da Forbes nell'elenco dei 30 under 30, è entrato in azienda nel 2013 e dal 2016 è amministratore delegato di Oliver Peoples, acquisito da Luxottica nel 2007.

 

Leonardo Maria, che si è sposato proprio negli scorsi giorni con la modella Anna Castellini Baldissera, si è invece laureato in Bocconi, ha vissuto negli Usa e Regno Unito ed è entrato nel gruppo Luxottica nel 2017. Oggi è amministratore delegato della catena Salmoiraghi e Viganò.

LEONARDO DEL VECCHIO
ieo milano